Comincia a muoversi la bimba di Biella paralizzata dalla «micosi della lana»
Comincia a muoversi la bimba di Biella paralizzata dalla «micosi della lana» Comincia a muoversi la bimba di Biella paralizzata dalla «micosi della lana» La piccola è stata operata a Firenze - Prima dell'ardito intervento era in condizioni preoccupanti - Il suo caso è unico in Italia (Dal nostro corrispondente) Firenze, 8 novembre. Cristina Guabello, la bimba di cinque anni figlia di un Industriale biellese, titolare di un lanificio a Mongrando, che il 2B ottobre era stata sottoposta a un delicato intervento di alta chirurgia, dal prof. Scaglletti, direttore dell'Istituto ortopedico toscano, lascerà fra qualche giorno Firenze per tornare alla sua casa di Biella. Le con dizioni della piccola sono andate via via migliorando, tanto che 11 prof. Scaglletti ha ritenuto giunto il momento di dimetterla dall'Istituto. All'età di un anno e mezzo Cristina era stata colpita dal virus della « micosi della lana > ed era rimasta totalmente paralizzata agli arti. Si tratta di una malattia assai diffusa in Australia e nell'America del Sud, ove esistono vasti alleva menti di pecore da lana. Il virus alligna nel vello di questi animali: trasmesso sul corpo umano, provoca il terribile male che è poco diffuso nelle altre parti del mondo e molto raro in Europa. Quello di Cristina Guabello, a quanto risulta, è il primo caso che si sia registrato in Italia. Vane risultarono le cure iniziali cui la bimba venne sottoposta. Una volta diagnosticato con esattezza il male, si accertò che l'unico farmaco capace di combatterlo era un antibiotico preparato negli Stati Uniti, la cui efficacia aveva peraltro solo la durata di dieci giorni. Il medicinale non era rintracciabile né in Italia né in altri paesi d'Europa. Pur di veder migliorare Cristina, pei un certo periodo di tempo, il padre fece giungere in acreo, dall'America, l'antibiotico de nominato c actidone >. L'« acuitone > ebbe peraltro il solo effetto di arrestare il processo morboso, ma braccia e gambe della bimba restarono parali/, zate, per la distruzione e la degenerazione del midollo spinale. Fu allora deciso di ricorrere alla chirurgia. Dopo un primo Intervento In una cllnica di Ge nova, gli specialisti constata rono che esisteva un solo mez zo per combattere e stroncare il male: intervenire diretta mente sul midollo spinale, con un trapianto ài tessuti. .L'ope razione fu compiuta dal prò fessor Scaglletti. Sul midollo spinale della bambina venne in nestata una fascia tratta da una coscia della stessa paziente. Cristina, che al momento dell'atto operatorio appariva in condizioni preoccupanti, avverti subito i benefici del trapianto e cominciò a star meglio. Il miglioramento si fece più accentuato via via che i giorni passavano. Ora la piccola comincia già a muovere ?li arti colpiti dalla ' paralisi, grazie anche alle cure flsiote rapiche cui è stata sottoposta. g. C.
Persone citate: Cristina Guabello
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