Il Milan batte l'Inter per 3 a 1

Il Milan batte l'Inter per 3 a 1 Nel «derby» milanese sovvertito clamorosamente ogni pronostico Il Milan batte l'Inter per 3 a 1 La squadra di Rocco, nonostante le assenze di Altafini e Salvadore, gioca con magnifico slancio imponendosi ai rivali per decisione e forza di volontà - Pivatelli, che sostituisce l'italo-brasiliano al comando dell'attacco, segna la prima rete - Nella ripresa il «discusso» Greaves raddoppia, il nerazzurro Suarez raccorcia le distanze, ma Conti assicura il trionfo ai milanisti - 75 mila spettatori ed oltre 81 milioni di incasso DAL NOSTRO INVIATO Milano, lunedì mattina. Sovvertito clamorosamente il pronostico della vigilia: il Milan ha battuto l'Inter con il netto punteggio di 3 a 1, e la vittoria dei rosso-neri ha indubbiamente una base logica, perché il football è un fattore atletico e non deve destare meraviglia quindi se il successo tocca a chi corre di più, a chi gioca con ritmo superiore, a chi accetta la lotta con maggior decisione e volontà. Anche se, nel complesso, ha meno uomini di classe, il Milan, vincitore di questo « derby > milanese d'autunno, vanta tanti meriti da poter essere orgoglioso della prova sostenuta. Mancava Altafini, non c'era Salvadore, ma la squadra di Rocco ha saputo imporre il suo gioco, ha chiuso corridoi ai forti rivali bloccandoli con lo slancio dei suoi Pelagalli, Trapattoni e Radice; ha risposto (ogni tanto e non sempre) con le puntate di quel Greaves che potrà anche dare ai nervi per le sue estrosità fuori campo, ma che ha numeri di eccezione come calciatore d'attacco; ha manovrato con la squisita classe di un Rivera in grande giornata. Questi i fattori positivi che stanno dalla parte del Milan, il quale ha dato battaglia fin dall'inizio, rispondendo colpo su colpo, con il concetto ormai noto dell'uomo in più in difesa (tattica, del resto, usata anche dall'Inter) ma spingendosi all'attacco con azioni rapide e improvvise. E' venuto il goal di Pivatelli su centro del terzino David, ha raddoppiato Greaves con un magistrale ti' ro improvviso all'inizio della ripresa, e soltanto dopo la stoccata di Suarez (che rete stupenda questa ottenuta dal lo spagnolo!) la squadra rosso-nera ha dimostrato di accusare la fatica. La rete finale di Conti ha chiuso la partita dando al Mi' lan un vantaggio forse troppo sensibile, ma nulla aggiungendo a modifica di una situazione di fatto ormai delineata da tempo. L'Inter è scesa a San Siro con la baldanza di chi si considera < troppo forte >, e non uttti i giocatori hanno rispo sto in pieno alle esigenze della gara che pretendeva .forse, .meno palleggio, menò esibizioni ma più pratica e maggiore volontà. La manovra dei nerazzurri è parsa troppo elaborata, gli atleti legati ai soliti schemi, Zaglio battitore libero, Guarneri su Greaves, Bolchi in giornata oscura, Hitchens freddo e non in palla. Ma c'è dell'altro: Mereghetti e Corso rispettivamente ala destra £ ala sinistra, non sono estreme nel senso vero della parola; non parliamo qui della classe dei due giocatori, desideriamo invece dire che non sono elementi capaci di portare al l'azione quella < verve » neces saria per giocare contro dife¬ se chiuse, e per creare azioni improvvise e veloci di aggiramento in grado di forzare un dispositivo a catenaccio. Ne consegue che tutta la manovra della squadra rimane stretta al centro, con Suarez, guardato a vista e con Hitchens in permanenza bloccato da uno o più avversari. E' facile criticare chi perde, ma le osservazioni suesposte a nostro avviso sono essenziali per giudicare l'Inter, incappata ieri nella prima sconfitta della stagione. Una debacle che lascierà strascichi, perché alla vigilia i pronostici indicavano nel nerazzurri i grandi favoriti della giornata. S'era parlato di mezzo milione di premio, si era detto che i giovanotti di Herrera erano preparatissimi, quasi si rammaricava che le assenze di Altafini e di Salvadore nelle file avversarie potessero sminuire il valore del probabilissimo successo interista. Quello che abbiamo visto a San Siro dimostra che il calcio riserva sorprese anche a una squadra forte e quadrata come l'Inter di quest'anno. Ma c'è di più, e questo di più tocca direttamente la tattica usata dall'Inter che per tutto il primo tempo e anche nella ripresa, fino al secondo goal di Greaves, ha tenuto Za¬ glio come uomo di copertura. Ma, contro il Milan, costretto a presentare un attacco formato da Conti, Pivatelli, Greaves e Rivera — Radice giocava come mediano — non era forse meglo rischiare di più? Non conveniva avanzare in forze appunto con l'appoggio di Zaglio e di Bolchi? Herrera si è deciso al grande passo quando le sorti del match erano ormai compromesse; è venuta la rete di Suarez ma il pareggio è stato soltanto sfiorato. Troppo tardi si è cambiato tattica. Questo significa che se la prova è stata fiacca da parte di alcuni atleti, anche mister Helenlo Herrera ha le sue colpe per l'insuccesso. Passiamo alla cronaca. Cielo coperto, ma soffiava un caldo vento di scirocco. Sugli spalti.oltre settantacinquemila spettatori, per un incasso di ottantun milioni e quattrocentotrentaduemila lire. Arbitro Bonetto di Torino. Al fischio d'inizio le due squadre assumono gli schieramenti «studiati» dagli allenatori: nel Milan, Radice retrocede nella mediana per controllare Bettini, Trapattoni guarda Hitchens, mentre Maldini gioca libero. Nell'Inter Suarez fa come al solito la spola, Guarneri controlla Greaves, e Zaglio staziona in seconda bat- tuta. Indietreggia a tratti anche Mereghetti Le prime battute sono del Milan per nulla in soggezione: ■ Pivatelli gioca-con. Rivera, Greaves ha alcuni tocchi da grande campione; sull'altro campo si nota soltanto qualche puntata di Corso. Superiorità dei rosso-neri e al 18' rete facile facile, quasi come bere un bicchier d'acqua. Rimessa laterale di Conti e David, il terzino avanza e « crossa » benissimo al centro dell'area. Qui ci sono molti giocatori delle due schiere, ma la palla spiove sulla testa di Pivatelli che sorprende Buffon fuori posizione. Attacca ora l'Inter con maggiore decisione, ma gli avanti milanisti in contropiede creano guai; Pivatelli e Conti però sbagliano i tiri conclusivi Ghezzi, comunque, è obbligato un paio di volte a far sfoggio di tutte le sue capacità per evitare il goal, sia su una puntata di Suarez, sia su un tiro di Picchi da distanza ravvicinata. La situazione non muta all'inizio della ripresa, ma al1*8' i rosso-neri raddoppiano: avanza Conti che dà a. Pivatelli, il tiro (sbagliato) del centravanti è intercettato da Guarneri che involontariamente respinge proprio nella zona dove si trova Greaves; l'inglese con mezza rovesciata lascia di stucco Buffon: Inter zero, MilrJi due. Herrera finalmente si decide a mutare tattica, libera la sua area dal catenaccio e manda avanti anche Bolchi e Zaglio. E' questo il periodo migliore dell'Inter che attacca in forze con Suarez che sta crescendo, con Bolchi e Zaglio che giocano a ridosso degli uomini di punta. Un allungo di Zaglio lancia Suarez che viene bloccato da tre uomini; Maldini tenta il fallo, ma lo spagnolo cadendo colpisce violentemente di destro la palla che batte Ghezzi: uno a due (25'). I nerazzurri intrawedono ora la possibilità del pareggio e iniziano una vera azione d'assalto. Indietreggiano tutti i rosso-neri, Pivatelli è sulla linea dei terzini, Rivera si fa deciso negli scontri, si arrangiano un po' tutti i difensori. All'attacco rimangono soltanto il «freddo > Greaves e Conti Basteranno comunque questi due isolati per trafiggere ancora la difesa dell'Inter. David da' a Greaves, e l'inglese lancia Conti che elude l'intervento di Guarneri e tira in porta: Buffon è superato, la palla batte sul montante sinistro, percorre tutta la linea della porta e entra in' reta fiacca e lenta, mentre Guarneri retrocesso non rlfr sce a fermarla. Inter uno, Milan tre; e siamo al 43'. La partita è veramente finita. Lo stadio di San Siro si colora di rosso-nero mentre i grossi stendardi nerazzurri vengono mestamente ammainati. Ieri è andata così... Giulio Accatino Il primo goal del Milan segnato da Pivatelli (n. 9) ripreso con il teleobiettivo durante il «derby» di S. Siro

Luoghi citati: Milano, Pivatelli, Torino