Pasolini in Tribunale accusato per una rissa avvenuta a Roma

Pasolini in Tribunale accusato per una rissa avvenuta a Roma Pasolini in Tribunale accusato per una rissa avvenuta a Roma E' imputato di favoreggiamento ■ Avrebbe aiutato a fuggire uno dei giovani coinvolti nella contesa • Lo scrittore si protesta innocente (Nostro servizio particolare) Roma, 15 novembre. (g g.) < Mi fermai a vicolo del Panico per dividere i contendenti, non per aiutare Luciano Benevello a fuggire. Il ragazzo mi sembrava vittima di un'aggressione e non che fosse un aggressore. Sono innocente. Non riesco a comprendere perché mi trovi sul banco degli imputati». Con queste parole Pier Paolo Pasolini, il noto scrittore e poeta, si è giustificato dinanzi ai giudici della II sezione del Tribunale (Pres. D'Arienzo; P. M. Longo) i quali dovranno stabilire se lo scrittore e Roberto Giovannoli sono responsabili di favoreggiamento e se altre dodici persone, il 29 giugno I960, a vicolo del Panico, sono realmente responsabili di una rissa aggravata. Gli altri imputati hanno a loro volta precisato la loro posizione dichiarandosi innocenti o affermando di essere intervenuti nella lite per tentare di separare ì contendenti. L'episodio avvenne la notte del 29 giugno 1960 a vicolo del Panico, un rione popolare noto per le gesta dei < bulli ». Secondo l'accusa un gruppo di ragazzi, dopo avere provocato due giovani indirizzando alle fidanzate di questi volgari complimenti, li aggredirono. Giuliano Radici e Alfonso Lucibello tentarono di opporsi agli avversari, ma senza molto successo. Mentre stava intervenendo la polizia, Pier Paolo Pasolini ospitò a bordo della sua c Giulietta », sulla quale si trovava già il Giovannoli, Luciano Benevello e si allontanò dalla zona sottraendolo agli agenti. Il processo è stato quindi rinviato a domani per la discussione.

Persone citate: Alfonso Lucibello, Giovannoli, Giuliano Radici, Luciano Benevello, Pasolini, Pier Paolo Pasolini, Roberto Giovannoli

Luoghi citati: Arienzo, Roma