Le difficili ricerche nella foresta equatoriale

Le difficili ricerche nella foresta equatoriale Le difficili ricerche nella foresta equatoriale (Nostro servizio particolare) Léopoldville, 18 novembre. Forse il tributo di sangue e di dolore che il popolo italiano sia pagando alla causa della libertà congolese non è limitato ai 13 aviatori trucidati barbaramente a Kindu da militari negri sbandati. Oggi, mentre era ancora in corso a Léopoldville la commemorazione dell'eccidio del Kivu, si è diffusa la notizia della scomparsa di un vagone volante dell'aviazione militare italiana che, partito dalla base aerea pisana di San Oiusto stava inoltrandosi sul territorio del Congo orientale L'aereo, con un equipaggio di sette militari italiani e due funzionari dell'Onu come passeggeri (due signore delle quali .non è stata comunicata la nazionalità) era in missione per conto delle Nazioni Unite, di esso mancano notizie da ieri mattina (venerdì); {'ultimo suo messaggio radio era stato raccolto dal centro ascolti dell'Omt a Léopoldville alle 10,40 del mattino. Da quel momento nessuna comunicazione si è più avuta da parte dell'aereo. L'ai larme é stato prontamente comunicato a tutti gli aeroporti del Congo. Non è ancora stato accerta to se Vapparecchio sia scom parso quando già sorvolava il territorio congolese o prima di entrarvi. L'ultimo suo scalo era ntato a Entebbe, nell'Uganda; di là era ripartito con rotta in direzione sud puntini do su Albertville, la città ka tanghese situata sulla sponda occidentale del lago TanganU ka che è da vari giorni sotto l'attenzione della stampa in ternazionale per gli episodi di ieno/obin che vi si sono verificati Da Albertville l'aereo italiano, un C-119 da traspor to appartenente alla 46' Aero hriqata di base a Pisa, avreb be dovuto — secondo il piano di volo Mobilito in partenza — percorrere altri 1.600 chilo metri circa in direzione ovest per giungere nella capitale, Léopoldville, dopo aver attraversato trasversalmente l'intero territorio congolese. L'arrivo a Léopoldville era stato previsto per le 18 circa di venerdì sera. Ma il <-vagone volante > — come si è detto — fra fatto perdere le sue traccei alle sta¬ zioni di controllo congolesi una mezz'ora dopo essere decollato da Entebbe (Uganda) in direzione sud. Il suo ultimo messaggio, lanciato alle 10,40 e registrato al centro ascolti di Léopoldville, era diretto alla torre di controllo di Usumijura, che si trova grosso modo a metà strada fra Entebbe e Albertville, però nel territorio del Ruanda-Urundi che è sotto amministrazione fiduciaria belga per conto dell'0nu. ■ La scomparsa delVapparecohio non significa automaticamente che sia andato distrutto; nell'immenso territorio di queste regioni africane spesse volte è avvenuto, in passato, che degli aerei abbiano perso i contatti, anche ,per più gior- dccleorAcmlcmrvisni, con gli aeroporti di destina-].zione; rare volte si é trottatoi di incidenti, ma generalmente è successo che per qualche guasto ai motori gli equipaggi erano stati costretti ad effettuare atterraggi di fortuna' su qualche sperduto pianoro. Nel caso del <C-U9> italiano, potrebbe essere accaduto quindi lo stesso; un guasto alla radio durante l'atterraggio di fortuna giustificherebbe in cuesto caso la mancanza di comunicazioni da parte dell'equipaggio. Dato che il territorio dell'Africa centrale é spesso costituito da immense regioni abitate solo dalle bestie e prive di ogni mezzo di comunicazione, è difficile che giunga alle autorità comunicazione della località in cui il « vagone volante » potrebbe essere atterrato. Prima di pensare ad un incidente, quindi, bisogna tentare in qualche modo di localizzare l'apparecchio dal cielo. Si pensi tuttavia — per rendersi conto della difficoltà di rintracciare l'aereo nell'immensità del territorio congolese — che Léopoldville (sul cui aeroporto il C-119 doveva puntare) dista da Entebbe, l'ultimo scalo dell'aereo, quanto l'Italia dista dall'Ucraini, sovietica Le ricerche sono per questo motivo difficilissime Soltanto se si riuscirà a scor- gere di notte qualche segnale' luminoso da terra o se l'aereo scomparso è capitato in una zona abitata, sarà possibile identi/icàme rapidamente la posizione, altrimenti le ricerche potrebbero proseguire senza risultati anche per più giorni. Lunghe ore e forse giorni di trepida attesa possono perciò separarci dal momento in cui conosceremo la sorte dell'aereo scomparso e del suo equipaggio. TI centro delle ricerche è per ora qui a Léopoldville, ma verrà trasferito quanto prima ad Albertville. Due aerei « C-119 > canadesi sono già partiti stamattina per quella città, allo li rotte seguite dall'apparec chio disperso. Stamane, nella ' bianchissima cattedrale di Nostra Signora del Congo, qui a Léopoldville, i tredici italiani caduti in nome della ciuiità e della solidarietà umana sono stati ricordati — e onorati — con .irr,n, di controllare le possibi un serutsio religioso al quale hanno presenziato lo stesso presidente della Repubblica congolese, Kasavubu, vari membri del governo, alti fun zio nari del quartiere generale dell'Onu, l'intero Corpo diplo matico. Davanti alla chiesa, per tutta la durata del servizio religioso, ha sostato una guardia d'onore militare; all'interno del tempio, rappresentanze di tutti i contingenti dell'Onu nel qntKzmt Congo hanno assistito alla cerimonia con le armi abbassate. Monsignor PereUi, nunzio apostolico a LCopoldville, fra impartito l'assoluzione (taranti a una bara vuota drappeggiata nelle pieghe di una bandiera che era stata collocata davanti alla navata centrale. Se qui, nella capitale, la situazione à tranquilla, da ogni parte si va stringendo il cerchio di ferro attorno agli autori della strage di Kindu. Il primo ministro congolese Adula in persona si è recato all'aeroporto di Luluabourg, nel centro del Congo per dare disposizioni affinché il. controllo delle piste passi completamente all'Onu onde facilitare l'afflusso nel Kivu dei rinforzi internazionali A Kindu o nei dintorni dovrebbe essersi nascosto il lumumbista Gizenga, che pare stia approfittando della confusione per preparare una seces¬ sione di alcune province orientali del Congo. Pare che Gizenga sia stato visto nei centri mi nori della provincia del Kivu mentre sollecitava appoggi dal le popolazioni. Le notizie sulla divisa che indossa ora sono contraddittorie; alcuni riferi scono che Gizenga si veste da caporale per meglio attirare la simpatia delle folle: altri dicono che si sia proclamato maresciallo del Congo per avere un grado superiore a quello del ministro della Difesa e dello stesso presidente della repubblica e che indossi una sgargiante uniforme carica di medaglie, nastrini e spalline dorate. Tali notizie non possono avere ancora conferma sicura. Un portavoce delle Nazioni Unite ha smentito ufficialmente stamane le notizie diffuse da Elisabethville secondo cui aerei a reazione dell'Onu avrebbero bombardato tre località del Kivu. _ _ a. p. La linea continua indica ■) percorso portato a termine; quella tratteggiata corrisponde alla rotta che l'aereo scomparso avrebbe dovuto seguire fino a Léopoldville

Persone citate: Gizenga