Cinque anni all'ex-cassiere che sottrasse 24 milioni in banca

Cinque anni all'ex-cassiere che sottrasse 24 milioni in banca Al Tribunale di Alessandria imputalo di peculato, truffa e falsi Cinque anni all'ex-cassiere che sottrasse 24 milioni in banca Dovrà risarcire l'Istituto di credito - Per nove anni, nelle agenzie di C^stelnuovo Scrivia e Valenza, si impadronì del denaro dei clienti alterando firme e mandati - Interrogato dal presidente ha detto: «Volevo finanziare i miei familiari, avere una macchina e una bella casa» i i i i a a a e . i . , ¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiniiiiii (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 8 novembre. Il Tribunale penale di Alessandria (presidente Di Serafir no; P. M. Prosio; cane. Chiesa) ha condannato a cinque anni di reclusione il trentaseienne Diego Avalle, ex-cassiere dell'agenzia . di Valenza dell'Istituto Bancario S. Paolo, riconosciuto colpevole di peculato, truffa, falso ideologico e materiale. I studici lo ha,.no inoltre condannato a una multa di iso mila lire e al risarcimento dei danni alla parte civile, cioè l'istituto àan Paolo di Torino, nella misura dì 24 milioni e 197 mila lire. Il dibattito, che ha occupato tutta la giornata, sì era iniziato stamane con alcuni incidenti procedurali. La difesa dell'Avalle, rappresentata dagli avvocati Veggi e Ravazzi, aveva chiesto un rinvio del processo e una perizia contabile. Si erano opposti la Parte Civile, rappresentata dall'avvocato Giulio di Torino, e il P.M. XI Tribunale, dopo breve permanenza in camera di consiglio aveva ordinato il proseguimento del dibattito. Diego Avalle era stato arrestato il 10 agosto scorso-in seguito a una denuncia presentata all'autorità giudiziaria dalla direzione del «San Paolo». Qualche giorno prima infatti, durante una breve assenza dell'impiegato, che aveva ricoperto prima il posto ài cassiere e ultimamente quello di addetto alla contabilità, si era presentato all'agenzia di Valenza- un cliente, il signor Mario Sogliani. Mentre sul libretto del oliente risultava un deposito di circa 18 milioni di lire, il vice-direttore deiVagertzìa, rag. Malvezzi, riscontrava che sulla scheda -del, Sogliani era registrato un conto di appena fio mila lire. Una rapida indagine permetteva così di accertare ohe dal 1952 all'agosto scorso l'Avallo si era appropriato, da conti del clienti, di somme varie per un totale di- oltre SS milioni di lire. - Aveva iniziato quando era cassiere presso Vagénzia di'Castélnuovo Scrivia, prelevando B milioni e mezzo dal conto del suocero, Mario Lunassi, e del padre di questi. Trasferito a. Valenza nel 1954, il cassiere aveva provveduto a coprire il deficit lasciato a Castelnuovo, continuando però gli abusivi prelievi anche nella nuova sede. L'Avalle, operando sul conto di pochi clienti, tratteneva le somme versate dai correntisti senza registrarle sulle schede, oppure effettuava illeciti prelievi falsificando firme e mandati. Quando qualcuno si presentava per incassare, riusciva a coprire gli ammanchi trasferendo fondi da un conto all'altr'ò. Passato dalla cassa alla contabilità, era riuscito persino a truffare un suo collega, il cassiere Carlo Re, facendogli avallare un'operazione fasulla servendosi di un libretto falsificato. Interrogato dal presidente, dott. Di Serafino, l'imputato ha ammesso la sua illecita attività, giustificandola con la necessità di denaro per aiutare una sorella in dissesto, per una malattia del figlio e per ben figurare in società. ■iiiiilliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii < In una città come Valenza — ha detto VAvalle —, un uomo non è un uomo se non ha la macchina, un bell'alloggio, possibilità di spendere >. Dopo l'interrogatorio dell'imputato e l'escussione dei testi, il patrono di Parte Civile ha chiesto la condanna dell'ex-cassiere. « Non merita pietà », ha detto il legale, precisando che tutta la solerzia dimostrata sul lavoro dall'Avalle, considerato fino all'ultimo un impiegato modello, non era altro che il sistema per coprire le sue malefatte. Il P. M., dopo avere precisato che l'imputato aveva preparato la propria rovina con le sue stesse mani, ne ha chiesto la condanna a 7 anni e 6 mesi di reclusione e HO mila lire di multa. Infine, dopo la difesa degli avvocati Veggi e Ravazzi, il Tribunale si è ritirato in camera di consiglio, uscendone dopo appena mezz'ora, poco dopo le 19. f. m. L'imputato Diego Avallo iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Alessandria, Castelnuovo, San Paolo, Torino, Valenza