Morto il giovane accoltellato in fabbrica da un compagno di lavoro folle di gelosia

Morto il giovane accoltellato in fabbrica da un compagno di lavoro folle di gelosia Fina alVultlmo ha gridato: «Ho 21 anni* voglio vivere» Morto il giovane accoltellato in fabbrica da un compagno di lavoro folle di gelosia Sei ferite gli avevano trapassato il petto - «Se non muoio darò tutti i miei risparmi ai poveri», ha detto ieri mattina l'infermo a un sacerdote - L'improvvisa crisi - Al momento del decesso era al suo capezzale la quindicenne causa involontaria della .tragedia - Il contegno indifferente dell'omicida Luciapo Passafiume, il giovane di 21 anni accoltellato per una folle e assurda gelosia da un compagno di' lavoro nella fabbrica di corso Casale 278, è spirato ieri pomeriggio all'ospedale Gradenlgo. Sei ferite gli avevano trapassato 11 petto bucandogli 1 polmoni, tuttavia si sperava di salvarlo perché la sua fibra era forte. La fine è giunta improvvisa alle 16. Pochi minuti prima era arrivata all'ospedale Giuseppina Bortoletto, la quindicenne ch'è stata la causa involontaria della tragedia, e anch'essa accoltellata dal folle. Doveva farsi medicare la ferita al polso sinistro. Ha chic sto notizie del Passafiume e le han detto ch'era migliorato. In mattinata gli avevano fatto una trasfuslope di sangue, la terza dal momento del ricovero, e pareva ne avesse avuto giovamento. Era cosciente, e ha parlato sia pure con sofferenza e fatica fin quasi all'ultimo Istante. Implorava che lo salvassero. « Ho ventun anni, non voglio morire: non ho fatto niente... mi ha colpito senza ragione. Eravamo amici ». Verso le 11 un sacerdote lo aveva confessato, ma non aveva potuto dargli la cor^unloije, _perèhé jion era in grado al deglutire; « Faccio un voto — aveva detto al prete — e lei mi è. testimone. Se non muoio le porterò tutti I miei risparmi, per 1 poveri ». Dopo essere stata medicata, Giuseppina Bortoletto ha chiesto di vedere il suo sventurato compagno. Quando è entrata nella stanza, al capezzale del Passafiume c'era la cognata, Margherita Scordato, moglie del fratello presso il quale egli abitava, in via Garibaldi 55. in una povera soffitta. L'infermo ha riconosciuto la Bortoletto: « Tu lo sai che lo non ho fatto niente — le ha mormorato —: tra noi due non c'era nulla. E io soffro ingiustamente e forse mi tocca morire». La • gazza è scoppiata In lacrime e s'è ritratta in un angolo, sconvolta. Qualche istante dopo il respiro del giovape è divenuto affannoso. Ha detto ancora < Mamma... » due o tre volte, poi le sue parole si son fatte incomprensibili e il respiro s'è mutato in un rantolo. Le due donne gli sono andate accanto e si son guardate smarrite. Il rantolo è cessato, esse hanno chiamato per nome 11 ferito. Ma egli aveva gli occhi sbarrati e fissi e i lineamenti del viso, prima tesi e contratti dalla sofferenza, s'eran rilassati In un'espressione quasi serena. La Bortoletto è corsa a cercare medici e suore, ma non c'era più nulla da fare. Il polso non batteva più. La suora ha chiuso gli occhi al morto. Pochi minuti dopo è arrivato nella stanza il fratello ohe veniva dal lavoro e credeva di trovare l'infermo migliorato. Dante De Cristoforo, il quarantaduenne che ha accoltellato la Bortoletto e 11 Passafiume, ha ap¬ preso Ieri sera che 11 giovane era morto: l'Imputazione contro di lui è ora di omicidio. Egli ha accolto la notizia senza batter ciglio: apatico e Indifferente. La gelosia che lo rodeva da mesi s'è placata nella tragica esplosione, lasciandolo come prostrato e stanco. Pare non gli Importi nulla della sorte che lo aspetta, pensa che non avrebbe potuto agire diversamente. E' probabile che venga sottoposto ad una perizia psichiatrica. La salma del Passafiume sarà a i o e a n e e a à ora Inviata all'Istituto di medicina legale per la necroscopia. Il giovane era arrivato a Torino dal suo paese — Campofolice di Roccella, presso Palermo — solo il 12 marzo scorso. SI era stabilito dal fratello, nella piccola soffitta di via Garibaldi, ma contava di trovarsi prestò un alloggio più confortevole. Aveva lavorato prima come falegname, poi era stato assunto nella ditta Marviel — dov'è avvenuto Il sanguinoso fatto — e si trovava'bene. Tra.lui e la Borto¬ letto, ch'era magazzinlera nello stabilimento c'erano rapporti di amicizia. SI davano del tu, perché erano giovani, ma non si erano mal Incontrati fuori della fabbrica. Solo nella ménte tormentata dalla gelosia del De Cristoforo poteva nascere il sospetto ch'egli fosse Innamorato della ragazza e ne fosse corrisposto. Al paese 11 Passafiume ha lasciato 1 genitori e due sorelle. Un'altra sorella, Nunzia, di 17 anni, era arrivata a Torino pochi giorni fa. Luciano Passafiume, 21 anni; i suoi fratelli; Giuseppina Bortoletto è stata sino alla fine acoanto al suo letto

Luoghi citati: Palermo, Torino