Discorso politico di Fanfani a Caserta

Discorso politico di Fanfani a Caserta Ieri, inaugurando la Mostra del Risorgimento Discorso politico di Fanfani a Caserta Il Presidente del Consiglio ha fra l'altro dichiarato: «Secondiamo le forze che, con saggia aspirazione e sane modalità, aspirano, nella libertà e nella pace, a concorrere con noi all'ulteriore progresso del mondo » • Dopo Gonella, anche Sceiba contrario all'apertura a sinistra Ruma, lunedi mattina. Il Presidente del Consiglio ha inaugurato a Caserta la/ Mostra del Risorgimento che conclude la serie delle manifestazioni celebrative del Centenario dell'Unità. Dopo avere unito idealmente le celebrazioni che si sono tenute a Torino e a Gaeta, l'on. Fanfani ha preso lo spunto dalle celebrazioni centenarie per accennare al problemi contingenti della politica. Egli ha detto testualmente: c Nessuno dei patriottici pionieri coltivò la presunzione, che oggi vediamo da alcuni coltivata, di sentirsi e ritenersi unico scoglio all'avanzare del flutti. Nessuno di quei patrioti presunse di pos sedere il metro oltre il quale ogni mutamento è rovina, ogni innovazione è disastro. Consl aeriamola e applichiamola in questo momento storico la grande lezione, e non permettiamo che passino per garanti della libertà altrui coloro che pensano soltanto al prò prìo privilegio; che passino per innovatori di giuste novità coloro che ripetono l'ultima pagina dell'ultimo Vecchio libro rimasticato; che passino per fautori di unione coloro che Armeggiano per sbarrare il passo a chi veramente aspira, più o meno consapevolmente, a unirsi con tutti quelli che amano la giustizia e la libertà >. Come si vede, 11 richiamo ai patrioti è lo schermo dietro il quale Fanfani cerca di celare, ma solo accademicamente, i propositi politici che ha voluto esprimere. Poi, dopo un richiamo alla pace e ai principi] cattolici, il Presidente del Consiglio ha aggiunto: cNol pub blici amministratori dobbiamo acquisire la consapevolezza che, nell'attuale momento storico, dobbiamo avere cura di non essere d'ostacolo, con le nostre pretese personali, con 1 nostri personali pregiudizi, alle forze che, con saggia ispirazione e sane modalità, aspirano, nella libertà e nella pace, a concorrere con noi all'ulteriore progresso del mondo. Con modestia, non erigiamoci a ostacoli del vero progresso; con coraggio regolato da' prudenza, secondiamo le fòrze che avanzano assetate di giustizia e desiderose di conquistarla con i metodi della libertà >. Dietro il velame delle parole, è evidente che Fanfani si è - schierato francamente lealmente con quella parte della d. c. che intende potere utilizzare i voti dei socialisti per un governo di centro-sinistra fra d. e, socialdemocrati: ci e repubblicani. Insomma, l'on. Fanfani ha dato chiara l'impressione di avere scelto, fra quelle dei suoi ministri la posizione di Pastore, il quale ha sollecitato con estremo vi gore l'apertura verso i socialisti (< secondiamo le forze che avanzano assetate di giustizia e desiderose di conqul starla con i metodi della li berta») piuttosto che la posizione di Gonella che, come si sa, ha annunciato di volersi dimettere da ministro se pren de piede l'apertura a sinistra («non permettiamo che passino — ha detto Fanfani — per fautori di unione coloro che armeggiano per sbarrare il passo a chi veramente aspi ra, più o meno consapevolmente, a unirsi con tutti quelli che amano la giustizia e la libertà»). D'altra parte, parlando Catanzaro e venendo di rincalzo a Gonella, anche il mi nistro dell'Interno si è schierato contro il centro-sinistra riconoscendo, al pari di Mala godi, uno stretto legame fra la politica interna e quella In ternazionale. « Il tentativo di dissociare l'una dall'altra — ha detto Sceiba — costituisce un artificio che male nasconde 11 proposito di allentare i vincoli che legano l'Italia al mondo occidentale, a tutto danno della solidità del mon do libero e con pericoli per la stessa pace ». Il discorso di Fanfani, però acquista ancora maggior vigore alla luce di quello che ha detto ieri Nenni all'Adriano. Fra apparsa una concessione alle correnti di sinistra del suo partito (e forse in qualche modo lo era) il fatto che Nenni avesse consentito a prendere la parola sul dibattito degli Esteri insieme a Riccardo Lombardi e a Vecchietti, ma Nenni, accantonata la politica estera, ha posto ora il < dialogo » col cattolici su basi nuove. «Un accordo fra partiti di diversa dottrina — ha dichiarato il leader socialista — non è mai una transazione sui principi, ma una intesa su limitati obiettivi su scettlbili di far fare un passo innanzi alla situazione, di superare ostacoli sulla via del progresso del Paese. Incontri di questo tipo non tendono una impossibile amalgama dì socialismo e di cristianesimo non tendono neppure a una amalgama tra il neutralismo il non impegno dei socialisti rispetto ai blocchi, o l'impegno democristiano, socialdemocratico e repubblicano rispetto al patto atlantico. Tendono a in dividuare e a risolvere un certo numero di problemi co munì e a superarli, sia nel campo della struttura dello Stato, sia in quello delle riforme di struttura dell'econo mia e del sistema sociale ». Ma quello che chiede Nenni è che bisogna fare presto: «La crisi è aperta e trascinarla in lunghezza logora e discredita 11 sistema parlamentare e apre la via alle avventure»; di con seguenza, la de deva capire che bisogna correre il rischio della nuova situazione, Socialdemocratici e repub blicani (e Saragat e La Malfa hanno anche ieri ribadito le loro posizioni) sono d'accordo nel costituire 11 governo di centro sinistra. Essi divergono soltanto sul momento in cui si dovrebbe aprire la crisi: Saragat è'sempre d'avviso (in ciò ha avuto la sanzione del Comitato centrale del psdl) che bisogna attendere 1 risultati del congresso democristiano che dovrebbe riunirsi a metà gennaio; La Malfa, invece, insiste sulle deliberazioni della direzione repubblicana, secondo le quali subito dopo l'approvazione dei bilanci si dovrebbe riesaminare l'intera situazione, con l'intesa, però, che meglio sarebbe aprire subito la crisi. Il discorso è ora ai liberali: Malagodi leggerà la sua relazione alla direzione giovedì prossimo e venerdì si aprirà 11 consiglio nazionale del partito. Pellecchia

Luoghi citati: Caserta, Catanzaro, Gaeta, Italia, Torino