Tocca ai giovani salvare le sorti dell'agricoltura

Tocca ai giovani salvare le sorti dell'agricoltura Convegno di coltivatori diretti ad Asti Tocca ai giovani salvare le sorti dell'agricoltura Iniziative coraggiose di allevatori e viticoltori: «squadre di operatori interaziendali» per il razionale sfruttamento dei poderi - Si chiedono scuole, una mutua contro la grandine ed il rilascio d'un brevetto 5i «capo d'azienda» - Ottantamila visitatori al «Salone della collina» DAL NOSTRO INVIATO > Asti, lunedì mattina. Abbiamo sentito i tecnici della viticoltura, della frutticoltura e della zootecnia discutere a lungo, nei giorni scorsi, dei mali che travagliano la collina astigiana e proporre validi rimedi, ma ieri hanno preso la parola i coltivatori diretti, quelli che dovrebbero attuare i programmi stabiliti dagli esperti. Il dott. Rainero, dirigente centrale dell'Associazione e segretario dei <3 P. », l'organizzazione giovanile più intraprendente dei giovani agricoltori, ha iniziato il suo discorso, davanti a circa cinquecento congressisti riuniti nel teatro Alfieri, con uno spunto polemico che sembrava contrapporre la voce degli agricoltori a quella dei tecnici, ma poi ha finito col ribadire quasi per intero il programma degli esperti. D'accordo sulla necessità di migliorare la produzione del¬ l'uva e di diminuire i costi; d'accordo sulla efficacia delle cantine sociali e sulla costituzione di altre cooperative fra allevatori di bestiame, frutticultori e aziende casearie; d'accordo anche sulla necessità di migliorare gli allevamenti zootecnici, ma chi può avere lo slancio, l'entusiasmo di affrontare spese e rischi? Ed ecco l'appello ai giovani. Nella provincia di Asti si contano 36 mila aziende agricole familiari, di cui 15 mila aderenti alla « Coltivatori diretti », e parecchie migliaia di giovani coltivatori e di ragazze rurali. Sono queste schiere giovanili che possono convincere le famiglie ai sistemi di cooperazione, alle nuove tecniche agrarie, alla meccanizzazione. Ha portato degli esempi: tre giovani si sono uniti e, disponendo di un discreto capitale, 45 milioni, hanno impiantato una stalla modello che ora accoglie 190 vitelli; in varie zone sono sorti allevamenti di polli ben diversi dai precari allevamenti di cortile, perché contano ciascuno sette ottomila capi; un vigneto sperimentale ha dato un prodotto superiore del 50 per cento alla norma e di qualità migliore: altri giovani si sono uniti in < squadre di operazioni interaziendali », dove tutti si prodigano per lavorare i campi appartenenti a varie famiglie, pur rimanendo integra la proprietà delle terre e l'indipendenza dei singoli agricoltori. Ma si dorrà giungere alle operazioni commerciali di collocamento dei prodotti se si vuole che una giusta parte dei profitti rimanga agli agricoltori. A chiusura del congresso sono stati chiesti vari provvedimenti: scuole per tutti fino a 14 anni e corsi di addestramento professionale per ragazzi e adulti; il rilascio di un brevetto di « coltivatore diretto capo di azienda» ai giovani che frequentano i corsi di istruzione; una mutua fra agricoltori di province finitime per una difesa efficace con tro i danni della grandine, diritti di prelazione per l'acqui sto di terre coltivabili e una serie di provvidenze socia che stabiliscono la parità f. i lavoratori della terra e qui di altri settori. Il congresso era corninoli con la Messa celebrata • i mons. Stella in piazza Alfi in mezzo a un suggestivo sc>..-ramento di trattori e alla presenza di una gran folla. Poi nel teatro Alfieri, presenti l'on. Sodano presidente dei < coltivatori », il direttore provinciale cav. Menozzi, e le autorità locali, il sindaco dott. Giovanni Giraudi aveva aperto la riunione affermando la necessità di risou-ere il problema della collina astigiana e ricordando che la provincia è ai primissimi posti nella scala nazionale dei depositi a risparmio, ma al 36" posto per il reddito individuale dei cittadini, segno che il risparmio viene fatto a scapito dei consumi. < Bisogna — ha detto — che gli agricoltori diano la loro opera seguendo l'indirizzo che da parte dell'amministrazione viene dato alla battaglia pacifica per il progresso della nostra terra ». Poi venivano premiati due anziani agricoltori presenti nella sala: Cesare Scoffone, di 93 anni da Viarigi e Prospera Andriano, di 70 anni, da Castelnuovo Don Bosco. Un lungo corteo di coltivatori, preceduto dalle autorità, dalla banda musicale < Don Bosco » di Asti e seguito da un centinaio di trattori portava quindi una corona di alloro al monumento ai Caduti. Davanti a tutti era un trattore guidato dal campione nazionale di motoaratura Cesare Sardo, che aveva ricevuto poco prima una medaglia d'oro. Questo abilissimo guidatore era un ragazzo di le anni quando sua padre comperò il trattore, e subito, la prima notte, impaziente di collaudare la macchina, si alzò zitto zitto, portò il trattore nei campi e lo mise in azione. Ecco, se occorresse, un esempio dell'entusiasmo di cui i giovani agricoltori sono capaci. Il convegno dei coltivatori diretti ha chiuso il primo < Salone della collina », la rassegna agricola, commerciale ed industriale che ha visto affluire in otto giorni nella città oltre ottantamila visitatori. Asti ospiterà ancora, nei prossimi giorni il congresso nazionale delle cantine sociali, i benemeriti organismi cooperativi che hanno avuto nella sua provincia il maggiore sviluppo, superando oggi in Italia il numero di trecento, Ettore Doglio

Persone citate: Cesare Scoffone, Don Bosco, Ettore Doglio, Giovanni Giraudi, Menozzi, Rainero

Luoghi citati: Asti, Castelnuovo Don Bosco, Italia, Viarigi