Proprio nel Sud, in stupefacente risveglio è più forte la minaccia dei fascisti francesi di Alberto Ronchey

Proprio nel Sud, in stupefacente risveglio è più forte la minaccia dei fascisti francesi LE BOMBE DELL'OAS SERVONO A SFOGARE VECCHI RANCORI Proprio nel Sud, in stupefacente risveglio è più forte la minaccia dei fascisti francesi Agli « ultras » non giovano soltanto la vicinanza del confine spagnolo, la presenza dei paracadutisti e dei profughi d'Africa, ma anche gli interessi Iesi dallo sviluppo economico - Nelle province « depresse » sotto i Pirenei, attorno ad immensi giacimenti di metano, stanno sorgendo industrie d'avanguardia - E' una crisi di trasformazione, che aiuta i sovversivi ed insieme li isola : gli operai delle fabbriche ed i contadini dei giovani sindacati non sono disposti a tollerare le imprese degli squadristi - Anche il clero è ostile agli estremisti cattolici, quantunque fra essi militi Georges Bidault, già eroe della Resistenza e leader democristiano (Dal nostro inviato speciale) Tolosa, settembre. < L'Oas colpisce dove e quando vuole *, annuncia l'ultimo manifesto diffuso dagli ultras nel Sud-Ovest. < Francesi della metropoli — proclama un volantino — svegliatevi o avrete la rivoluzione e la guerra civile... Il generale De Gaulle prepara l'ingresso dell'Fln al Palazzo d'Estate d'Algeri... Ogni giorno, intere unità dell'esercito si associano al movimento clandestino... Esiste una sola via d'uscita: il generale De Gaulle sia rovesciato ». Si sa da dove vengono questi proclami: 1111Mi111111111iIM! 111111M111 | I lil 11M11IIIM• siamo a pochi chilometri dal confine spagnolo e il Sud francese è terra esplosiva, cosparso com'è di centri di addestramento dei paracadutisti, da Tolosa a Pau, Bayonne, Auch, Montauban, Rivesaltes,. Mont-de-Marsan. Anche la stazione di Tolosa è affollata di paras dal berretto rosso. Partono per l'Algeria e ne tornano, carichi di .sacchi, abbronzati, sudati, le maniche rimboccate. Comprano lunghi filoni di pane, salame, birra e romanzi illustrati, che il chiosco dei giornali espone in bella mostra: Dalila, regina del deserto, di Maurice Deko- 111,1■ 1 II! 11 <1111111M13MÌI111(I■ I MI)1111)Illll II 111 bra, Il Sahara brucia, di Gii Perrault e Sottotenente meharista di Jean André Renoux. Non uno che comperi il giornale, con gli ultimi appelli di De Gaulle per l'unità nazionale, le cronache della * notte delle casseruo-, le * organizzata dall'Oas ad Algeri e l'annunciò del nuovo prezzo del latte, che placa i contadini. I ferrovieri comprano invece il Canard enchainé, che si dedica al sarcasmo su Mongénéral, Monattentat, Mondebré e Mabombe (l'atomica francese). Le cariche al plastico e i < cocktails Molotov * degli ultras civili esplodono di- i1111111 !11 ! 1111111111IMII itr Ir III 1111111 II 111E11 III !11)0 nanzi ai circoli della Sfio (il partito socialista, che nella Alta Garonne è in maggioranza), nella sede della Radio e Televisione e presso i tralicci delle linee elettriche d'alta tensione. Gli artificieri più attivi sono affiliati ad un movimento fascista, che s'intitola <Jeune Nation*. Un centinaio di studenti nazionalisti, figli degli ex-coloni che negli ultimi anni lasciarono il Marocco e la Tunisia, hanno malmenato il direttore del giornale cattolico di sinistro Témoignage chrétlen, e assalito a bombe lagrimogene alcune assemblee sindacali, sin che gli operai delle grandi fabbriche aeronautiche (dalle quali nascono a Tolosa i celebri reattori Caravelle^ hanno perso la pazienza: non s'era mai vista una bastonatura simile nell'ex+ducato di Aquitania. Domando a un socialista, redattore della Dépèche du Midi, a che cosa potrà condurre la sedizione dell'Oas nel Sud. < A niente — risponde — fin che non scende in piazza l'esercito. X/Armée secrète raccoglie qui dodici organizzazioni fasciste e parafasciste, ma a Tolosa la sinistra è forte e nelle campagne prevalgono i nostri sindacati, compresi quelli dei cattolici, che sono anche più a sinistra dei comunisti; i contadini sanno muovere i trattpri come carri armati. Siamo convinti che oggi le destre non prenderebbero la Prefettura, anche se sappiamo che hanno ricevuto notevoli quantità di esplosivo, arrivato chissà da dove. Il 13 maggio del '58 era diverso. Allora Delmon Dedieu, che dirigeva il Comitato locale di salute pubblica, poteva mettere in piazza tremila uomini armati; oggi non più. L'esercito, che il 13 maggio era concorde a favore del putsch, oggi è diviso ». Se i sediziosi daranno il via a un nuovo 13 maggio, potranno vincere per qualche tempo in Algeria, ma sul. territorio metropolitano questa..sarà una riedizione della guerra-civile spagnola a rovescio, perché il « pronunciamiento » verrà sconfitto. Da una parte i militari lealisti, De Gaulle, il centro e le sinistre; dall'altra i generali rivoltosi e l'estrema destra. La vicenda, ovviamente, potrebbe giovare al partito comunista, al quale si aprirebbe la possibilità di pesare sulla bilancia, lo si voglia o no, e da ciò potrebbero nascere conseguenze impreuedtbili. Non a caso l'ambasciatore sovietico a Parigi, Vinogradov, uomo che sa valutare ogni possibilità, va ripetendo che egli è « il primo gollista di Francia-». Anche il clero è con Da Gaulle,. o almeno contro l'avventura dell'estrema destra. La Chiesa di Francia, come si sa, non interviene nel giuoco politico e sé ne fa un merito, ma i preti esprimono la loro opinione personale, spesso non senza vivacità. Ho potuto conversare con un abate affinato alla politica e direttore da Z'Eclair des Pyrénées.'iZ quale senza essere sollecitato ha voluto descrivermi la pena che suscitano in lui i personaggi della destra, dagli avventurieri temerari come il colonnello squadrista Thomazo, detto <Naso di cuoio*, ai cristiani mal tournés, intellettuali o politici, come Georges Bidault. Le considerazic.ii del prete sul cattolico Bidault sono degne di citazione. Già capo della Resistenza e leader della democrazia cristiana francese, Bidault si è volto sempre più a destra, fino a vivere in comunione con i fascisti di Carrefour. Quest'ultimo è un Giornale che, per citare un esempio, deplora nel suo numero più recente quel che accade in Africa e la condotta di De Gaulle con la seguente sintesi: < Spontaneamente, egli ha sacrificato 8.624.503 chilometri quadrati di territori francesi, popolati da 44 milioni 696.000 abitanti, ed è stato sostenuto dalla finanza ebraica*. Per spiegare in qualche modo la caduta di Bidault così in basso, alcuni sostengono che sia un alcoolizzato. « No — mi dice l'abate —, le garantisco che non beve molto. Succede che un cristiano cada vittima di un demone. Il demone di Bidault è il nazionalismo... Ha volto le spalle al suo passato, se proprio vuole saperlo, anche perché nutre una gelosia quasi fisica nel confrontarsi con De Gaulle. Quando era presidente del Comitato di liberazione nazionale, il nostro Bidault, che Dio l'abbia in gloria, credeva d'essere il leader. Poi giunse De Gaulle e tutti e due insieme attraversarono Parigi a piedi fra due ali di folla, dai Campi Elisi a Notre Dame. Il Generale, alto e autorevole, s'impose subito cóme grand patron; Bidault, di piccola taglia, trottinait à coté. Non ha più retto al colpo, gli uomini sono fatti così... Inoltre, lei sa che Bidault è uno storico, un agrégé d'histoire? E' duro da incassare, per uno storico, il vedere un movimento d'indipendenza dei paesi coloniali immenso come non s'era mai visto nei secoli, e continenti interi che cambiano faccia in pochi anni. Certuni credono solo a quel che hanno già letto nei libri... ». Chi diceva che un prete non può essere capace di sprezzo intellettualet Il Sud della Francia è oggi un paese stupefacente. Dai paras agli abati sottili, dai vecchi fascisti di Vichy arroccati ancora nei circoli delle loro clientele al giovane movimento contadino che vuole industrializzarèlla terra, mentre muore l'antica economia patriarcale e giungono centinaia di migliaia di ex-coloni dal Nord Africa, che d'impeto estendono la misura dei poderi tradizionali. Dal bacino di Lacq sgorga per la prima'volta un fiume d'energia (queste riserve di metano sono valutate a 400 miliardi di metri cubi) e nasce da regioni una volta povere, perché prive di carbon fossile, una brillante industria leggera: reattori, alluminio, plastiche, elettronica, da Tolosa a Tarbes, Figeac, Aire-sur-l'Adour, Bordeaux. Erano dipartimenti già declinati nello spopolamento e in una dolce, arcaica decadenza, conosciuti solo a causa dei prelibati cassoulets, dei vini di lusso, dei cognac, degli armagnac 0 della loro aristocratica storia (come il Béarn, giardino dei re di Navarrà a ridosso dei Bassi Pirenei). Oggi spira dovunque un forte vento di novità e la vita si rovescia, recando torti e vantaggi, falciando alcuni ceti sociali (come i troppa deboli bottegai poujadisti), ma producendo ricchezza e nuovo spazio economico. Il cocente diverbio sull'Algeria (o più precisamente sulla « Francia senza impero *) e l'emigrazione degli ex-coloni d'Africa non sono che le ultime scosse per il Sud-Ovest francese. Non è facile distinguere fino a che punto la tensione sia dovuta alle congiure dell'Oas o alla crisi di crescita del Mezzogiorno: tutto ciò appare come un solo vasto sommovimento. E' in queste regioni, come nell'Ovest e nel Massiccio Centrale, che si preporrà tuttavia il nuouo tetto per i francesi d'Algeria, o, se si vuole, la definitiva < conversione europea-* della Francia. I contrasti che travagliano il paese sono d'intensità drammatica, ma sarebbero nel fondo benefici, se s'intravvedesse una soluzione del problema centrale: quello del potere politico, risolto solo temporaneamente con la parentesi di De Gaulle. La Quinta Repubblica è lui, il Generale; e nella provincia francese, come a Parigi, 'nessuno sa dire a quali forze spetterà la successione. Alberto Ronchey