I Monti di Pietà italiani l'anno scorso hanno concesso crediti per 46 miliardi

I Monti di Pietà italiani l'anno scorso hanno concesso crediti per 46 miliardi Congresso nazionale a Palermo degli istituti di pegno I Monti di Pietà italiani l'anno scorso hanno concesso crediti per 46 miliardi Le operazioni sono state 4 milioni 225 mila - Il presidente dell'associazione chiede sgravi fiscali « per eliminare il male dell'usura » - Proposte per un funzionamento più moderno del settore - « Ai paesi sottosviluppati potremo regalare la nostra esperienza » (Dal nostro corrispondente) Palermo, 19 ottobre. Il VI Congresso nazionale dell'Associazione italiana dei pubblici Istituti di credito su pegno ha aperto stamane i suoi lavori a Palermo, nel Salone Floreale di Villa Igea. Dopo il saluto ai congressisti porto dal sindaco di Palermo dott. Lima e dal comi». Gusenza, presidente della Cassa di Risparmio « Vittorio Emanuele > di Palermo, ha preso la parola l'assessore regionale on. Bino Napoli. Il comm. Giaroli, presidente dell'Associazione nazionale dei Monti di Pietà, ha riassunto gli argomenti discussi nei precedenti congressi, di Padova nel 189S, di Firenze nel 189S, di Genova nel 1895 e di Milano nel 1896 e nel 1955. Egli ha poi sottolineato la necessità di proteggere la forma di assistenza creditizia rappresentata dai Monti di Pietà per cercare di eliminare in profondità il male dell'usura. A tale riguardo ha accennato al problema fondamentale^ cioè lo sgravio delle imposte e tasse sulle operazioni di credito. Il presidente dell'Associazio¬ ne nazioìialc dei Monti di Pietà ha quindi ricordato lo sviluppo che si è avuto negli ultimi cinque anni nelle operazioni di credito su pegno presso gli Istituti italiani: nel 1955, le operazioni sono state di circa 4 milioni per un importo complessivo di SI miliardi di lire; nel I960, le operazioni sono salite ad oltre 4 milioni e 225 mila per un importo che ha superato i 46 miliardi. Il prof. Gino Barbieri, ordinario di storia economica presso l'Università di Milano, vice presidente del Monte di Pietà dt Milano, ha successivamente tenuto la prolusione sull'<cOrigine ed evoluzione storica dei Monti di Pietà in Italia ». Dopo aver accennato alla vigilia del quinto centenario della fondazione del Monte dt Perugia, il primo nel mondo, egli ha inquadrato le origini dei Monti di Pietà nella crisi dei valori e degli istituti della civiltà medioevale. Attraverso larghe citazioni di sermoni ancora inediti del Beato Bernardino da Feltre, l'oratore ha messo in evidenza che le francescane istituzioni creditizie furono soprat tutto lo strumento tempestivamente pensato per difendere il mondo del lavoro e la piccola borghesia dall'alto costo del denaro e dalle strette del capitale, proprio allora inseritosi come fattore decisivo del progresso economico. Associandosi ad alcune proposte fatte a Parigi nel giugno scorso, il prof. Barbieri ha concluso sottolineando l'importanza dei Monti nei paesi sottosviluppati, ai quali, ha detto, <noi potremo regalare l'assistenza tecnica e la nostra esperienza amministrativa ». Dopo la prolusione del prof. Barbieri si è avuta la relazione degli avvocati Angelo Senin e Pietro Compostel sul tema: < Proposte di riforme nella legislazione italiana sul credito pignoratizio ». Nella relazione è detto che il complesso delle proposte, che sono rivolte al conseguimento di un piùsicuro funzionamento degli Istituti e di una più moderna disciplina delle loro prestazioni, non dovrebbe in sostanza incontrare troppe difficoltà. f. d.

Persone citate: Angelo Senin, Barbieri, Bino Napoli, Giaroli, Gino Barbieri