La più moderna clinica pediatrica d'Europa sorta sulle rive del Po
La più moderna clinica pediatrica d'Europa sorta sulle rive del Po L'inaugurazione K'8 ottobre dopo 4 anni dì lavoro La più moderna clinica pediatrica d'Europa sorta sulle rive del Po Avrà 250 letti, ospiterà 3 mila malati all'anno - Reparti anche per le madri e le nutrici • Attrezzature modernissime e un laboratorio di medicina nucleare - Il costo, un miliardo e mezzo La nuova cllnica pediatrica dell'Università s'inaugura l'8 ottobre.' Nel cantiere lavorano trecento operai, perché tutto sia pronto per 11 giorno fissato. Accanto agli ingegneri, vigile e instancabile, abbiamo trovato II direttore della clinica, prof. Guassardo. L'opera è un grande edificio di 8 piani di linea modernissima: sorge sulle rive del Po, in corso Polonia. Si affaccia sulla collina, tutto rivestito in mosaico rosa riquadrato di azzurro. « Torino è diventata metropoli — dice il prof. Guassardo — da 700 mila i suoi abitanti sono saliti a oltre un milione in 15 anni. L'assistenza mutualistica si è allargata a tutti; le correnti migratorie sono molto forti: pente prolifica bisognosa di otre per i figli. Ecco i motivi per cui è sor. la questa sede che contribuisce decisamente a risolvere il problema dell'assistenza all'infanzia di cui La Stampa, più volte, ha lamentato l'inadeguatezza ». Nella nuova clinica ci saranno 250 Ietti per I bambini sino ai 12 anni. Ogni ricoverato disporrà di uno spazio tre volte superiore a quello attuale nella vecchia sede. Ogni anno la rotazione sarà di 3 mila ammalati. L'edificio s'innalza, su un'area di settemila metri quadrati, donata dal municipio. A terreno sono sistemate da un lato la cu Cina generale, quella dei lattanti con le dosatrici meccaniche; le lavatrici automaliche per le stoviglie e altre per i «biberons»; guardaroba, lavanderia, stireria, essiccatoio, stazione di disinfezlone con autoclave, banca del latte, centro trasfusionale. Infine una centrale termica che farebbe invidia ad un' transatlantico. Dall'altro lato del pianterreno, e disimpegnati dai servizi con una galleria di smistamento, ci sono gli ambulatori per bambini sani, ammalati o sospetti, il pronto soccorso, i reparti di radiologia; inoltre un'aula capace di 250 posti e sale di esercitazione per gli studenti. Nei piani superiori trovano posto direzione, segreteria, biblioteca, laboratori, reparti di osservazione e di degenza suddivisi per lattanti, divezzi, cardiopatici, spastici, immaturi, infettivi; alloggi per medici. Infermiere,' nutrici. Le camere di degenza hanno soltanto due lettini per ciascuna e tutti i servizi igienici necessari. Ogni piano dispone di un frantumatolo per la spazzatura. Il prof. Guassardo mostra con giusta fierezza gli impianti per la diapneumotcrapia, le prese di ossigeno e aria compressa a ogni letto, la modernità delle incubatrici, le preziose attrezzature del laboratorio « virus » e del laboratorio di medicina nucleare intitolato alla Fiat. E' stata tenuta presente una esigenza umana e sociale: l'assistenza della madre al bambino. Sarà possibile a 50 mamme, la cui presenza sia indispensabile per il bimbo ammalato, dormire e mangiare senza allontanarsi dalla cllnica. Finite le lunghe, estenuanti notti sulle sdraio a! piede del letto dei piccoli sofferenti. Un'altra realizzazione; l'istituto di puericultura. E' stato finanziato dalla Cassa di Risparmio e ospiterà le Infermiere della Scuola Convitto, quelle che intendono diventare vigilatrici d'infanzia, con diploma di Stato. Alla cerimonia inaugurale interverranno, con i rappresentanti del governo, quelli degli enti che hanno contribuito a questa grande opera finanziata metà a carico dello Stato; Università, Comune, Provincia, Cassa di Risparmio, Fiat, Società Assicuratrice Industriale, Istituto Finanziario Italiano. Accanto al prof. Guassardo, a ricevere gli ospiti, ci saranno l'architetto ing. Rossi di Milano, l'impresario comm. Pomponio, il consulente tecnico prof. Foltz. gli ingegneri del Genio civile che hanno curato la direzione dei lavori. Quanto si è speso? Il prof. Guassardo non vuole far cifre. Ma la sola parte muraria ha assorbito 600 milioni e 900 milioni le attrezzature. Sarà la cllnica pediatrica più moderna d'Europa: la frequenteranno cento medie (sei Interni), avrà cento infermiere e una cinquantina di persone addette ai servizi. « Il ministro della Sanità — di¬ ce il prof. Guassardo — ha rilevato recentemente che la mortalità infantile nel primo onuo di vita è ancora troppo alta. Nella nostra città È salita — stando ai dati dell'Ufficio d'igiene — dal 38,6 per mille del '50 al 1,5,3 per mille del '60. A questo, fenomeno concorrono condizioni igienicosociali non sempre adeguate al ritmo demografico e immigratorio. Il triste primato che spettava un tempo alle malattie intestinali, è passato a quelle respiratorie: condizioni d'indigenza, di superaffollamento delle abitazioni, d'insufficiente riscaldamento; ma anche ignoranza e incuria ne sono le eause principali. Molte volte un tempestivo ricovero può salvare una vita. Le statistiche ospedaliere ne fanno fede: da una mortalità del 60,2 per mille nel '51 siamo passati nel '60 al 27,3 per mille: quasi la metà. Ecco perché tutti i nostri sforzi sono incisi a migliorare l'attrezzatura ospedaliera per l'infanzia*.
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