Quadri e oggetti per centinaia di milioni trafugati dalla villa di un barone siciliano

Quadri e oggetti per centinaia di milioni trafugati dalla villa di un barone siciliano Clamorosi* furto a Palermo mentre il derubato era in campagna Quadri e oggetti per centinaia di milioni trafugati dalla villa di un barone siciliano Tra le tele asportate figurano un Van Dyck e un Tiziana - Il proprietario, Gabriele Ortolani di Bordonaro, era in trattative per cedere la collezione ad un museo - Si ritiene che i ladri fossero guidati da un esperto d'arte (Dal nostro corrispondente) Palermo-, 26 settembre. Quadri, ceramiche, argenterie e maioliche, per un valore di duecento milioni, sono stati rubati nella villa del barone Gabriele Ortolani di Bordonaro situata in via Messina Marino. Il sensazionale furto è I(IlllltlllllllllIIIIIIIIIIIIIII1llII(IIIIIIIIIIIIIlllIIII avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Dopo avere scavalcato un muro di cinta che dà su una strada disabitata, i ladri, entrati nel vasto cortile interno, hanno fatto saltare con un paletto di ferro la serratura dell'ingresso, e quindi hanno n a , n a o D a a scardinato la porta compiendo r ail loè i o a a a aoo si a ti a idi a ne a De — l lo anaesu at as ale un lavoro faticoso perché il barone Ortolani, prima di as sentarsi da Palermo, aveva fatto collocare dalla parte interna una robusta sbarra di ferro Da quando il gentiluomo si era recato in campagna col suo unico vecchio e fidato cameriere, la villa era rimasta completamente abbandonata I movimenti dei ladri non so no stati notati neppure da un'anziana donna che ha la sua abitazione nel cortile interno. Essa ha constatato il furto il giorno dopo, quando si è accorta che la porticina che immette nei locali del piano terreno recava segni di effrazione. Il derubato, appena avvertito, è accorso a Palermo ha compilato nella giornata di ieri un elenco dettagliato degli oggetti mancanti. Nella villa, oltre la polizia, si è anche recato il soprintendente alle gallerie di Palermo per ac certare l'effettivo valore dei quadri trafugati. Un elenco dettagliato è stato diramato ai posti di frontiera, alle autorità doganali, all'Interpol, ai comandi della Polifer, della Polimar e della Poliaria. Co pia dello stesso elenco è stata inviata ai principali antiquari d'Italia. Risultano rubate, fra le altre le seguenti tele: un grande quadro di Filippo Paladino raffigurante « Cristo a una co lonna confortato da un ange lo>, un quadro attribuito Van Dyck: « Ritratto di don na >; un quadro di autore igno to: < Mare in tempesta >; un quadro attribuito al Tiziano < Gesù in pretorio » con accan to il carnefice; un quadro raffigurante San Luigi Gonzaga con Gesù Bambino in braccio, di autore ignoto; un quadro di Giuseppe Rìbera detto « lo Spa gnoletto », raffigurante San Ge rolamo che scrive. Allo scopo di trosportarl meglio i ladri avevano dispo sto in una cesta di vusta ca pacità che si trovava in un sot tascata della villa, pezzi di dsscmaiolica di Munster, di scuola genovese e veneta, fra cui una preziosa zuccheriera di Persia del Cinquecento. Sono stati pure asportati notevoli quantitativi di ceramiche di Faenza, porcellane di epoca antica e argenteria da tavola, La tela di maggior valore, a detta del derubato, è la tavola dì rovere del ISSO di Biovanni Mabuse < Sacra Famiglia »; di tale quadro l'Ortolani aveva una fotografia che è stata consegnata alla questura. Le tele e gli oggetti non erano assicurati. I quadri sino a pochi mesi addietro erano in un'altra villa l. Cefalù, in provincia di Palermo, ma poi erano stati trasferiti a Palermo, essendo in corso delle trattative con la direzione del Museo Nazionale, a cui l'Ortolani aveva deciso di offrirli a titolo gratuito, purché la stanza in cui sarebbero stati accolti, venisse intitolata al nome del donatore. I ladri, che evidentemente dovevano essere a conoscenza delle assenze dell'Ortolani, il quale raramente si recava nelle sue campagne, hanno rubato, secondo quanto ha dichiarato lo stesso patrizio palermitano, ciò Che vi era di meglio nella villa, tralasciando tutto quanto non ritenevano in teressante. E' da ritenere che essi siano stati guidati da esperti di cose d'arte. La polizia dubita che si trat ti di una operazione della banda internazionale che in que sti ultimi mesi a Londra e sulla Costa Azzurra si è resa re sponsabile di altri clamorosi colpi. f j OPinsrrdddlIrnmsuactllltlllllllllilltllllltlltlltlltlllllf lllllllllllllitlllll Il barone Gabriele di Bordonaro, a sinistra, viene intervistato nella sua villa (lelef.)

Luoghi citati: Faenza, Italia, Londra, Palermo, Persia Del Cinquecento