Mandato di cattura contro il mezzadro per aver cansato la morte del cacciatore

Mandato di cattura contro il mezzadro per aver cansato la morte del cacciatore Iia tragica battuta alla lepre nei vigneti del Monferrato Mandato di cattura contro il mezzadro per aver cansato la morte del cacciatore L'esame delle impronte digitali sul grilletto del fucile potrà forse stabilire chi ha sparato il colpo mortale - La denuncia è di omicidio colposo ed eccesso di difesa (Dal nostro imitato speciale). Casale, 29 settembre. Dalla caserma dei carabinieri di Vignale, dove già da ieri era chiuso in stato di fermo, il mezzadro Edoardo Rosmino è stato trasportato questa sera al carcere di Casale, e richiuso in una cella. Contro di lui il procuratore della Repubblica ha emesso un ordine di cattura per omicidio colposo aggravato nella persona di Filippo Mairo, eccesso colposo di difesa e violenza privata. La configurazione dei reati è a e n o i -j o i i o l l i, — a a e la o I ecan ao e a li », rel aa a ua i ea nn l rio ira ha rnestata appunto decisa in serata dopo che il magistrato aveva accuratamente vagliato tutti gli elementi del tragico episodio di ieri, e lungamente interrogato sia il Rosmino che gli altri protagonisti della vicenda. Essa tuttavia rimane ancora oscura in parecchi particolari, per l'intransigenza con la quale le parti contrapposte rimangono vincolate alle rispettive versioni. Un gruppetto di cinque cacciatori — Filippo Mairo col figlio Renzo, Franco Gotto col fratello Vincenzo, e Cipriano Scarrone — da Fubine si erano avviati ieri pomeriggio lungo le colline per una partita di caccia. Alle quattro e mezzo circa i cinque amici sì trovavano nei pressi della cascina Mandonna, di cui è mezzadro Edoardo Rosmino. Costui stava vendemmiando. Vide avanzare gli uomini su un prato coltivato a erba medica, e subito si offuscò. Egli è considerato un .uomo irascibile; in quell'occasione non smentì la fama. I cacciatori fucili in posizione di sparo avanzavano sul prato come se fosse un terreno incolto, e quell'erba già stenta a causa della siccità era l'unica risorsa per le sue bestie. Smise di vendemmiare e interpellò i cacciatori. Essi erano' divisi in due gruppetti: avanti c'erano Cipriano Scarrone, Filippo Mairo e Vincenzo Gotta. Dietro di qualche metro seguivano Renzo Mairo e Franco Gotta. Il tono con cui il Rosmino si rivolse ai cacciatori fu forse un po' troppo rude. Egli li invitò perentoriamente ad allontanarsi dalla sua terra anzitutto perché calpestavano' e danneggiavano l'erba medica; ma anche perché, impressionato dai funesti episodi di cacciatori emotivi che sparano agli uomini scambiandoli per lepri, non desiderava essere nel raggio d'azione, sia pure accidentale, d'un fucile. I cacciatori ribatterono seccamente che essi erano nel giusto, ohe potevano attraversare il prato, che non lo danneggiavano affatto, e che egli non aveva nulla da temere dalle loro fucilate Naturalmente una discussione iniziata in questi termini; e con uno stato d'animo così teso, non poteva finire in una bevuta collettiva. Gli animi si scaldarono istantaneamente, e qui le versioni divergono, non si sa chi per primo alzò la mano, o chi pronunciò la prima parola offensiva. Il gruppetto dei tre cacciatori e del Rosmino si trovò avvinghiato. La scena fu così fulminea che Franco Gotta e Renzo Mairo — si è detto che erano distanti qualche metro — non fecero in tempo a intervenire. Pare comunque che il Rosmino, tTitoTliilfiil'i M. rone, che tenevaTl fucile si l'ascella, ne abbia urtato il calcio. Quali dita, dei quattro uomini avvinti, si strinsero sui grilletti? Un colpo partì, seguito immediatamente da un secondo. Il fucile dello Scarrone aveva schizzato fuoco e morte. La seconda scarica di pallini investì in pieno Filippo Mairo al collo, glielo dilaniò, fulminandolo. Un attimo di attonito silenzio, e poi contro il Rosmino, inebetito, si slanciò coi pugni alzati Renzo Mairo, figlio della vittima. Disperato, furibondo, cominciò a picchiare, ma l'altro reagì prontamente. Aveva in tasca il piccolo coltello col quale vengono recisi ì grappoli, e ne diede un colpo. Lo raggiunse di striscio alla schiena, ma per fortuna si tratta d'una ferita superficiale guaribile in una decina di giorni. Accorsero i carabinieri di Vignale, il «.davere venne trasportato nella camera mortuaria del cimitero, il ferito a casa sua, i superstiti in caserma. Le versioni dei cacciatori sono nettamente in contrasto con quella del mezzadro. Quelli affermano che il Rosmino si avventò contro di loro minacciando, e lottando per il possesso del fucile deliberatamente premette il dito sul grilletto quando potè farlo in direzione degli avversari. A sue volta il Rosmino insiste nel dire che fu provocato sul suo terreno, che si ritenne in pericolo e perciò tentò di disarmarli, che i grilletti furono premuti da chi sa chi ma non da lui, e che la coltellata a Renzo Mairo dovette darla per difendersi dalla sua aggres sione. Difficile il compito della magistratura per stabilire la ve rità dei fatti. Un utile responso potrebbe venire dall'esame delle impronte sui due grillet ti, e certo l'autorità non avrà mancato di disporre i necessari rilievi scientifici. Intanto il mezzadro Edoardo Rosmino è in carcere con la triplice ac cusa di omicidio colposo ag. gravato dalla violenza privata e dall'eccesso colposo, essendo satalc1111 II 111111111111M ■ 11 i M11M11111MI II 11111111111M11 II 1111B stato ritenuto che chiunque abbia premuto, accidentalmente, i grilletti del fucile, lui sia all'origine del tragico episodio, con la sua intransigenza nel l'opporsi al passaggio dei cac ciatori. g. f. Edoardo Rosmino, a destra, viene Casale lippo Mairo, la vittima

Luoghi citati: Casale, Fubine, Monferrato, Vignale