La «nube» della superbomba arriverà sull'Italia fra 8-14 giorni

La «nube» della superbomba arriverà sull'Italia fra 8-14 giorni I*' e ss nio ss io ne avventila /j*a i ghiacci dell' G esano Artico La «nube» della superbomba arriverà sull'Italia fra 8-14 giorni Non sono note con esattezza né la struttura né la potenza dell'ordigno fatto scoppiare dai sovietici Ma è certo che la contaminazione atmosferica aumenterà - La rete di controllo della radioattività, stabilita nel nostro Paese, è in grado di segnalare immediatamente qualsiasi fenomeno pericoloso Anche gli esperti, anzi soprattutto gli esperti, si trovano nella impossibilità di esprimere un giudizio scientificamente valido sulla ventiduesima esplosione nucleare dell'attuale serie sovietica, poiché le notizie sull'evento sono estremamente imprecise e in qualche caso contrastanti, e manca d'altronde .la possibilità di accertare i dati relativi; non esiste alcuna indicazione sicura sulla potenza della bomba fatta esplodere ieri dai russi, verosimilmente nel poligono artico di Novaya Zemlya: gli osservatori concordano però nel collocarla tra le bombe di grande o grandissima potenza in un raggio quindi valutabile tra i dieci e i 50 megaton. Si tratta della esplosione terminale annunciata da Kruscev, o soltanto del penultimo anello della serie iniziata il 1° settembre? E' un interrogativo al quale non è facile rispondere anche se tanto la Commissione atomica americana quanto le Commissioni atomiche dei Paesi più vicini al poligono artico sembrano inclini a ritenere che si tratti proprio dell'ultima e della più potente bomba della serie attuale. Non appare dubbio, ad ogni modo che si tratti di una esplosione fondata sul principio della fusione nucleare, vale a dire di un tipo di esplosione impiegato verosimilmente soltanto nell'ultima fase della serie ora in corso. Mentre cioè le prime esplosioni della serie erano basate sul principio della fissione nucleare, almeno quest'ultima è una fusione nucleare (bomba H) che presenta, come gli esperti sanno, caratteristiche sostanzialmente differenti dajle;-;bombe. A, chejsq.no* queile^impiegàte' 'sitto'ra,| con maggióre freauenza. da Hiroshima a Reggane, fino all'inizio della serie attuale. A parità di energia, una bomba a fusione dà origine a un fall-out radioattivo as sai inferiore a quello origi nato da una bomba a fissio ne nucleare. Ma per quanto riguarda la « sporcizia » di una bom ba H, cioè la contaminazio ne radioattiva che essa produce, non sono possibili afr fermazioni precise, se non si conosce con esattezza la struttura della bomba stessa. Se l'involucro di mate riale pesante, necessario per aumentare l'efficienza della esplosione è costituito, a titolo di esempio, di piombo, questa bomba risulterà, a parità di energia, meno sporca di una bomba A. Se invece l'involucro della bomba è costituito di uranio (da non identificarsi beninteso con l'uranio contenuto all'interno della bomba stessa per il suo innesco) questo tipo di bomba risulterà più sporco del precedente. Il grosso dell'energia sviluppato dalla bomba H è dovuto a reazioni di fusione che avvengono a temperature dell'ordine di 100 milioni di gradi: queste temperature vengono prodotte utilizzando una bomba A come innesco per la bomba H. Al grado di « sporcizia » raggiunto da una bomba di tale tipo bisognerà pertanto cumulare, in ogni caso, la radioattività generata dai prodotti di fissione derivanti dalla bomba A impiegata come innesco. A proposito delle scorie radioattive è ancora da rilevare che la fusione dà una sostanza, 'il tritio, emittente radioattivo beta di debolissima energia, che non risulta rilevabile dagli strumenti in dotazione oggi alle stazioni di misurazione della radioattività del pulviscolo atmosferico. Comunque, anch'esso è nocivo, ancorché assai meno dello stronzio 90 e degli altri radioisotopi che costituiscono i prodotti della fissione nucleare. Non v'è motivo di ritenere, che, nel caso in esame, l'involucro della bomba H sia effettivamente costituito d> uranio : pertanto il fall-out non dovrebbe essere sensibilmente più intenso di quello registrato per le esplosioni precedenti Vi è da aggiungere che, evidentemente, gli esperi- mvn menti della attuale serie sovietica vertono su formule nuove e su tipi nuovi di bombe H. Ogni considerazione quindi sulle conseguenze che la ventiduesima esplosione avrà quanto a produzione di materiale radioattivo risulterebbe azzardata oggi, che si conosce soltanto il dato bruto, verificato dai sismografi delle stazioni e degli osservatori più vicini al poligono artico di Novaya Zemlya. Sembra che l'esplosione sia avvenuta ad una altezza che rappresenta il limite tra la troposfera e l'atmosfera, pari a circa diecimila metri. Ciò lascia presumere che le scorie radioattive siano state lanciate dalla esplosione nella stratosfera, nella quale potrebbero restare, nella maggior parte, anche per alcuni mesi prima di ricadere verosimilmente sull'emisfero boreale. Un certo quantitativo di scorie radioattive, ad ogni modo, potrà essere rilevato dalle stazioni di misurazioni della radioattività nell'Europa meridionale, quindi anche in Italia, assai prima. Se si calcola che le prime rilevazioni della radioattività artificiale, originata dalla prima esplosione della attuale serie sovietica avvenuta il 1° settembre, sono state effettuate in Italia circa dieci giorni dopo, è ragionevole prevedere che a parità di condizioni meteorologiche occorreranno grosso modo da 8 a 14 giorni perché siano possibili le prime misurazioni della radioattività artificiale generata dalla ventiduesima bomba. Va aggiunto tuttavia che mentre all'inizio del settembre scorso, l'atmosfera era dal punto di vista della radioattività « pulita » ci troviamo oggi di fronte ad una atmosfera già inquinata da una serie di oltre venti esplosioni successive e a distanza ravvicinata, e pertanto meno facilmente interpretabile in senso scientifico. In ogni caso, la ventiduesima bomba -della serie sovietica aggraverà una situazione già incresciosa, sulla quale in ripetute occasioni gli scienziati hanno richiamato l'attenzione dei politici. E' da dolersi che l'appello non sia stato raccolto, e che si siano trascurate le giuste preoccupazioni degli esperti e delle popolazioni, allarmate, in una misura che è psicologicamente difficile contrastare, dalle notizie sul livello della radioattività registrata nel pulviscolo atmosferico a livello del suolo. Occorre ripetere, tuttavia, che il dispositivo di controllo instaurato già da tempo dal Comitato nazionale per l'energia nucleare è stato pienamente e soddisfacentemente collaudato nell'attuale emergenza, grazie alla collaborazione degli enti e dicasteri che intervengono nell'attività di rilevazione e misurazione. Può dirsi anzi che, allo scopo di garantire nel modo più completo la protezione sanitaria delle popolazioni, le misurazioni non vengono oggi effettuate soltanto nel settore della radioattività atmosferica, ma interessano ormai tutti gli altri settori nei quali Ma radioattività è rilevabile. In particolare, sono state intensificate nelle scorse settimane le misurazioni della radioattività nel ciclo alimentare, poiché è noto che le derrate costituiscono uno dei settori più sensibili. Come è stato già fatto in altri paesi europei, si è dato speciale rilievo alla misurazione della radioattività nel latte, ma va precisato che i dati che sono stati raccolti segnalano soltanto limitatissime presenze d: iodio 131 e che siamo quindi assai lontani dai livelli che potrebbero in futuro costituire motivo di allarme per la protezione sanitaria delle popolazioni. Felice Ippolito Segretario del Comitato nazionale per l'energia nucleare Gli effetti dell'esplosione di una superbomba di 50 megaton sugli esseri viventi: 1. Nessun superstite, nel raggio di 42 km. tutto sarebbe distrutto. 2. Nulle, o quasi, le probabilità di salvezza. 3. Pochi i sopravvissuti. 4. Possono salvarsi coloro che si trovano al riparo nelle case. 5. Le radiazioni possono esser mortali Il filosofo Bertrand Russell, a destra, fotografato davanti all'ambasciata russa a Londra dove ha consegnato una nota di protesta contro la «superbomba» (Tel.)

Persone citate: Bertrand Russell, Felice Ippolito, Kruscev

Luoghi citati: Europa, Hiroshima, Italia, Londra, Reggane