II Salone dell'Automobile di Londra già si prepara all'Ingresso nel Meo

II Salone dell'Automobile di Londra già si prepara all'Ingresso nel Meo Aperto ieri dalia principessa Aléssastlfrcrdigjjjf il 46» "Màìot Show,, II Salone dell'Automobile di Londra già si prepara all'Ingresso nel Meo L'industria britannica si orienta verso modelli in grado di sostenere la concorrenza europea - Presentate per la prima volta oltre Manica le Fiat «600 multipla», «1100 speciale», «1300», «1500», «2300» - Esposti i prodotti di 72 Case - La vettura più cara è la Rolls Royce Park: 18 milioni (Dal nostro corrispondente) Londra, 18 ottobre. A metà strada, in ordine di tempo, fra l'ormai chiuso « Salon de l'automobile » a Parigi e l'ormai prossimo « Salone dell'automobile » a Torino, si è aperto oggi a Londra il 46" « Motor Show ». L'ha inaugurato la principessa Alessandra di Kent e, stasera, parecchie migliaia dì visitatori, inglesi e stranieri, avevano già ammirato le 340 vetture confluite sotto la volta di Karl 's Court da dieci diverse nazioni. Espongono 72 ditte, di cui 32 britanniche. La produzione estera è rappresentata da 12 Case americane, 9 tedesche, 6 francesi, 6 italiane, e svedesi, olande'' 1 cecoslovacca e sovietk ■■ E' questo un momento singolare per l'industria automobilistica inglesr La crisi dello acorso anno si è attenuata, benché la faticosa ripresa sia resa ardua dalle restrizioni al credito e dalle fre¬ IIMIMIIIIIIIIIIIlllllllMIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllll quenti agitazioni sociali. (Alla Ford, la produzione è rimasta interrotta più volte durante l'estate: lunedì, la Rootes, semiparalizzata da uno sciopero, doveva sospendere 8 mila operai). Una nuova sfida si profila all'orizzonte. Se il '60 fu l'anno della stasi, il '62 e i sticcessivi saranno quelli dell'inserimento inglese nella Comunità economica europea. La « British Motor Industry » si troverà in aperta battaglia con la dinamica concorrenza continentale. A giudicare da quanto si è visto oggi al Salone londinese, l'Inghilterra sta apprestandosi, con destrezza, alla gara con i produttori europei. Un esperto scriveva giorni fa: «Le vendite nel "Mercato comune" saranno determinate non da bizzarrie stilistiche ma dal rendimento: vinceranno le vetture più robuste, più semplici, più versatili ». Di questo saggia « tendenza » molti sono gli esempi al 46° « Motor Show ». Il suo motto potrebbe essere « comodità, velocità, sicurezza ». L'epoca del « puritanesimo automobilistico » sta svanendo in Inghilterra e quelli che, un tempo, erano lussi, figurano oggi in modelli a notevole diffusione. La vettura più costosa tra quelle inglesi resta la RollsRoyce Park, in vendita per 18 milioni di lire. (La più economica è sempre la Ford Popular: 890 mila lire). Magnifica, la nuova Jaguar MK 10, prezzo 4 milioni. La Bentley Country man (13 milioni; offre questi accessori: un lavandino con piccolo serbatoio d'acqua (91 mila lire), una macchina per caffé espresso (se mila lire) e uno scrittoio (80 mila lire). Sul terreno della comodità, gli inglesi non precedono i produttori continentali: li sopravvanzano invece — affermano gli esperti — nella velocità. Molte sono ormai le macchine che superano senza sforzo i 160-170 chilometri orari e le Jaguar, Bristol e Daimler arrivano ai 200. E' uno sviluppo che non tutti vedono con gioia: fra il '59 em il '60, il totale dei morti e 'dei fe riti, in incidenti automobilistici, è salito, in Inghilterra, da 333453 a 347.555 e le previsioni per il '61 indicano un'ulteriore ascesa. All'inquietante aumento di velocità corrisponde — unico conforto — un qumento nei mezzi di sicurezza. Freni a disco: cruscotti imbottiti, finestrini più ampi, con maggiore visibilità, sospensione indipendente, tutte queste innovazioni mirano a ridurre rischi e danni. Meritano menzione pu re la guida automatica, che permette al pilota di concentrare la sua attenzione sul vo tante e sui freni: nonché le sempre più diffuse cinture trasversali di sicurezza per i passederi. Cinque delle sette vetture nello € stand » della Fiat sono presentate, per la prima volta, in Inghilterra: la 600 multipla, la 1100 speciale, la 1300, la 1500, la 2300 (sono già note e apprezzate la 600 giardiniera e la 600). La 1300, la 1500 e la 2300 saranno in vendita qui ai rispettivi prezzi di 1099, 1146 e 1525 sterline. La struttura dell'industria automobilistica britannica può essere descritta in poche parole: è un'industria potente che, nel solo settore di produzione, dà lavoro a 310 mila persone ma che, in modo più o meno diretto, è fonte di attività per almeno vtezzo milione di inglesi. La dominano cinque colossi: la < British Motor Corporation», la <Ford>, il gruppo « Rootes », la « Standard-Triumph » e la « Vauxhall ». Nel '59, furono fabbricate 1.189.000 vetture (esclusi furgoni, autobus, ecc.) di cui 578.846 esportate: nel '60, queste cifre passarono rispettivamente a 1.352.000 e a 575J317. E' ora in corso un grande programma d'espansione con la spesa di 250 milioni di sterline (437 miliardi di lire); per il '63, la produzione annuale dovrebbe giungere ai 2 milioni di vetture. E orai Ora, si tratta d'affrontare il cozzo con le indù strie continentali e sarà un aspro scontro perché, al Mec, i dazi che proteggono le azien de automobilistiche inglesi sa ranno quasi dimezzati. Ma, superata la fase iniziale — ricordano tutti gli esperti — anche la « British motor industry » potrà- raccogliere i benefici offerti da un. mercato di 250 milioni di persone. m. ci. iit iiiiiiit iiiiiaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaiiiiitiiiiiiiiii

Persone citate: Court, Ford Popular, Rolls, Royce Park

Luoghi citati: Bristol, Inghilterra, Londra, Parigi, Torino