L'Italia ha posto due condizioni per i crediti al Fondo monetario

L'Italia ha posto due condizioni per i crediti al Fondo monetario Conferenza stampa di Carli al termine del Congresso di Vienna L'Italia ha posto due condizioni per i crediti al Fondo monetario Prima : la bilancia dei pagamenti dovrà essere attiva - Seconda : in caso di peggioramento della situazione, le somme potranno essere recuperate - Riaffermata fa volontà dei Paesi del mondo libero di cooperare ne! campo finanziario (Nostro servizio particolare) Vienna, 22 settembre. Alla chiusura dei lavori della quinta ed ultima giornata del Congresso monetario internazionale, il presidente della Banca Mondiale, Eugeni. L'.oclc, ha assicurato che le costruttive proposte fatte dai vari membri saranno esaminate nel corso della prossima ■settimana dalle singole commissioni di controllo. Anche Per Jacobsson, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, ha espresso la propria soddisfazione per il risultato dei lavori ed ha ringraziato quei delegati che sono intervenuti con proposte e suggerimenti per un rafforzamento degli aiuti ai paesi sottosviluppati, per l'aumento delle riserve del Fondo monetarie e per il fattivo contributo al mantenimento della solidità dell'attuale sistema monetario. Il governatore della Banca d'Italia, dott. Guido Carli, ha espresso nel corso di una conferenza stampa il punto di vista del nostro paese riguardo alla situazione monetaria in¬ ternazionale. < I due paesi che dispongono di quote più ridotte di valuta presso il Fondo Monetario Internazionale — ha detto Carli — sono l'Italia e là Germania Occidentale. L'Italia è dispatta ad accettare le. proposte fatte nel corso del Congresso dal direttore generala del Fondo Monetario, Jacobsson, soltant a due condizioni, e cioè che 1 crediti debbano essere stanziati dai paesi ohe hanno un attivo nella bilancia dei pagamenti e che gli stessi' paesi, in caso di un'inversione in senso peg gioratwo della bilancia dei pagamenti possano contare sulla reversibilità dei crediti concessi. < Un paese come l'Italia — ha aggiunto Carli — che dispone di grandi riserve di valuta, potrebbe essere tentato di tramutare parte delle sue riserve in oro e potrebbe influire in tal modo sulla stabilità del mercato internazionale dell'oro. Se invece queste riserve vengono messe'a disposizione del Fondo non possono rappresentare una minaccia al mercato dell'oro. D'altro canto, in base agli statuti del Fondo, queste riserve di valuta possono essere ricuperate in caso di necessitai. Nel corso di una conferenzastampa -tenutasi alla Hofburg di Vienna, nella serata, di oggi, il miniatro statunitense delle Finanze, Dillon, dopo aver espresso la propria personale soddisfazione per i risultati del congresso, ha dichiarato: c Ancora una volta, e proprio sullo scabroso terreno, diplomatico-finanziario, i paesi del mondo libero hanno dimostrato la toro volontà e, soprattutto, la loro capacità di collaborare fattivamente alla risoluzione dei comuni problemi ». vice

Persone citate: Carli, Dillon, Eugeni, Guido Carli

Luoghi citati: Germania Occidentale, Italia, Vienna