Un impiegato postale sotto processo per spionaggio
Un impiegato postale sotto processo per spionaggio Un impiegato postale sotto processo per spionaggio A favore della Jugoslavia - Il dibattito a porte chiuse alle Assise di Venezia - L'imputato si proclama innocente (Dal nostro corrispondente) Venezia, 26 settembre. E' comparso stamane davanti alla Corte d'Assise l'ex-impiegato postale quarantunenne Francesco Arduino, nato a Rovigno d'Istria e residente a Mestre. L'Arduino, che si trova in stato d'arresto, è imputato di spionaggio a favore della Jugoslavia per essersi procurato sin dal febbraio 1960 notizie sulla formazione, sulla costituzione e sulla dislocazione di unità, reparti e servizi delle forze armate, sull'entità numerica e sull'armamento di tali forze e sulla navigabilità dei canali lagunari. Arrestato dagli agenti del Servìzio Segreto nella notte dell'8 febbraio nei pressi della sua abitazione a Mestre, egli deve pure rispondere di rivelazione di notizie di cui è vietata la divulgazione e di detenzione abusiva di arma da fuoco. Con l'imputato sono processati in stato di latitanza 1 cittadini jugoslavi Giovanni Kos e Bozo Marincovich da Fiume, Marin Kastrapeli da Dubrovnic, Marijan Pajalic da Boeka, Nedjelko Zoric da Gruda, Velibar Nicolic da Nis, chiamati a rispondere del reato di rivelazioni di notìzie di cui è vietata la divulgazione e di aver ottenuto dall'Arduino le informazioni. In apertura di udienza (il processo si è svolto a porte chiuse) il difensore dei sei jugoslavi avrebbe fatto eccezione che l'identificazione degli imputati stranieri non era certa in quanto essi erano conosciuti dall'Arduino attraverso dei so prannomi. La Corte avrebbe tuttavia respinto l'eccezione ed ordinato la prosecuzione del dibattimento. Dopo la lettura del capo d'imputazione è seguito il lungo interrogatorio del maggiore Imputato, il quale pare abbia confermato le versioni rese nei suoi numerosi memo¬ riali dove, pur ammettendo di aver iniziato la sua attività spionistica a favore della Jugoslavia dal tempo in cui era militare durante l'ultima guerra, a tutto l'aprile 1957, ha sostenuto di avere poi servito lealmente il nostro paese. Come è noto pare invece che il controspionaggio italiano sostenga di- avere le prove che l'Arduino, anche dopo il '57 e Ano al suo arresto avvenuto l'8 febbraio dell'anno scorso, avrebbe continuato a trescare con gli agenti stranieri, pur fingendo di lavorare per l'Italia. Sono stati poi sentiti dalla Corte vari testimoni (ufficiali, sottufficiali e agenti del controspionaggio) del quali s'igno rano le generalità e le deposizioni dato lo stretto riserbo che ha circondato il dibattimento. Verso le 13 il dibattimento è stato rinviato a giovedì alle ore 9 per la requisitoria del p.m. e le arringhe. A quanto sarebbe trapelato, l'aw. Arturo Sorgato, difensore dell'Arduino, avrebbe chiesto alla Corte, in apertura di udienza, l'acquisizione agli atti di alcuni documenti che sarebbero ia possesso del controspionaggio e che non sarebbero stati allegati al fascicolo della causa. La Corte avrebbe accolto questa istanza, ordinando che i documenti siano depositati in Cancelleria entro domani mattina. a. I.
Persone citate: Arturo Sorgato, Bozo Marincovich, Fiume, Francesco Arduino, Giovanni Kos, Gruda, Marin Kastrapeli, Velibar Nicolic
Luoghi citati: Istria, Italia, Jugoslavia, Venezia
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