Ritorna in Valle d'Aosta ammanettato il calabrese che uccise l'amante di sua moglie

Ritorna in Valle d'Aosta ammanettato il calabrese che uccise l'amante di sua moglie Tradotto da Reggio Calabria dove si era costituito Ritorna in Valle d'Aosta ammanettato il calabrese che uccise l'amante di sua moglie L'omicida di Chàtillon è giunto ieri sera a Torino - Oggi sarà interrogato dal procuratore della Repubblica nel carcere di Aosta - Ma i motivi del suo delitto sono già noti: sparò sei rivoltellate al cognato che oltre ad avergli portato via la donna, gli aveva sedotto una sorella - Ancora libero il presunto complice (Dal nostro corrispondente) Aosta, 6 novembre. Soltanto- nel pomeriggio di domani Leonardo Suraci, l'omicida di Chàtillon, potrà essere interrogato dai procuratore della Repubblica di Aosta, , dott.. Severino .Rosso. Giunto a Torino alle ss di questa sera, a bordo di uno speciale vagone cellulare, il Suraci proseguirà domanimattina alla volta di Aosta. Alla stazione una camionetta dei carabinieri sarà ad attenderlo per trasportarlo ammanettato nelle carceri giudiziarie della Torre dei Balivi. La notizia della costituzione del Suraci ai carabinieri di Oondofuri, in provincia di Reggio Calabria, non ha destato sorpresa in Valle d'Aosta, fra la numerosa colonia calabrese che lavora nella nostra regione. E' usanza nel Meridione, ci ha spiegato il maresciallo Bonino, comandante della stazione dei carabinieri di Chàtillon, che in casi come questo l'omicida, che si considera un « giustiziere », ritorni al suo paese dopo il delitto e si consegni soltanto nelle mani dei « suoi >, carabinieri. Leonardo Suraci, seguendo nei minimi particolari un piano che probabilmente aveva escogitato nel corso di due lunghi mesi di solitudine, subito dopo aver scaricato la rivoltella nel petto del rivale, Giuseppe Contemi, raggiungeva la stazione di Chàtillon, distante quasi due chilometri dal luogo del delitto. Saliva sul primo treno in partenza per Torino — un'automotrice in transito da Chàtillon alle 1S,S0 — sfuggendo per pochi minuti alla rete che i militi stavano tendendo intomo a lui e dalla capitale piemontese parti diretto a Reggio Calabria. Una circostanza appare tuttavia alquanto strana: l'inspiegabile scomparsa di Giuseppe Maisano, fratello della moglie del Suraci, che come gli .inquirenti hanno appreso dalle frammentarie dichiarazioni della donna, avrebbe accompagnato l'omicida durante 111111 11 111 MIMI Eliti I III [M M1113 llllll III i 111111111 ! I ( 11 a e o e il viaggio da Condofuri a Chàtillon e avrebbe aiutato l'assassino nei preparativi per la esecuzione del delitto. Il Maisano, a quanto sembra, non partì con il Suraci; alla stazione del paese valdostano il B novembre fu venduto un solo 11 ! 11111111111 ! I ! 111111111 il 11 llil III Milli il 11 I III II ti [UHI biglietto con destinazione Reggio Calabria. D'altra parte, difficilmente egli, che è pure colpito da ordine di cattura emesso dalla Procura della Repubblica d'Aosta, sotto la imputazione di omicidio, si trova ancora nel territorio della Valle d'Aosta. Verosimilmente ha lasciato la regione a bordo di qualche altro mezzo — un treno successivo, un pullman di linea — ed ha raggiunto per conto proprio il paese natale. Il Suraci, nella sua deposizione resa ai carabinieri di Condofuri lo ha completamente scagionato, ma è probabile che Giova7ini Maisano, quando verrà a conoscenza dell'ordine di cattura emesso nei suoi confronti, si costituirà a sua volta a qualche stazione di carabinieri. Sempre nell'ambiente degli immigrati calabresi, molti dei quali conoscevano di persona i protagonisti della tragedia di Chàtillon, circolano molte voci in questi giorni attorno alla figura dell'ucciso. Tra l'altro si dice che egli si fosse reso colpevole anni addietro di un grave episodio: aveva sedotto, costringendola con la forza, una sorella dell'omicida. Riparò poi alla sua colpa sposando la ragazza, ma nell'animo di Lronurdo Suraci rimase il germe della vendetta. Quando alla fine d'agosto il Contemi gli rubò la moglie, inducendola a fuggire con lui, il Suraci deve aver giudicato insopportabile la situazione. Quepti fatti, tuttavia, non hanno potuto essere accertati perché l'unica testimone attendibile, quella stessa Giovanna Maisano, che fu all'origine della tragedia, ò ancora ricoverata all'ospedale in preda a un violento choc e medita propositi di vendetta nei confronti del marito e del fratello. e. r. Leonardo Suraci, l'assassino di Chàtillon, fotografato ieri sera al suo arrivo a Torino