Adenauer sollecitalo a concludere le trattative per il nuovo governo

Adenauer sollecitalo a concludere le trattative per il nuovo governo 1 negoziati si trasciwtana da sei settimane Adenauer sollecitalo a concludere le trattative per il nuovo governo Se entro questa settimana non sarà raggiunto l'accordo con i liberali, il Capo dello Stato affiderà l'incarico ad un'altra personalità (Dal nostro corrispondente) Bonn, 1 novembre. Dopo sei settimane di ardui negoziati Adenauer e il capo dei liberali Mende dovrebbero perfezionare domani i loro accordi per il nuovo governo di coalizione. All'incontro di domani fra Adenauer e Mende, e in genere ai contatti politici di fine settimana, si attribuisce importanza risolutiva. Se Adenauer riuscirà a rimuovere gli ultimi ostacoli potrà presentarsi al Bundestag come nuovo cancelliere nei primi giorni della settimana prossima. Qualora invece insorgessero nuove difficoltà coi liberali, egli probabilmente si vedrebbe costretto e rinunciare all'incarico. Sul vecchio statista pende una specie di ultimatum postogli dai maggiorenti del suo partito col beneplacito, dicono, del presidente della Repubblica Lubke: «Se entro questa settimana Adenauer non avrà posto le basi per il nuovo gabinetto, allora toccherà al Capo dello Stato prendere le sue decisioni ». Sono parole queste di Eugenio Gerstenmayer, il presidente della Camera di Bonn, massimo esponente della corrente protestante della de. Gerstenmayer, che conta sulle più larghe sim patie nei tre partiti di Bonn, appare l'uomo ariamo al governo di € unità nazionale » caldeggiato da molti, a cominciare dai capi socialdemoc atici. Ed è indubbio che le sue dichiarazioni riflettano in questo momento il pensiero della maggioranza democristiana. La scarsa dimestichezza dei tedeschi con le laboriose « crisi » di governo, nonché l'urgenza d'un gabinetto in grado di cimentarsi con i grandi problemi mondiali fanno apparire difficilmente tollerabile una prolungata attesa. Anche la Frankfurter Allgemeine d'oggi si associa a queste richieste, ponendo come ultimo limite di tempo alle trattative di Adenauer la fine della settimana corrente. Lo stesso capo del gruppo parlamentare democristiano Heinrich Krone, che unisce in sé pazienza e spirito di conciliazione, si è recato da Adenauer manifestandogli i suoi malumori: alla direzione del partito continuano ad arrivare centinaia di messaggi e di telegrammi delle federazioni democristiane dirette a sollecitare il nuovo governo. Sui punti programmatici la intesa fra Adenauer e Mende appare pressoché completa. Ma Mende non si fida dei programmi, anche se essi portano l'autorevole firma di Konrad Adenauer. Egli vuole imporre al Cancelliere uomini in grado di garantirli: specialmente nel campo della politica estera che, secondo i liberali, dovrà essere più « duttile » e più « nazionale > di quanto non lo sia stata finora. Come successore di Von Brentano al Ministero degli Ester;, Adenauer aveva proposto il capo della commissione del Mec, Walter Hallstein, autore della famosa < dottrina» che impedisce alla Repubblica federale di allacciare rapporti diplomatici con quei Paesi che riconoscono la Germania comunista. Naturalmente i liberali hanno bocciato la sua candidatura; e proprio stasera, dopo un incontro fra Adenauer e Hallstein, si è saputo che quest'ultimo « ha declinato il posto di ministro degli Esteri a causa dei suoi impegni nel Mercato comune ». Secondo le ultime notizie il nuovo candidato agli Esteri è il ministro per gli Interni Gerhard Schròder. Egli è uno fra i più giovani e fidati collaboratori di Adenauer. Ha 52 anni, appartiene alla corrente protestante della de e ha dato prova di notevole abilità. Gli oppositori però gii rimproverano la paternità di una legge che conferirebbe i t pieni poteri > al governo per il caso di sedizioni. La rivista Der Spìe gel ha ricordato a Schròder la sua appartenenza alle < camicie brune » di Hitler. Schròder però sarebbe ben accetto ai liberali, anche perché fra lui e Mende corrono amichevoli rapporti. Qui però bisognerà tenere conto del ministro della Difesa Strauss, che partecipa anch'egli alle trattative per il gabinetto come capo della de bavarese. E' noto a tutti che Strauss e Schròder non sono legati da personali simpatie e che Strauss forse non rifiuterebbe il posto di ministro degli Esteri. m. c>

Luoghi citati: Bonn, Germania