Perduta dalla Juventus la partita della speranza

Perduta dalla Juventus la partita della speranza L'Inter vittoriosa a Torino ha sette punti di vantaggio sui bianconeri Perduta dalla Juventus la partita della speranza Lo scontro Charles-Zaglio e le sue conseguenze - Ancora discussioni sulla scelta dell'arbitro - Il Torino è stato fermato a Bergamo dopo una lunga serie di incontri favorevoli - Importante successo del Milan sulla Roma - Molte reti segnate dagli italiani La grande battaglia di Torino si è risolta colla vittoria di chi si trovava, come classifica, in posizione avanzata, e colla sconfitta di chi era confinato in posizione arretrata. Come, del resto, non era poi soverchiamente difficile di prevedere. Ora l'Internazionale sta, più saldo che mai in arcione, e sempre da solo, al primo posto, e la Juventus è confinata a sette punti di distanza. Ciò, dopo una sequenza di dieci giornate di gare. Ed in seconda posizione rimane, tutta sola l'Atalanta di Bergamo, che, in casa propria ha battuto per due reti a zero il Torino. Due a zero di là, quattro a due di qua, rappresentano il passivo delle due compagini torinesi nella giornata. Poco da stare allegri, quindi. A Torino, la partita che si sperava che producesse del gran giuoco, è stata dura, nervosa, burrascosa, e si è convertita a tratti, specialmente nel corso del secondo tempo, in una gran gazzarra. Il pubblico torinese, tutto sommato, si è portato bene, e non ha, per suo conto, dato luogo ad incidenti di rilievo. Delle due squadre, o di parte di esse, non si può dire altrettanto. Buona parte degli uomini in campo si sono lasciati prendere e dominare dal nervosismo, ed il giuoco, conseguentemente, si è frastagliato in una serie di ripicchi e di incidenti. Qualcuno del quali ha avuto anche carattere di gravità: vedasi il durissimo colpo inflitto da Zaglio a Charles, per cui la Juventus dovette giuocare per tutta una metà tempo con un uomo seriamente menomato. Il risultato, malgrado tutto, corrisponde all' andamento del giuoco, forse esagerando un po' la superiorità dimostrata dall' Internazionale. L'arbitro ha avuto il suo da fare per tenere a freno coloro fra i giuocatori che avevano perso la testa. Il suo operato non ha influito decisamente stili' esito della partita. La sua scelta a dirigere la medesima, piuttosto, ha dato luogo a critiche anche aspre, ed ha contribuito notevolmente a creare',uno stato d'animo poco favorevole, e propenso al nervosismo in pa recchi fra i giuocatori che non avevano dimenticato certi arbitraggi di un tipo del tutto speciale di Lo Bello. Non meravigilerebbe, al proposito, se la cosa avesse un seguito. A Bergamo, le cose sono andate in modo più tranquillo e regolare. Ma sul gioco svolto dai granata e sul risultato ha avuto influenza diretta e determinente l'assenza di due uom! ni come Law e Scesa. Specialmente l'assenza del primo, trascinatore e marcatore di gran de qualità, si è fatta sentire nel comportamento dell'undici granata. Il risultato, come già detto, ha avuto lo stesso scarto di quello di Torino: due reti a zero, a favore dei bergamaschi. A dare la prima spinta al risultato stesso è stato un calcio di rigore concesso dall'arbitro Rigato al 29' minuto del primo tempo: una decisione alquanto avventata, sostengono i granata. Ma l'Atalanta è una compagine che merita il posto che occupa: sa lottare e sa giuocare in pari tempo. Essa occupa ora, da sola il secondo posto della classifica ad una sola lunghezza di distanza deJl'Internazionale e con un numero di reti al passivo — condiviso da altri sei contendenti — che ò il minimo registrato in campionato finora: ilecl. Il Torino non discende ni molto in classifica, dopo ,uesta sconfitta che fa seguito rd una lunga serie di risultati positivi: sta ora al terzo po*to, non tredici punti, assieme f 1 Mi ir n ed al Bologna. E, per dor -ica prossima, è chiamato a ricevere sul proprio campo • il F-dova, penultimo in clas¬ smcmtdcnLcqG sifica. E riavrà, quasi certamente, il suo cannoniere capo, che è Law. Dei nove incontri della domenica scorsa, soltanto quattro sono stati vinti dalle squadre che operavano sul proprio campo: l'Atalanta già menzionata, il Milan, la Spai ed il Lecco. Il Milan, nel quale giuocava forse per l'ultima volta quel capriccióso nazionale inglese che risponde al nome di Greaves, ha battuto la Roma per tre reti a una. Ancora una volta, i giallorossi non sono stati in grado di fare entrare in azione la loro prima linea, irta di tanti giuocatori argentini dal gran nome. Il Lecco si è risvegliato di colpo, ed ha inflitto al Venezia una sconfitta dalle proporzioni di un quattro a Uno. Ed infine i ferraresi della Spai sono riusciti a piegare, proprio in extremis, e per una rete isolata, e cioè al 44' del secondo tempo, 1 vicentini del Lanerossi. Quattro altri incontri si sono chiusi in parità: Catania-Bologna lai, .Mantova-Fiorentina zero a zero, Padova-Palermo pure zero a zero, e SampdoriaUdinese 2 a 2. Il più notevole di questi risultati è l'ultimo: per la posizione speciale occupata dagli ospiti, inchiodati all'ultimo posto della classifica. A vincere in campo avverso c'è stato l'Internazionale solo, del quale già si è detto. Complessivamente, nella decima giornata della competizione sono state messe a segno ventiquattro reti. Sette sole di esse, sono questa volta di marca straniera, tre delle quali col concorso di calci di rigore. Le rimanenti diciassette sono state opera di giuocatori italiani: è un progresso per i cannonieri nostrani. Speriamo che il fenomeno non rimanga isolato. Comincia ora la corsa ai rincalzi. Il regolamento permette, in questo periodo della stagione, che le società che hanno riscontrato dei punti deboli nelle loro squadre possano cor- rere ai ripari. Una disposizione sulla quale noi preferiamo non. esprimere una opinione in questa sede. Gli uomini di valore che possono essere trasferiti' non sono molti, in questo momento. Chi li ha, se 11 tiene per sé. Qualche movimento, a ogni modo, dovrà pur avvenire. Il Torino non cede nessuno: ed è una bella cosa. E la Juventus vorrebbe acquistare qualcuno Non v'è che da rimanere in attesa, Vittorio Pozzo Charles, svenuto, è trasportato negli spogliatoi in barella dopo lo scontro con Zaglio

Persone citate: Lo Bello, Scesa, Vittorio Pozzo Charles, Zaglio