Calati dai balconi gli abitanti di un palazzo pericolante a Roma

Calati dai balconi gli abitanti di un palazzo pericolante a Roma Calati dai balconi gli abitanti di un palazzo pericolante a Roma Le scale al terzo piano sono crollate ferendo tre operai e isolando il resto dell'edificio - Quattro famiglie non hanno voluto abbandonare la casa: saranno rifornite di viveri con i cesti (Nostro servizio particolare) Roma, 19 ottobre. (n. s.) Tre operai sono rimasti feriti nel crollo di una rampa di scala del palazzo di via San Marino 38. Essi stavano effettuando alcuni lavori di riparazione alla scala che dal terzo conduce al quarto piano, quando essa, verso le 17, cedeva, travolgendoli sotto le macerie. L'edificio, costruito nel 1913, è di sei piani e comprende 21 appartamenti. Gli operai rimasti feriti nel crollo sono Maurizio De Santis di 23 anni, ricoverato al Policlinico in osservazione; Gioiello Di Stefano di 39 e Antonio De Rossi di 17, giudicati guaribili in pochi giorni. Al termine di un sopralluogo i vigili del fuoco hanno deciso lo sgombero degli inquilini del palazzo, dove i tecnici hanno riscontrato varie lesioni. I vigili del fuoco, con l'autoscala allungata fino a 18 metri, hanno portato in salvo sedici persone -traverso le finestre del quarto piano dello stabile. Due di essi, Aldo Antonelli e Gaetano Pasquazzi, più volte sono saliti alla sommità dell'autoscala e sono tornati indietro portando in salvo numerose persone, tra cui donne e bambini. Fra i salvati v'erano lo stu dente ventenne Cesare Pince, che era andato a studiare dall'amico Umberto Glorgetti, la domestica della famiglia Giorgetti, Elena Polidori; il dodicenne Giancarlo Cavaniglia, il quale era ospite della zia Adele Fanchiotti, anch'ella tratta in salvo con l'autoscala; la set tantottenne Ida Pizzola, semiparalitica e sofferente di cuore (l'anziana signora aveva perso i sensi, ed è stata trasportata a braccia), il pittore Umberto Meschini, il quale si era recato all'int. 16 a pitturare le mura; il piccolo Enrico Vagnoni di 14 mesi e Marilena Scanno, di 18. Quasi tutti i 21 appartamenti componenti l'edificio, costruito nel 1941, stasera erano stati sgomberati. Solo otto persone non hanno voluto abbandonare le loro case: la famiglia del signor Ciro Giannini (quattro persone), abitante all'int 14; il signor Federico Spanò e la moglie, abitanti all'int 15, ed una signora paralitica, Anna Di Giorgi, con la figlia. Poiché occorreranno due o tre giorni prima che le scale vengano riattivate, questi inquilini saranno riforniti di cibo mediante cesti.

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