L'auto di Von Trips piomba tra la folla uccidendo 11 spettatori e ferendone 20

L'auto di Von Trips piomba tra la folla uccidendo 11 spettatori e ferendone 20 L'auto di Von Trips piomba tra la folla uccidendo 11 spettatori e ferendone 20 Anche il pilota è deceduto - Come si è svolta la sciagura s la "Ferrari,, del campione tedesco, che iilava a ZOO chilometri l'ora, durante il secondo giro, nella curva parabolica di Vedano, si è spostata improvvisamente sulla sinistra venendo urtata posteriormente dalla "Lotus,, di Clark - Il bolide si avventa sul terrapieno esterno investendo quaranta metri di rete di protezione oltre i quali si assiepa il pubblico, poi ripiomba sul cemento stritolando il conducente - Poco dopo, nello stesso punto, la "Lotus,, di Ashmore è uscita di pista ma il guidatore si è salvato riportando soltanto poche ferite Fra le vittime due fidanzati biellesi, tre giovani valdostani e una alessandrina Monza, lunedi mattina. Ieri, mentre si svolgeva il « Gran Premio Automobilistico d'Italia», una spaventosa sciagura ha funestato la gara. Due macchine in corsa sono entrate in collisione e sono finite contro la rete dietro cui si assiepava il pubblico. Uno dei due piloti, il campione tedesco Wolf- gang Von Trips, è rimasto sfracellato, uccisi sono rimasti undici spettatori, una ventina sono i feriti, alcuni seriamente, al punto da far pensare che il bilancio della tragedia non sia ancora definitivamente concluso. La sciagura è avvenuta alle 15,06, cioè a pochi minuti dalla partenza. Dopo il primo giro, le macchine di testa marciavano sul rettifilo e si trovavano a circa 200 metri dalla curva sud. Il campione della « Ferrari*, Von Trips, era alla guida della corsa; alle sue spalle correva Maclaren della «Coo¬ per*; in terza posizione Jim Ciarle della < Lotus ». Il bolide di Maclaren pare abbia sfiorato la coda della « Ferrari > di Von Trips facendola sbandare, mentre stava allargando a sinistra per disporsi alla curva. La velocità delle macchine in quel momento e in quel punto era di circa 200 chilometri àlVora. Toccata da tergo, la macchina del campione tedesco non ha pia obbedito al volante del pilota e ha così tagliato la strada a Clark. E' stato un atroce terrificante spettacolo. L'auto di Clark e quella di Von Trips, agganciate, hanno proseguito per circa un centinaio di metri e quindi sono finite ai bordi estremi della pista, dove si alza il terrapieno destinato al pubblico. L'auto di Clark, infine, iravoìta la macchina di Trips, è andata a sfiorare rudemente la rete di protezione sul. terrapieno. Anche l'auto di Trips si avventava contro la rete, radendo per un tratto di oltre Jfi metri la siepe degli spettatóri". Col-, piti in pieno viso e sul petto, tre spettatori sono stati uccisi all'istante dall'auto di Clark, cinque da quella di Von Trips, pochi metri lontana. Von Trips rotolava sfracellato fuori della sua macchma in fiamme. Clark invece si è rialzato quasi indenne dalle macerie del suo bolide. Il corridore ha dato uno sguardo intorno; con un braccio si è coperti gli occhi davanti allo spettacolo atroce ed è fuggito di corsa verso il prato. Mentre la gara continuava, venivano esposte ai booces le bandiere bianche, segnale di pericolo in pista, e le bandiere con la croce rossa, per avvertire della presenza di autoambulanze sul percorso. La scena che si presentò agli occhi dei primi soccorritori fu tra le più orrende: oltre i morti sotto l'urto delle due automobili da corsa, c'erano sul prato altre dozzine di feriti. Una < 600 > di Aosta, ferma sul terrapieno, con otto spettatori sulla capote, era stata travolta dalla marea della folla atterrita: la vettura si era rovesciata lungo la pà- rete del terrapieno ed aveva causato così altre vittime tra la folla. Il cadavere di Von Trips è stato portato subito nella camera mortuaria) dell'ospedale di Monza. Tra i morti sono due milanesi, Mario Brambilla di J,9 anni e Luigi Fassi di 47 anni, impiegato; due sono i valdostani, Augusto Camillo Valleise di 25 anni da Arnaz e Franca Duguet di 22 anni, da Issogne. Sono stati composti al cimitero di Monza. Due sono i vercellesi: Laura Zorzi di 22 anni, da Tollegno, e Paolo Peranzoni, di 28 anni, da Biella, abitante in via Milano 113 (deceduto all'ospedale di Monza). Ancora altri morti: Luigi Motta di 29 anni, da Verderio Superiore (Como); un altoatesino, Aldino Albertin, di 25 anni, da Bolzano (morto all'ospedale di Desio); la quarantacinquenne Giuseppina Lenti da Bassignana (Alessandria). Due cadaveri che non orano stati identificati sono stati riconosciuti a tarda ora dai carabinieri. Si tratta di una giovane donna dell'apparente età di 23 anni, che ha la calotta cranica completamente scoperchiata e indossava camicetta rossa, pantaloni blu. E' stata riconosciuta dal parroco di ,Arnaz il quale però non ha saputo indicarne il cognome: si tratta di una certa Dina, di 30 anni, abitante a Issogne, dello stesso paese cioè da dove proveniva l'altra morta della Val d'Aosta in questa sciagura, la signora Duguet. L'altro è un uomo sui 55 anni. E' stato identificato da alcuni suoi concittadini, è lo svizzero Franz Walwogel. Ecco la lista dei feriti ricoverati all'ospedale di Monza: Renato Jnnin, di 35 anni, da Arnaz (Aosta), commozione. cerebrale, giorni 30; Giuseppe Villa, di 17 anni, da Cremona, giorni 7; Daniele Fontana, di 18 anni, da Como, giorni 4, Guido Cariani, di 19 anni, da Bergamo, commozione cerebrale, giorni 30; Luigi Sirtori, di 55 anni, da Monza, giorni 7; Michael Grissone, di 20 anni, da Le Tour (Svizzera), giorni 30; Luigi Freschi, di 62 anni, da Bassignana (Alessandria), prognosi riservata; Ezio Fas¬ si, di H anni, da Milano (figlio di Luigi Fassi, deceduto nella stessa sciagura), giorni 8; Francesco Cornati, di 57 anni, da Ossone, giorni 2; Renzo Giraud, di 28 anni, da Arnaz (Aosta), giorni 30; Rinaldo Giraud, di 19 anni, da Arnaz (Aosta), prognosi riservata; il corridore Gerard Ashmore, di 25 anni, giorni 15, frattura della mandibola e contusione cranica; Roberto Brambilla, di anni 6 (figlio di Mario Brambilla deceduto nella stessa sciagura), prognosi riservata; Carlo Pedreglio, di 22 anni, da Como, giorni 30; Dora Mulìer in Rossi, di 27 anni, da Basilea, giorni 3; Marguerite Lorini, di 28 anni, da St. Moritz, giorni 30; Rosa Carminati in Ghislaìidi, di 26 anni, da Bergamo, 6 giorìii; Rosemarie Bajman, di 31 anno, da Zurigo, prognosi riservata; Carlo Ghidotti, di 19 anni, da Cremona, 15 giorni; Ottavio Uppì di 39 anni, otto giorni s.c; Paolo Ottavio, di 18 anni, 8 giorni s.c. Altri feriti sono ricoverati all'ospedale di Desio (i fratelli Bernard e Maurice Schordoret, da Friburgo). All'ospedale di Monza abbiamo parlato con uno dei feriti, un ragazzo di if anni, Ezio Fassi, milanese. < Ma dov'è mio padret > mormorava il povero ragazzo. Nessuno aveva ancora avt.i. cuore di dirgli che suo padre era morto, nell'elenco dei feriti c'è anche il nome del corridore Gerard Ashmore, il quale è stato colpito da un lieve incidente nelle fasi successive della corsa. Egli è stato interrogato, all'Ospedale di Monza, dal Sostituto Procuratore Gatti, per riferire sugli incidenti di cui era stato testimone. Anche il corridore Baghetti, che procedeva in quarta posizione rispetto alle vetture che sono state protagoniste dell'incidente, è stato interrogato dal magistrato. Questa pagina sanguinosa della storia dell'automobilismo ha avuto aspetti paradossali. Quel settore del pubblico che era stato investito direttamente dalla sciagura si è diviso: in parte la folla si 'è precipitata a raccogliere i propri congiunti feriti o dilaniati, in parte ha cercato di abbandonare il circuito, ingorgando cosi le vie di accesso. Negli altri settori, invece, non si è avuta la sensazione dell'accaduto, o almeno non si è com¬ preso che la sciagura fossa stata così grave, e si è continuato ad assisterà senza molta preoccupazione al carosello delle macchine sul vercorsa. Nel tratto di pista vicino alla curva di Vedano (la curva sud), morti, feriti, accorrere di gente, sirene che an¬ nunciavano l'arrivo delle autolettighe, affannarsi di in* fermieri, corpi straziati cai' ricati sullo barelle o trasportati via, in mezzo al frastuono, al pianto ed ai lamenti. Altrove, invece, la consueta eccitazione della corsa, quasi senza il minimo turbamento. Pochi minuti dopo la sciagura giungevano sul posto le autolettighe della Croce Verde, della Croce Rossa, dei Vigili del fuoco di Milano. I militi dovevano farsi largo tra una folla che urlava, spingeva, piangeva inorridirà. < Dove sono i miei amici? Dove sono i miei parenti T >, si udiva gridare. < Avete visto mio figlio? Era da quella parte t >. Sul prato del tragico terrapieno larghe chiazze di sangue scuro (Continua in 9» pagina) Il pilota Von Trips poco prima di entrare in pista mentre posava, sorridente, per i fotografi (Telefoto) Scampata alla morte, una giovane donna fugge terrorizzata di fronte all'ecatombe che s'è compiuta sotto i suoi occhi. Gli altri spettatori si aggirano smarriti davanti alle vittime. (Telefoto)