Un'offeso al mondo civile di Ferdinando Vegas

Un'offeso al mondo civile Un'offeso al mondo civile L'eccidio degli italiani nel Congo è peggio di un delitto : è un'espressione di ferobarbarie di fronte ,alla wiale non si può provare •me «ripugnanza» (comu? nicato ufficiale del Comando dell'Orni), sentirsi «sbigottiti e sgomenti ». (Osservatore Romano). Qualunque altra parola si, volesse aggiungere per deprecare il massacro guasterebbe, accanto ai termini usati da due così alte e diverse istanze universali; umanamente non resta che inchinarci dinanzi ai Caduti, il cui sacrificio ci tocca, sì, cóme italiani, ma più ancora come uomini civili che crediamo fermamente in certi principi è valori universali, non ultimi quelli dell'Orni. Il fatto luttuoso, considerato isolatamente, può essere dovuto ad un tragico equivoco, poiché i tredici italiani —'come sembrano indicare le ultime notizie —'sarebbero stati scambiati per paracadutisti belgi e perciò massacrati. L'eccidio, . estremamente doloroso, testimonia del disordine che perdura nel Congo, la responsabilità delle forze straniere che stanno dietro le varie formazioni congolesi,- , la prova decisiva che.) l'Onu sta tentando nel cuore dell'Africa. Dono l'assassinio di Lumumba, del quale in questi giorni l'inchiesta dell'Onu ha fatto risalire la responsabilità a Tshombe, lo stesso presidente Kasavubu si è reso conto che con Tshombe era impossibile venire ad un accordo. - Tentò allora con Gizenga e l'impresa andò in porto. IT 25 luglio scorso si riunì a Léopoldville il Parlamento congolese, assenti solo i rappresentanti di Tshombe ; una settimana dopo veniva formato un governo di unione nazionale, sotto la presidenza di Adoula, proveniente dal partito di Lumumba, ma rimasto fedele al governo centrale di Léopoldville: in complesso un moderato, che riuscì a raccogliere nel proprio governo i principali esponenti di tutti i partiti congolesi, compreso Gizenga, che divenne vicepresidente. Sembrava che finalmente un'era di riconciliazione si aprisse per il Congo. D'improvviso Gizenga e il gen. Lundula suo seguace sono ricomparsi nel Kivu con circa duemila armati: per preparare la spedizione contro il Katanga, come essi asseriscono? Per ristabilire un governo ribelle, come invece risulterebbe airOnu? Certo si è che i due non devono essere in grado di controllare 1 propri uomini, se è véro che i tentativi fatti da Lundula per ottenere la liberazione degli aviatori italiani sono falliti. La tragica conclusione è stata quella che sappiamo: altri missionari di un'idea nobilissima sono caduti vittime di forze selvagge scatenate. Nonostante la costituzione di un governo nazionale unitario il Congo rimane dunque incapace di esercitare un'effettiva autorità su tutto il territorio e sui cittadini: e intanto l'Onu si logora sempre più nel suo generoso tentativo. Perché il punto veramente grave è questo, come scrive il New York Times: «Se le Nazioni Unite non riescono a portare la pace nel C'ungo, non potranno mai essere capaci di tentare un analogo intervento altrove ». Intanto tutta l'Italia piange i tredici soldati che sono stati uccisi mentre portavano viveri e medicinali per le donne e i bimbi del Congo. Rappresentavano, nel cuore dell'Africa, secoli di civiltà. Ferdinando Vegas

Persone citate: Gizenga, Lumumba, Tshombe

Luoghi citati: Africa, Congo, Italia