Il portoghese che «rapì» un transatlantico per 12 ore a Roma nella sala dell'aeroporto

Il portoghese che «rapì» un transatlantico per 12 ore a Roma nella sala dell'aeroporto "Santa Maria Enrique Galvao, il ribelle del 99 Il portoghese che «rapì» un transatlantico per 12 ore a Roma nella sala dell'aeroporto E' uscito due volte, per pochi passi, sempre accompagnato da un agente - Aveva chiesto di non essere avvicinato - Anche il gen. Delgado in Italia: ha solo il visto di transito, ma ha ottenuto il ricovero in clinica per un improvviso malore (Nostro servizio particolare) Homo, 26 settembre. Enrique Galvao, l'uomo che alcuni mesi fa si impadroni dal transatlantico portoghese « Santa Maria » è giunto all'aeroporto di Fiumicino la notte scorsa, proveniente da Rio de Janeiro. E' ripartito oggi alla volta di Parigi, da dove sembra abbia intenzione d\ proseguire per il Marocco. Dal .momento del suo arrivo dal Brasile, Galvao non ha abbandonato l'aeroporto, restando isolato in una saletta di rappresentanza della Compagnia Alitalia, le cui porte a vetri erano munite di tendine. Galvao, durante le dodici ore in cui è rimasto all'aeroporto, è uscito dalla saletta soltanto due volte e sempre accompagnato da un agente di P. S.: la prima e stata per recarsi alla toilette, la seconda per andare stamani di buon'ora dal barbiere. Galvao era accompagnato dalla sua segretaria, la quale si è mossa più volte dalla saletta, ma sempre accompagnata dall'agente. Secondo le autorità di polizia, Galvao e la sua segretaria avevano espresso loro stessi il desiderio di non essere avvicinati da nessuno e, tanto meno, da giornalisti e fotografi. Alcune foto in cui Galvao appare dietro le tendine della saletta mentre passeggia nervosamente, sono state comunque scattate da un intraprendente fotoreporter. Al momento dell'imbarco l'esule portoghese e la sua segretaria erano stati accompagnati all'aereo da agenti della polizia di frontiera. La versione ufficiale fornita dalla polizia ha destato qualche perplessità e da alcune parti è stata avanzata l'ipotesi che si sia voluto impedire a Galvao di avere, durante la sua breve sosta a Roma, qualsiasi contatto con il generale Humberto Delgado, uno dei più rappresentativi e popolari capi dell'antisalazarismo. Anch'egli infatti, si trova a Roma. La sua permanenza nella capitale non avrebbe dovuto su¬ perare le due o tre ore, ma Delgado, grazie a un fortunoso espediente, è riuscito a prolungarla di settantadue ore. Nel eorso di una intervista concessa a un giornalista di sinistra, l'esule portoghese ha dichiarato di aver ottenuto dal Brasile il « passaporto giallo » riservato agli apolidi per recarsi in Italia, dove avrebbe voluto incontrarsi coi familiari che ancora si trovano in Portogallo: le autorità dèi nostro Paese gli hanno invece concesso soltanto il visto di transito, per cui quando giunse a Fiumicino gli fu detto che non poteva uscire dall'aeroporto; Delgado allora accusò un improvviso malore e il medico che lo visitò ne ordinò il ricovero in clinica dove ancora si trova. Nel frattempo egli ha però ottenuto il visto per la Jugoslavia, dove si recherà appena possibile. g. fr.