Oggi alla Camera la discussione sulle bombe atomiche e la radioattività di Michele Tito
Oggi alla Camera la discussione sulle bombe atomiche e la radioattività Attese le dichiarazioni di Segni e Giardina Oggi alla Camera la discussione sulle bombe atomiche e la radioattività Sono già siale presentale diciollo interpellanze e interrogazioni - I socialisti ne hanno due: una degli autonomisli che condanna l'Urss e l'altra della sinistra che ripete le tesi del pei oisird«(Dal nostro corrispondente) Roma, 7 novembre. Per il dibattito che comincerà domani alla Camera sulle esplosioni atomiche e i pericoli delle radiazioni nucleari, le interpellanze e le Interrogazioni presentate fino a stasera sono salite a diciotto. E' probabile che aumenteranno ancora. E diventa sempre più difficile contenere la discussione entro i limiti tecnici di chiarimenti e precisazioni da parte governativa. Il governo ha deciso di lasciare il compito di rispondere agli interroganti e agl'interpellanti ai ministri degli Esteri e della Sanità, ciascuno per quanto 10 riguarda: ma in alcuni settori si coltiva il proposito di chiamare in causa lo stesso presidente del Consiglio, nella speranza che egli si trovi costretto ad intervenire e che la discussione, così, si apra a un nuovo esame dell'intera politica estera italiana. Sono previsti, salvo sorprese, due giorni di discussioni: non ci sarà, salvo complicazioni, una votazione. Il governo non corre alcun pericolo immediato. L'interesse maggiore si volge verso i socialisti. Fatto senza precedenti, essi hanno presentato due documenti: due documenti che portano alla ribalta del Parlamento la di visione tra autonomisti e si nistra. Nei giorni scorsi il gruppo del psi presentò, firmata dall'on. Pieraccini, una interrogazione che, in pratica condannava le esplosioni nucleari sovietiche; non condividendo lo spirito del documento presentato dall'on. Pierac cini, gli on. Vecchietti, Valori, Luzzatto e Menichelli, espo nenti della sinistra del parti to, hanno firmato e depositato una loro interrogazione che, con qualche variante, ricalca 11 contenuto dell'interpellanza comunista. E' un grave atto d'indisciplina, che la sinistra giustifica affermando che l'in terrogazione autonomista fu depositata senza essere stata prima sottoposta all'esame del gruppo parlamentare del partito. Ma si tratta, come si vede, di una giustificazione puramente formale: la verità è che la sinistra ha voluto far interi dere agli autonomisti che il punto massimo di tolleranza della loro azione anticomuni sta è stato raggiunto. Per esaminare la situazione indubbiamente delicata che si è creata all'interno del psi, si riunirà domani il direttivo del gruppo parlamentare del partito: in teoria, una delle due parti dovrebbe cedere, ritiran do il proprio documento: < probabile invece che, siccome il dibattito parlamentare non comporta votazioni, si trove rà un'altra via, lasciando due documenti e dosando inve ce gl'interventi a nome del partito. In ogni caso però si dovrà vedere se e in che misura, nonostante la ribellione della sinistra, l'on. Nenni e suoi amici riusciranno a di fendere e mantenere, anche in vista degli sviluppi futuri (che non escludono una evoluzione c opportunistica » del pei), la loro posizione: sarà un dato di valutazione fondamentale, forse, per tutti. Queste cose hanno una loro particolare importanza in vi sta del congresso democristiano di gennaio, al quale i diri genti de stanno lavorando intersr ìente. Oggi si sarebbe deciso di dare la preferenza per la sede dei lavori a Bari: nel capoluogo pugliese non vi sono alberghi sufficienti e si p«nsa di utilizzare un piroscafo che, ormeggiato ne! porto. ospiterebbe alcuni delegati e i giornalisti. Sempre in vista del congresso, il settimanale < Vita > ha iniziato un'inchiesta tra i dirigenti del partito di maggioranza per conoscere il loro ensiero sulla possibilità che il congresso faccia una scelta di centro-sinistra: Andreotti, leader della destra, dice che è probabile una risposta per « un possibilismo condizionato » e non ne è soddisfatto; Corghi, fanfaniano, non ha dubbi sulla scelta favorevole al centro-sinistra; l'on. Sarti, doroteo, evita in pratica di pronunciarsi; il ministro Sullo prevede una scelta per il centro-sinistra, ma teme che non sarà troppo chiara; l'on. Tambroni prevede che si parlerà molto dell'alleanza coi socialisti e lamenta che probabilmente rimarranno in ombra i problemi d'ordine morale. Numerose personalità si sono rifiutate di rispondere, e molte altre hanno preferito attendere qualche giorno. Michele Tito
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