Si uccidono due fratelli sulla moto che in curva si schianta in un autocarro

Si uccidono due fratelli sulla moto che in curva si schianta in un autocarro Si uccidono due fratelli sulla moto che in curva si schianta in un autocarro I giovani da Rivodora viaggiavano verso Torino dove lavoravano da pochi giorni ■ Uno di essi si era sposato nel giugno scorso con una quindicenne - Forse traditi dalla velocità si erano spostati sulla sinistra San Mauro Torinese, 16 ottobre. Due giovani fratelli sono morti stamane mentre in motocicletta si recavano a Torino a lavorare: sbucati da una curva della strada che da Rivodora conduce alla provinciale San Mauro-Gassino hanno urtato con estrema violenza in un camion che giungeva dalla parte ppposta La sciatiura è avvenuta alle 7,'0. a circa quattrocentro me tri dall'abitazione delle vittime sita a Rivodora in via Tet¬ ti Benna. Raffaele e Pasquale Cimino — il primo di 20 an ni, il secondo di 26 — erano partiti da casa con la loro « Norton 500 ». Guidava Pasquale. Raffaele, sul seggiolino posteriore, sorreggeva le borse con la colazione del mezzo giorno. Erano un po' in ritardo; per le 8 avrebbero dovuto entrare in fabbrica a Torino dove erano stati assunti da pochi giorni. La strana che conduce alla provinciale è larga non più di cinque metri. In leggera discesa, compie due o tre curve. La prima, quella prossima a Rivodora, è stretta, brusca e molto pericolosa. Nell'imboccare questa curva, la « Norton > dei fratelli Cimino ha superato un carro agricolo; poi, forse per guadagnare terreno, ha tagliato la luce della curva spostandosi sulla propria sinistra. Ma uscendo sul breve rettilineo Pasquale Cimino si è visto di fronte — forse con qualche istante di ritardo — un camion che a velocità sostenuta viaggiava in mezzo alla strada. L'autocarro, un < Fiat 682 » era guidato dal proprietario Marino Gavosto di 30 anni, abitante a Chivasso — che aveva accanto il secondo autista, Renato Ambrosini ventitreenne dimorante a Brozolo in via Piai. L'urto è stato praticamente inevitabile perché i cinquecento metri che dividevano la motocicletta dall'autocarro sono stati superati in un baleno. < Li ho scorti arrivare spostati sulla loro sinistra — ha raccontato più tardi il Gavosto alla Polizia Stradale. — Ho messo la mano sul clackson e non l'ho più tolta. Quando però ho visto che quelli non se ne davano per intesi ho sterzato a mia volta a sinistra per lasciarli passare >. Ma era troppo tardi. La moto, fuori mano, si è schiantata nel muso del « Fiat 682 > incastrandosi prima nel telaio e poi finendo sotto una ruota I due fratelli, sbalzati in aria, hanno battuto la testa contro il radiatore e sono ricaduti nel piccolo fossato laterale. Il casco protettivo che Pasquale indossava è finito dell'altra parte della strada. La morte dei Cimino è stata istantanea. Gli autisti, bloccati il camion, sono subito ' accorsi. Inutile Pasquale era finito, col capo sfracellato, nella poca ac-qua del fosso; Raffaele, an-ch'egli mortalmente ferito allatesta, giaceva cinque o sei metri più in là col braccio destro ripiegato sotto il petto. Aveva la giacca squarciata. Entrambi avevano perduto le Bcarpe. Sommersi nella fanghiglia le borse con la colazione, un pacchetto di < Nazionali», un portafogli con fotografie e de naro Raffaele e Pasquale Cimino erano nativi di Condenti (Ca-tanzaro). Raffaele, il più gio-vane, aveva sposato il 4 giu- gno scorso la quindicenne Teresa Mete, anch'ella di Gonfienti. Lui col fratello Pasquale, lei col fratello Giuseppe, di 19 anni, erano partiti ai primi di settembre per Torino stabilendosi in due stanze di una modesta abitazione di. Rivodora. Poi i fratelli Cimino si erano messi alla ricerca di un lavoro Lo avevano trovato quattro giorni fa in una ditta d'apparecchiature e ettriche. ogni mattina si recavano a Torino in moto e tornavano soltanto la sera. Avevano intenzione di raccogliere il denaro necessario per far venire a Torino anche i nove parenti di Raffaele e i sette fratelli e i genitori di Teresa. Le salme, dopo gli accertamenti del Pretore e della Polizia Stradale, venivano rimosse e trasportate alla camera mortuaria di Castiglione Torinese. Nessuno ha avuto finora il coraggio di rivelare a Teresa Mete che il marito e il cognato sono periti nella sciagura. a. p. La motocicletta è finita sul ciglio della strada dopo esser piombata in piena velocità contro l'autocarro 1 l fr ' : | Tnrfisa Mfl,p ifl mnclin nuin Teresa Mete, la moglie quin dicenne di Raffaele Cimino

Persone citate: Cimino, Gavosto, Norton, Raffaele Cimino, Renato Ambrosini, Teresa Mete