Anche le avventure di Macario sono finite nel dimenticatoio
Anche le avventure di Macario sono finite nel dimenticatoio Cronache televisive della domenica sera Anche le avventure di Macario sono finite nel dimenticatoio Le quattro puntate dell'« Impareggiabile Arturo » non hanno sempre convinto lo spettatore - Non per questo il comico torinese ha compromesso le sue possibilità - «Torino nei cent'anni»: le vicende appassionanti e drammatiche della culla del Risorgimento Macario, nelle vesti dell'impareggiabile Arturo, si è congedato ieri sera dai telespettatori. Per quattro domeniche ha tentato di sollevare 10 spirito di coloro che sono stati costretti a trascorrere le serate in città. Purtroppo non vi è riuscito. Non perché il comico torinese abbia fatto il suo tempo: Macario ha ancora molto da dirci, lo dimostra la sua attività teatrale più recente. Ma l'Intreccio troppo puerile di queste avventure musicali, la tecnica ormai logora delle trasmissioni, le trovatine stanche e prive di mordente, non hanno risposto pienamente alle aspettative del pubblico. Eppure la tv usciva fresca dalla deludente esperienza degli originali di Peppino De Filippo. L'ultima farsa pseudo-poliziesca di Arturo era ambientato in Francia. Macario ormai stanco della lìbera professione di « detective », si inquadra nei ranghi dei «fllcs», i noti metropolitani. Un grosso sacrificio per chi si sente votato a scoprire con 11 solo ausilio della propria astuzia pericolosi banditi, ladri internazionali, piste misteriose e oscure. Ma Arturo deve pur sempre scendere a compromessi con lo stomaco che reclama la sua parte, eppoi ha una figlia adottiva da mantenere. Fecole .quindi dopo alcune vicissitudini sulle tracce di Arsenio Lapin (da non confondersi con Lupin), un pericoloso svaligiatore di banche, che appare sotto le spoglie di un personaggio sempre diverso. Macario non disarma sino alla conclusione. La sua insenilità di fronte alle situa- ! aloni più sconcertanti è lo spunto comico della vicenda. Quindi anche in questa nuova serie fallimentare di «piece* » televisive riesce a salvarsi solo l'attore: un Macario che riesce, nonostante tutto, ad accattivarsi le simpatie del pubblico. Io hanno coadiuvato il bravo Carlo Campanini. la conturbante Valeria Fabrizi, il lacrimevole Paolo Carlini e altri caratteristi. Hanno cantato la « americana di Roma », Carol Danell e Gene Colonnello. Di piacevole effetto le coreografie. * * 11 pomeriggio o stato dedicato in gran parte alle manifestazioni sportive. Nel collegamento con Monza il telecronista non ha fatto alcun riferimento al tran-ico episodio. Al termine della serata ancora sport in scena: questa volta per i risultati, le cronache, i commenti delle partite e le anticipazioni. * * Altro pezzo forte della serata era il documentario di Ruscellini, intitolato «Torino nei cent'anni». Il commento privo di retorica, gustoso e talvolta poetico di Vittorio Gorresio; le. immagini spesso oleografiche ma convincenti specialmente nella parte cronistica, hanno rievocato la vita della città e. del Piemonte nei suoi vari aspetti: storia, industria, letteratura, teatro, cinema, radio, televisione, il giornalismo, la Resistenza, attraverso avvenimenti e personaggi grandi e piccoli e le vicende appassionate o drammatiche di questi ultimi cent'anni. Una galoppata nei tempi che non ha interessato soltanto i torinesi. Inoltre la parte finale del documentario ha avuto molti di noi protagonisti diretti o in erba: immagini tramandate ai più giovani dal ricordo dei vecchi o quelle vissute dalla nostra ultima esperienza. * *
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