Nell'Ecuador ha vinto il filo-castrista Arosemena

Nell'Ecuador ha vinto il filo-castrista Arosemena Esercito ed aviazione si sono accordati Nell'Ecuador ha vinto il filo-castrista Arosemena Manifestazione di giubilo nel paese per l'allontanamento di Ibarra, che si è rifugiato nell'ambasciata messicana - A Guayaquil la folla tenta di linciare il sindaco: lo ha salvato il console americano (Nostro servizio particolare) Quito, 9 novembre. Il presidente Arosemena ha costituito in Ecuador un governo di unione nazionale. Esso comprende quattro liberali, un liberale indipendente, due socialisti, un conservatore, un indipendente e un social-cristiano. Il ministero degli Esteri è affidato a Francisco Acosta Yepez (social-cristiano). I componenti del nuovo governo sono personalità politiche ben note. L'insediamento del filo-castrista Arosemena alla presidenza della Repubblica ha messo fine, almeno in apparenza, alla grave crisi politica che travagliava il paese; l'ottimismo è nieno giustificato se si considera che il nuovo capo del governo ha vinto con l'appoggio di una parte sola delle forze armate — l'aviazione — e che fino a ieri esercito ed aeronautica parevano decisi a darsi battaglia nella capitale Quito. Oggi tuttavia l'accordo fra le tre armi sembra completo: marina, aviazione ed esercito hanno firmato una dichiarazione in cui approvano la scelta di Arosemena e minacciano di stroncare — chiaro accenno a fermenti di rivolta non ancora sopiti — chiunque tenti di resistere alla loro decisione. Alla fine della crisi si è giunti dopo che gli aerei avevano lanciato bombe su alcune caserme e nei pressi della sede del Parlamento dove Arosemena era praticamente prigioniero. Gailegos, il giudice costituzionale che i militari avevano scelto come presidente dopo le dimissioni di Velasco Ibarra, si dimetteva a sua volta per impedire la guerra civile. Ibarra scompariva: pareva fosse fuggito a Panama. Oggi si è saputo che è ospite dell'ambasciata messicana a Quito e che attende un salvacondotto per lasciare il paese. La vittoria di Arosemena ha provocato manifestazioni popolari di giubilo in varie città; a Guayaquil, che è la più popolo¬ sa dell'Ecuador, le masse proletarie si sono abbandonate a qualche violenza, che la polizia non sempre è riuscita a contenere. Una folla inferocita ha tentato di linciare l'ex-sindaco Pedro Menendez Guilbert, accusato di aver represso nel san. gue le dimostrazioni di piazza dei giorni scorsi in cui furono uccise trenta persone. Guilbert sì rifugiava nel consolato americano, ma la folla lo inseguiva fin sulle scale. Lo hanno salvato lo stesso console degli Stati Uniti ed un gruppo di poliziotti con le armi in pugno. Cortei dì studenti e di operai hanno percorso oggi le strade di Quito presidiate dai carri armati, inneggiando ad Arosemena. a. p.

Persone citate: Francisco Acosta Yepez, Guilbert, Ibarra, Pedro Menendez Guilbert, Velasco Ibarra

Luoghi citati: Arosemena, Guayaquil, Panama, Quito, Stati Uniti