E' inadeguata l'assistenza sociale per i lavoratori italiani in Svizzera

E' inadeguata l'assistenza sociale per i lavoratori italiani in Svizzera E' inadeguata l'assistenza sociale per i lavoratori italiani in Svizzera / nostri emigrati sono oltre 390 mila - Chiedono lo stesso trattamento previdenziale che hanno in Patria - In caso contrario — dichiara l'on. Sullo — Roma potrebbe limitare i trasferimenti (Dal nostro corrispondente) Berna, 8 novembre. Al termine di una visita di tre giorni in Svizzera, nel corso della quale si è incontrato con le collettività italiane di Zurigo, Winterthur, Baden, Basilea e Berna, l'on. Fiorentino Sullo, ministro del Lavoro, si è incontrato con i giornalisti alla sede della nostra ambasciata ed ha fatto una serie di importanti dichiarazioni sui vari aspetti dell'emigrazione verso la Confederazione elvetica. Attualmente questo paese, pur essendo uno dei più piccoli d'Kuropa, con soli cinque milioni di abitanti, occupa il maggior numero di lavoratori italiani, ossia 392 mila, cui vanno aggiunte ancora varie migliaia di residenti Assi. Da parecchio tempo sono in corso trattative tra l'Italia e la Svizzera per la revisione della convenzione sull'emigrazione in generale e dell'accordo sull'assistenza sociale in particolare. Finora non è stato possibile raggiungere un accordo poiché da parte svizzera ci si rifiuta di accogliere le varie richieste avanzate dalle nostre autorità per venire incontro alle esigenze dei lavoratori italiani nella Confederazione elvetica. Il ministro del Lavoro hai tenuto a precisare che in tali negoziati, attualmente interrotti, si insiste per la soluzione dei seguenti problemi: 1) pensioni; 2) assistenza malattie: la legislazione svizzera non prevede l'assistenza ai familiari dell'assicurato; tale questione potrebbe essere tuttavia ris,ol)msu basi private; 3) assegni «[miliari, nel sen¬ tarcscpslzllnnagli operai i cui figli risiedo no in Italia: per il momento soltanto due Cantoni (Ticino e Valiese) hanno ceduto su questo punto; 4) riduzione del periodo necessario per l'ottenimento della residenza perjmanente: attualmente occorro\no d;eci anm; 5) situazione jdeKlì t stagionali >, i quali es¬ sendo ogni anno costretti a ritornare per un breve perio do in Italia) non potranno mai so che vengano versati anche! aver diritto alla residenza; 6) abbreviare il periodo richie sto ter far venire in Svlz2era | familiari: attualL,ente un lavoratore italiano \aeve attendere tre anni prima di poter essere raggiunto dalla moglie e dai figli; 7) miglioramento dell'alloggio; 8) istituzione di scuole italiane, o per lo meno dell'insegnamento di lingue nei Cantoni della Svizzera francese e te- \ ;de|ca di jnon poter accogliere le richieha precisato l'on. Sullo — saranno inevi-1 tabili adeguate misure. Il go-j verno italiano potrebbe, per j esempio, frenare l'emigrazione verso la Svizzera e favorire quella verso la Germania oc- Se la Svizzera ritenesse , ;S | fy?*». -v. • ™* '-vo. T''ato1'' usufruiscono, grazie jagli accordi stipulati nel quadro del Mercato comune, del Ila medesima assistenza sociaiie garantita in patria, D aver suggerito alla _ . j. • «. i ., Svizzera di orientarsi verso .1 eterna di previdenza sociale vigente in Italia, dal momen- to che essa intende associarsi alla Comunità economica europea, il ministro Sullo, concludendo la sua conferenzastampa, ha detto che attende con una certa fiducia la ripresa delle trattative italosvizzere per la revisione della convenzione sull'emigrazione. Prima di lasciare Berna, l'on. Sullo, accompagnato dall'ambasciatore d'Italia a Berna, Corrado Baldoni, ha compiuto una visita di cortesia al presidente della Confederazione elvetica, il prof. Federico Wahlen. Luigi Fascetti

Persone citate: Corrado Baldoni, Federico Wahlen, Fiorentino Sullo, Luigi Fascetti, Sullo