La produzione di frutta è in aumento di Carlo Rava

La produzione di frutta è in aumento La produzione di frutta è in aumento Il raccolto delle mele è passato da poco più di 18 milioni di quintali l'anno scorso ad oltre 20 milioni - Previsti 8 milioni e mezzo per le pere e altrettanti per le pesche -1 coltivatori devono associarsi per poter affrontare i nuovi problemi di mercato L'annata frutticola 1961 è terminata sotto buoni auspici, sia per la' quantità, sia per la qualità e per 1 prezzi alla produzione. Vi è stata anche un'abbondante produzione di pesche, di susine e di pere estìvo-autunnalt. Per quanto riguarda la frutta invernale si calcola che per le mele si superino 1 20 milioni di quintali contro i 10.400.000 del 1959 ed 1 18.300 000 del 1960, mentre per le pere si calcolano 8.500.000 di q.li ed altrettanto per le pesche. Circa il 50% della produzione di mele è dato dalla Romagna. I piantamentl di fruttiferi, specialmente meli e peschi, hanno avuto un forte «viluppo in quest'ultimo decennio, tant'è che alcuni manifestano dubbi circa la possibilità del collocamento economico della produzione tra qualche anno. Anche nella regione piemontese 'e specialmente nel triangolo Savlgllano-Sahizzo-Cos tiglio le, si, sono effettuate — e continuano tuttora — vaste piantagioni di meli e peschi. Nel Ferrarese si procede con un ritmo pari a circa 3000 ettari l'anno. L'incremento della produzione non deve destare notevole apprensione, poiché il consumo Interno va aumentando ogni anno e nel 1970 si prevede sarà quasi doppio dell'attuale. Anche l'esportazione è sempre attiva, in modo particolare verso la Germania Occidentale la quale assorbe molta della nostra produzione. - Il mercato attuale si presenta soddisfacente; le mele di varietà Deiiciouu gialla e Starking si vendono, alla produzione, dalle 55 alle 70 lire al chilo. I prezzi al consumatore Bono invece assai più elevati e variano anche molto da negozio a negozio nella stessa città. L'aumento rapido della produzione frutticola ha dato origine a vari problemi di carattere tecnico-colturale-economlco ed in modo particolare a quelli relativi alla lavorazione, conservazione e vendita del prodotto. Infatti, mentre gli agricoltori si sono prodigati e distinti nel razionalizzare la produzione, non suiio riusciti finora a dare vita a molti enti o società cooperative per la valorizzazione della propria frutta, mentre Invece in tale settore è necessario muoversi al più presto prima che tale importante attività passi nelle mani di altre cate¬ gorie meglio organizzate e dotate di maggiori capacità operative. I frutticultori debbono affrontare I problemi di mercato associandosi in cooperative onde aumentare la capienza delle attrezzature di lavorazione, di conservazione e di vendita Tali problemi non si risolvono, come taluni credono, nell'ambito delle singole aziende, ma con la cooperazione di tutti e proprio quando la frutticoltura è — come attualmente — in progresso ed in piena vitalità produttiva ed economica, poiché può disporre di mezzi necessari. Occorre solo buona volontà e fiducia reciproca tra gli associati. Carlo Rava

Luoghi citati: Germania Occidentale, Romagna