Eju citta spietata: un processo morboso

Eju citta spietata: un processo morboso {Stillo schermo Eju citta spietata: un processo morboso (Ideal) - Il regista Gottfried Reinhardt ha prodotto e diretto il film tedesco-americano La città spietata, derivato dal romanzo « Il verdetto > di Manfred Gregor. Nella cittadina germanica di Neustadt quattro militari americani in permesso fanno violenza a una ragazza tedesca, Karin, uscita da un bagno nel fiume. Il suo innamorato, con cui aveva poco prima bisticciato, messo fuori combattimento da uno dei quattro aggressori, non può far nulla per difenderla. L'indignazione della cittadinanza per tale scempio rasenta il furore; si reclama la pena capitale, e le stesse autorità americane, che non vogliono sfigurare davanti ai tedeschi, invocano dalla corte marziale la massima.severità sui quattro imputati. I quali peraltro hanno diritto a un difensore, scelto nella persona del maggiore Garrett, che sarà il perno del processo e del film. Uomo giusto e ^ forte, egli intravede subito delle crepe nell'edificio in apparenza inespugnabile dell'accusa, e si adopera perché 11 padre di Karin non trascini la ragazza come teste nel turpe processo. Ma il signor Steinhof, in cui è adombrato il fanatismo germanico, padre ottuso e imbecille, vuole il contrario: perché solo se Karin testimonia i quattro potranno essere condannati a mòrte. Davanti a tale ostinazione, il difensore prende il suo partito; e pur serbando umanità, torchia la ragazza in modo da trarne vantaggio per i suoi difesi. Vien fuori che Karin, pur non essendo un cattivo soggetto, non è però nemmeno farina da farne ostie, risulta che ha un debole per le esibizioni nudistiche, senza badare agli effetti che possono produrre, e che appunto in una di quelle l'avevano colta i quattro militari, per di più avvinazzati. Insomma si trovano attenuanti; e la sentenza, per quanto severa, non sarà di morte. . Mentre il maggiore assapora la sUa triste vittoria, Karin e il suo ragazzo, consigliati da lui, lasciano la città per rifar si altrove una vita; ma gli stupidi parenti, contrari alla loro unione, li fanno arrestare. Chiusa in un cerchio di scandalo, la. ragazza si uccide, e così si avvera la profezia di Garrett: che quel processo, come in genere qualunque processo, avrebbe rovinato tutti, colpevoli e innocenti. Non importa dire che la vicenda non odora di buono, e che come già in un altro film processuale, « Anatomia di un delitto», la biancheria intima vi ha troppa parte. Anche se l'accorta regìa vi sparge sopra un colorito scientifico e documentario, le cose restano quelle. Ma d'altra parte, come negare la bravura, la tensione, 11 sussiego drammatico dello spettacolo? Ancora una volta la potenza dell'artificio ha ragione della morbosità delle situazioni, e si esce dal pantano compresi e mesti a un di presso come il protagonista. Il quale è impersonato da Kirk Douglas, e chi ha in pratica questo forte attore ne immagina bene la riuscita nei panni del magnanimo difensore. Bravi anche gli altri, fra 1 quali spicca la pungente Christine Kaufmann, la parte lesa. Ottimamente fotografata la cittadina tedesca; appropriato il fondo musicale di Dimitri Tiomkin. |, p.

Persone citate: Christine Kaufmann, Dimitri Tiomkin, Garrett, Gottfried Reinhardt, Kirk Douglas, Manfred Gregor, Stillo