Vietato ai funzionari dell' Onu nel Congo far visita agli aviatori italiani prigionieri

Vietato ai funzionari dell' Onu nel Congo far visita agli aviatori italiani prigionieri Anarchia militare nella provincia del Mivu Vietato ai funzionari dell' Onu nel Congo far visita agli aviatori italiani prigionieri Il ministro Andreotti ha potuto parlare per telefono con il nostro ambasciatore a Léopoldville e sollecitare il rilascio dei connazionali • La guarnigione di Kindu minaccia di abbattere gli aerei che si avvicinassero (Nostro servizio particolare) Léopoldville, 14 novembre. Alti esponenti del governo e dell'esercito congolesi sono partiti oggi da Léopoldville per Kindu, nella provincia del Kivu, allo scopo di cercare di calmare gli animi dei soldati della guarnigione di quella città ed ottenere il rilascio dei 13 aviatori italiani arrestati sabato scorso e fatti oggetto di atti ài violenza. Il comando dell'Onu intanto ha annunciato che, stando alle informazioni di cui dispone, la situazione è ancora peggiorata laggiù dopo l'arresto degli aviatori italiani. Un portavoce ha riferito che le truppe della guarnigione di Kindu hanno minacciato di abbattere eventuali altri aerei dell'Onu che cercassero di atterrare sulla pista del locale aeroporto, che è stato circondato attualmente da oltre 700 soldati congolesi. Un gruppo di osservatori delle N. U. che avevano chiesto di poter vedere i prigionieri italiani si sono sentiti opporre un netto rifiuto dal comandante locale, il quale ha mo tifato il rifiuto con il fatto che concedendo l'autorizzazione non avrebbe potuto rispon dere della loro sicurezza. L'anarchia militare che caratterizza la situazione a Kindu rappresenta una nuova manifestazione della tensione e della indisciplina esistenti ira le truppe dell'esercito congolese, i cui reparti danno prova di un eccezionale nervosismo a seguito della disfatta subita due settimane or sono ad opera della gendarmeria del Katanga. L'idea di poter ricevere nuovamente l'ordine di attaccare ancora una volta le forze katanghesi sembra addirittura terrorizzarli. Le Nazioni Unite non sono state però in grado di fornire il motivo preciso che spinse t soldati congolesi ad attaccare gli aviatori italiani. Come noto i 13 aviatori italiani, che erano giunti a Kindu sabato scorso stavano tranquillamente consumando un pasto quando vennero circondati ed attaccati dai soldati congolesi. Ci furono degli spari ed un italiano rimase sul terreno gravemente ferito. Sulle condizioni di quest'ultimo l'Onu non è in grado per il momento di fornire alcuna informazione. I tentativi compiuti ieri dal comando dell'Onu e dal Governo centrale per ottenere il ri lascio degli italiani erano an dati a vuoto. I soldati della guarnigione di Kindu si erano riservata una decisione nei confronti degli italiani, solo dopo aver preso contatto con il generale Victor Lundula, co mandante delle forze armate che comprendono anche la guarnigione di Kindu. E sta mane il generale Lundula. in sieme al ministro degli Interni congolese Christophe Gbenye e a diversi esperti dell'Onu, è ap punto partito per Kindu nella speranza di risolvere questo incidente che tanto da parte delle Nazioni Unite che degli ambienti governativi di Leo poldville è considerato assai grave. Anche l'ambasciata italiana a Léopohlxillc segue molto da vicino l'azione diretta al rila scio dei prigionieri italiani a favore dei quali è ripetutamente intervenuta presso l'autorità centrale. Sulta situazione dei prigionieri e le prospettive di un loro sollecito rilascio vi è sfata oppi una conversazione telefonica tra l'ambasciatore italiano Pietro Franca ed il ministro della Difesa italiano, Giulio Andreotti. Frattanto al comando dell'Onu si segue con interesse quanto sta maturando nel Katanga settentrionale, dove sembra che stia sorgendo un nuovo Stato tribale, fedele al Governo centrale e di tendenza ostile al presidente katanghese Tshombe ed al suo separatismo. Un portavoce Dell'Onu ha a questo proposito riferito che un centinaio di soldati del Governo centrale sono penetrati nel territorio senza colpo ferire giungendo. _a}l«. periferia di Albertville, che è la principale città del Katanga del Nord, una città dove la popolazione per il 75 per cento decisamente contraria a Tshombe. Giunti sul posto sin da domenica scorsa, i soldati congolesi dopo avere issato la bandiera di Léopoldville si sono messi a completa disposizione della nuova amministrazione contraria a Tshombe. Lo ha rivelato il capo dell'ufficio stampa dell'Onu, George Ivan Smith. Molti europei hanno deciso di partire da Albertville riparando nel Tanganika, per paura di poter subire la violenza dei baluba. Circa la gendarmeria katanghese che finora era stata la sola forza in grado di imporre l'autorità di Tshombe nella regione, sembra che il suo spirito combattivo sia molto calato, presumibilmente a causa della partenza degli ufficiali bianchi che la inquadravano. « Fatto sta — come ha rilevato Smith — che dei cento gendarmi che costituivano la guarnigione di Albertville una quarantina so no fuggiti dandosi alla macchia mentre gli altri stanno rinchiusi net loro campo e si sono detti pronti a cooperare con la nuova amministrazione». a, p. lllllllllllllHllllIlllllll Illlllllllllllllini Illllil lllllllllllllllllllllllllllMlllltIKItlllllIlll

Luoghi citati: Congo, Tanganika