Spendono 100 milioni ogni domenica gli sciatori sulle montagne torinesi

Spendono 100 milioni ogni domenica gli sciatori sulle montagne torinesi Cinquantamila sportivi aspettano la prima neve Spendono 100 milioni ogni domenica gli sciatori sulle montagne torinesi Trent'anni fa il Sestriere era disabitato - Ora è una città con 17 alberghi, condomini, ritrovi, negozi, 4 funivie e 10 skilift - Sauze d'Oulx è la seconda capitale sciistica della zona I collegamenti meccanici fra Cesana e Claviere e le nuove attrezzature di Bardonecchia (Dal nostro inviato speciale) Sestriere, 8 novembre. Fra qualche giorno o qual che settimana, quando la prima neve imbiancherà la montagna sotto i duemila metri, un esercito di cinquantamila sciatori muoverà all'assalto delle funivie, delle seggiovie e degli Bkilift, oggi ancora mimetizzati negli stupendi colori autunnali delle foreste e delle praterie. La festosa invasione si rinnova ogni anno e durante quattro mesi 1 turisti popolano le città della neve. Il turismo invernale non è più soltanto un sano esercizio dopolavoristico o un'ardita esplorazione della montagna, ma è divenuto un fattore sodale ed economico di importanza nazionale. Guardiamoci attorno da questo colle che trent'anni fa giaceva per lunghi mesi sotto lina spessa coltre di neve intatta. Allora vi sorgeva soltanto una casa cantoniera e un rustico alberghetto, ora Sestriere è una città irta di torri, densa di alberghi, condomini ritrovi, negozi; allunga In ogni direzione i cavi metallici dei suol impianti: allarga nelle valli vicine la rete fittissima delle sue piste sciabili che si estendono per settanta chilometri, e dei suoi autoaarvizi. Ha 17 alberghi con 1433 letti, i funivie, una seggiovia, 10 skilift. Quando Edoardo Agnelli nel 1931 scelse il Sestriere per farvi sorgere un centro scil stico, il progetto sembrò contrario ai canoni sportivi nordici che esigevano neve fari nosa nel folto delle pinete Qui, Invece, vi erano pendii sterminati senza un albero, con neve lavorata dal sole t dal vento. Ma l'evoluzione sportiva, i sistemi meccanici di salita, le nuove tecniche al pine di discesa e le preferen ze incontrastate per le piste battute, dimostrarono subito che la scelta era stata feline. Ne fu persuaso anche 11 se natore Giovanni Agnelli che forse, da principio, aveva osservato con qualche perples sita l'audace progetto. Ricor diamo di averlo visto al Se striere, il mattino di una domenica, nell'inverno del 1932 Osservò gli alberghi a torre, i primi impianti di funiviai'-l»' strada scavata a stento dagli spartineve dell'epoca, poi si trattenne sul piazzale senza parlare, guardando le montagne nevose, dal Sises al Fraitève al Banchetta. Verso le 8 arrivarono ì primi sciatori e Giovanni Agnelli, sorbito un caffè al bar, risali in macchina e tornò a Torino. Aveva visto la sua nuova creatura: prometteva bene. Oggi il traffico del Sestrie re è inquadrato dalle statistiche: i suoi enormi piazzali accolgono nei giorni di punta 150 pullman e mille autovetture; funivie e skilift traspor tano settemila persone ogni ora; diecimila persone popolano :1 colle nei giorni festivi, e tre o quattromila negli altri giorni. I turisti stranieri in certi periodi sono in numero preponderante. Il programma sportivo della stagione comprende manifestazioni di Interesse mondiale: quest'anno verrà disputata la ventisettesima prova dell'Arlberg Kandahar, una gara che richiama 1 più celebri campioni dello sci. Si temeva, agli Inizi, che 11 Sestriere accentrasse tutto il movimento turistico della vallata, ina si vide subito che trascinava invece gli altri centri dello sci in una fase di grande sviluppo. Sauze d'Oulx, Pragelato, Cesana e anche Claviere nonostante 11 vincolo della nuova frontiera che taglia Illogicamente il paese e 1 campi di neve, hanno costruito alberghi, funivie, e condomini, attrezzando una vasta zona che invita gli sciatori a scavalcare montagne e a percorrerò valli dall'uno all'altro centro albergniero. Sauze d'Oulx, un paesino di 440 abitanti, già destinato elio spopolamento, vide d'un tratto scendere dal Fraitève lunghe file di sciatori provenienti dal Sestriere, e altri salire da Torino e Oulx in decine e centinaia di automezzi. E' situata in un posto incantevole, fm distese di pinete e campi di neve, e non le" fu difficile attrezzarsi. Ora ha 23 alberghi con 72B letti, due seggiovie, quattro skilift, 36 chilometri di piste sciabili. La domenica i suoi 440 abitanti sono sommersi da una massa di sette, ottomila turisti, ma alberghi, condomìni, casette e alloggi assi curano una popolazione di duemila persone anche nei giorni feriali durante 1 quattro mesi dell'inverno. Il 40 per cento de gli ospiti degli alberghi sono stranieri e, in prevalenza. In glesi. Altri alberghi e condo mini sono in costruzione: si calcola che fra tre anni Sauze d'Oulx disporrà di diecimila letti. Cesana e Claviere — collegati al Sestriere da undici chilo metri di strada, ma anche dal le piste che dal Sises e dal Fraitève scendono nella valle della Ripa — presidiano un'altra zona sciistica di grande interesse. Una catena di seggiovie e skilift collega infatti due paesi attraverso Sagnalon gatMlsMttM ga, il colle Bercia e la Coche, aprendo agli sciatori, senza fatica, gli stupendi percorsi dei Monti della Luna e della valle Gimont. Da Claviere, il turista nomade può proseguire per Montgenèvre e la rete dei centri sciistici di Briancon: Chantemerle, Serre Chevalier, Le Monetier, tutti attrezzati con impianti meccanici ed esercizi alberghieri. Ma restiamo in Italia. Cesana ha 16 alberghi con 408 letti, Claviere ne ha 8 con 235 posti. Poi, un po' staccata, con un collegamento alpino per il Col des Troia Frères Mineurs e il Col des Acles, c'è Bardonecchia con i suoi 25 alberghi, 900 letti e più di mille ospiti permanenti in condomini, ville e alloggi. DI Bardonecchia — che con i suoi nuovi impianti del Jafferau e del Colomion ogni domenica accoglie diecimila turisti — diremo un'altra volta. Ora vogliamo concludere questo panorama dell'alta Valle di Susa osservando che i quattro quinti del movimento turistico invernale delle Alpi torinesi si accentrano in questa zona. Abbiamo detto una cifra: 50 mila sciatori ogni domenica, e il calcolo è probabilmente inferiore alia realtà. E' un movimento di massa a cui partecipano anche fitte schiere di modesti lavoratori che con qualche sacrificio affrontano la spesa di due o tremila lire — viaggio, colazione, funivie — per trascorrere una giornata sugli sci. La spesa aumenta, naturalmente, per le migliaia di turisti che giungoho dalle province piemontesi, da Genova, Roma, Milano e altre città. Sono più di cento milioni che ogni domenica vengono spesi dagli sciatori nella nostra provincia, un paio di miliardi nella stagione invernale, di cui una par te va a piccoli paesi di montagna che nel turismo estivo e invernale hanno trovato la salvezza economica dei lorc bilanci comunali e familiari, ma hanno pure visto aumentare a dismisura I doveri dell'ospitalità e i costi dei pubblici servizi. Ettore Doglio BARDONECCHIA -ri :". : i M.JaFferau RtoColomìon BEAULARD \ RiF.Rey 0ULXO SAUZE D'OULX' CLAVIERE /"«SANA SporNnia ^ M.Fraireve A Monginevro SE9TRIER 7» A . tóntideW»^ reW funivie e seggiovie principali Skilift- e altri impianti di risalirà

Persone citate: Chevalier, Coche, Edoardo Agnelli, Ettore Doglio, Giovanni Agnelli