Scarcerati gli operai casalesi dopo la sentenza del Tribunale di Carlo Colombo
Scarcerati gli operai casalesi dopo la sentenza del Tribunale Scarcerati gli operai casalesi dopo la sentenza del Tribunale Solo Ire dei processati per il « blocco » erano detenuti - Ricorrono gli imputali che non hanno ottenuto la condizionale (Dai nostro corrispondente) Casale, 18 novembre. Le condanne Inflitte la scorsa notte dal tribunale nel confronti di alcuni del 35 casalesi accusati di aver bloccato al traffico 11 ponte sul Po al termine di un comizio indetto durante lo sciopero dei cementieri della scorsa estate, dimostrano che 11 collegio giudicante non ha accolto la tesi sostenuta dal P. M. H dott. Porta, durante la sua requisitoria, aveva aifermato che U blocco era stato studiato, organizzato e diretto da alcuni esponenti della sezione casalese dell'Anpi ed aveva indicato in uno degl'imputati, il bidello Pasquale Padello detto <Lilla>, vice presidente dell'associazione partigiani di Casale, l'elemento che avrebbe diretto le «operazioni > per chiudere il ponte al traffico stradale I giudici hanno evidentemente ritenuto che l'Intenzione di attuare il blocco sia nata nell'animo di alcuni del dimostranti soltanto al termine del comizio, nel corso del quale i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali avevano comunicato il fallimento delle trattative per ottenere i miglioramenti salariali per i quali I cementieri erano in sciopero già da un mese. In altre parole, l'azione di forza è stata compiuta per richiamare l'attenzione non soltanto dell'opinione pubblica, ma delle autorità sollecitandole ad intervenire a favore degli operai. La pena maggiore è stata inflitta all'autista Nico Zavattero che, unico degli imputati a dover rispondere anche di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale (accuse delle quali è stato assolto rispettivamente per non aver commesso il fatto e per insufficienza di prove), è stato condannato per il blocco a 4 mesi e mezzo di reclusione senza la condizionale. Della stessa Imputazione sono stati ritenuti colpevoli e condannati a 3 mesi e 16 giorni la casalinga Renata Massimilianl, Antonio Catalano, Giacomo Badami, Walter Oddone, Bruno Ornella, Laurent! Delle Ore, Angslo Bobba, Federico Gemlniani, tutti con la condizionale ad eccezione di quest'ultimo. A Osvaldo Spada. Antonio Allara e Pietro Nosco sono stati "nflitti rispettivamente 4 mesi e 4 giorni di reclusione, 3 mesi e mezzo di reclusione. 30 giorni di arresto senza la condizionale. Essendo però i tre condannati detenuti dal 10 luglio scorso ed avendo quindi già scontato le pene, il tribunale ne ha ordinato l'immediata scarcerazione che ha avuto luogo nel corso della notte stessa. Fuori del carcere, ad attendere i tre, v'era un fitto stuolo di parenti ed amici, che 11 hanno accompagnati alle abitazioni. L'ultima pena detentiva è stata Inflitta all'operaio Giuseppe Catalano, condannato a 3 mesi e mezzo di reclusione senza la condizionale. A 10 mila lire di ammenda ciascuno sono stati condannati Maria Verardi ved. Rossi, Sabina Ferro in Bertazzoni, Pietro Bella, Antonio D'Alessandro, Vittorio Bardella, Giacomo Caldei-ini, Radames Mantovani, Alberto Rublnato ed Evasio Ferrando. Il Padello, nel quale il P. M. aveva ravvisato uno degli organizzatori del blocco, chiedendone la condanna a 2 anni e 1 mese di reclusione, è stato assolto per insufficienza di prove unitamente a Renato Crosto, Giuseppe Pedrazzetti, Mario Pavese, Salvatore Biotto, Francesco Garrone, Romano Bertazzoni, Marco Patrucco e Francesco Sarasso. Giuseppe Grangia. Carlo Colombo, Luigi Montonino, Walter Rute sono stati as- j solti per non aver commesso a fatto. I condannati senza il beneficio della condizionale hanno annunciato ohe si appelleranno; pare che anche il P. M. intenda rivolgersi alla Corte I d'appello. m, v.
Luoghi citati: Casale
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