Una precisazione di Ferruccio Parri sugli studi ed archivi della Resistenza

Una precisazione di Ferruccio Parri sugli studi ed archivi della Resistenza LETTERE AL DIRETTORE Una precisazione di Ferruccio Parri sugli studi ed archivi della Resistenza Più che i ricercatori, difettano i mezzi e l'ambiente « Caro Direttore, leggo in ritardo ne La Stampa del 5 corrente, una lettera che Mario. Giovana le ha scritto a proposito di un suo libro sulla storia del Cln piemontese. Confermo che lo studio del Giovana ha avuto favorevole giudizio da tutti, favorevolissimo da me. Ma la sua lettera contiene alcune inesattezze che, come presidente dell'Istituto storico di Milano cui egli allude, mi corre obbligo di rettificare. L'« Istituto per la storia del movimento di liberazione » aveva raccolto mezzi sufficienti per assegnare la borsa, non per pubblicare il libro. Ne ospitò alcuni capitoli sulla sua Rassegna, ma non prese un impegno di pubblicazione che non poteva prevedere. Si adoperò presso alcuni editori, ma senza esito: occorreva una notevole somma che l'Istituto non aveva. Maggiori possibilità vennero recentemente all'Istitutq da fondi erogati dallo Stato, nel quadro delle celebrazioni del Centenario, per pubblicazioni documentarie. Il primo volume al quale si pensò fu il Giovana, che peraltro era stato già impegnato dall'editore Feltrinelli. Mi rammarico soltanto di esser arrivato in ritardo. Sono esatti i rilievi dello stesso Giovana per quanto riguarda la inattività dell'Istituto storico piemontese e l'abbandono nel quale sono lasciati a Torino i documenti relativi alla Resistenza. Mi auguro che il rilievo valga a stimolare gli amici torinesi, altrimenti apparirebbe sempre meno giustificato il rifiuto a versare tale corredo documentario all'archivio dell'Istituto milanese, o converrebbe depositarlo presso l'Archivio di Stato. E' ben comprensibile come sia sempre più difficile trovare nelle nostre file chi abbia possibilità, e capacità, di occuparsi della raccolta della documentazione e della organizzazione degli studi storici. Si aggiunga la assenza o scarsezza di mezzi, certa indifferenza e malevolenza ufficiale ed un diffuso ostracismo accademico. Tuttavia la situazione non è dappertutto cosi negativa, e si va sensibilmente migliorando come programmi di ricerca e di pubblicazioni e come ere scente interesse di giovani studiosi. Quelli che si sono rivolti al Giovana, mi sembrano specialmente sfortunati. Altri han no trovato e trovano appoggio ed aiuti. Mi lasci solo aggiungere, si gnor Direttore, che l'Istituto milanese è sorto, lavora e si sostiene solo grazie all'opera di alcuni volonterosi. Auguro venga presto il momento che anche lo Stato italiano cessi dal considerare con sospettoso imbarazzo la sua storia recente, e quei reprobi che se ne occupano, e faccia come la Francia, l'Olanda e persino la Germania Mi Bonn — non dico dei paesi di Oltrecortina — che hanno creato istituti pubblici ricchi di mezzi e perciò di adeguate strutture scientifiche. Pure fuori d'Italia l'Istituto milanese gode di un credito, anzi di un prestigio, che probabilmente Mario Giovana ignora se si è lasciato andare a malignità che poteva risparmiarsi. Ferruccio Parri ».

Persone citate: Ferruccio Parri, Giovana, Mario Giovana

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Milano, Olanda, Torino