Moro avrebbe detto a Saragat che la de è disposta al centrosinistra di Michele Tito

Moro avrebbe detto a Saragat che la de è disposta al centrosinistra Moro avrebbe detto a Saragat che la de è disposta al centrosinistra Fatifani contrario ad un rinvio del congresso - Per ora la situazione generale rimane immutata Il presidente Pantani s'intrattiene con un gruppo di giornalisti dopo il suo incontro con i'on. Leone (Tel.) (Dal nostro corrispondente) Roma, 21 settembre. Giornata intensa, con Incontri, voci contraddittorie e allarmi rientrati sulla sarte immediata del governo. Alla fine però, quando a tarda sera è stato possibile trarre qualche conclusione dalle poche indiscrezioni disponibili, ci si è trovati di fronte a una situazione sostanzialmente immutata, con la crisi, cioè, della maggioranza di convergenza in prospettiva ma con la totale incertezza sui « tempi > della operazione. Cè di nuovo che aumenta il numero dei convinti che si vada molto per le lunghe. Protagonisti della giornata sono stati Fanfanl e Moro, ma ciascuno s'è mosso su un piano diverso. Il presidente del Consiglio, che l'altro ieri aveva avuto un colloquio con il presidente del Senato Merzagora, si è recato oggi alla Camera ove si è intrattenuto un'ora con l'on. Leone. Reggeva una borsa inverosimilmente gonfia di documenti: relazioni, progetti, i volumi degli undici bilanci da approvare. Tutto il lavoro, qomé ha detto Fanfanl ai giornalisti, dei prossimi mesi. E, dalle risposte che il presidente del Consiglio ha dato alle nume rose domande, si è capito che si propone di andare tranquillamente avanti tenendosi per il momento estraneo all'intenso lavorìo dei partiti. Si è limitato, a tale proposito, a far capire di non essere favorevole a un rinvio, insistentemente richiesto da esponenti di destra della de, del congresso democristiano fissato per dicembre. Ma appunto a causa del congresso è toccato oggi all'on. Moro un gran daffare. E' noto che cosa implica il congresso democristiano: l'on. Saragat è disposto a rinviare la crisi a condizione che la de non rinvìi il congresso e la segreteria si impegni a impostare il dibattito congressuale sul centro-sinistra. Un impegno del genere equivale per i liberali a una denuncia implicita del patto di convergenzaCosì l'on. Moro si è recato stamane nell'abitazione del leader liberale Malagodi per un colloquio sul quale è stato mantenuto il massimo riserbo. Sembra che ci si trovi sulla base di un'attesa che per ciascuno dovrebbe dare risultati diversi, un'intesa provvisoria. Più tardi Moro ha ricevuto il ministro Pastore, leader della corrente sindacalista della de, che teme le manovre per il rinvio del congresso e sarebbe anzi favorevole a un chiarimento immediato. Ma a Pastore, Moro non ha potuto assicurare in maniera formale che il congresso non verrà rinviato. Preoccupato, l'on. Saragat, che domani dovrà leggere la propria relazione al comitato centrale socialdemocratico e desiderava di non trovarsi allo scoperto, ha chiesto chiarimenti e spiegazioni. E l'on. Moro si è recato nell'abitazione di Saragat. Sembra che il leader socialdemocratico abbia ottenuto da Moro l'assicurazione che un rinvio del congresso da dicembre a gennaio avverrà, se mai, solamente per < ragioni tecniche », che la de guarda con favore alla formazione di centro-sinistra, che la stessa segreteria del partito di maggioranza conta di muoversi attivamente in questa direzione a febbraio. Tutte cose positive per il psdi, e comunque capaci di giustificare l'attesa (cosa, però, di cui Malagodi non si preoccupa perché è convinto, come ha detto a Moro, che. il congresso democristiano boccerà il centro-sinistra). Siamo a questo punto e 1& situazione è stata esaminata a tarda sera da Fanfanl e Moro. C'è da vedere ora cosa avranno da dire i repubblicani, che non sono entusiasti bell'idea di un'attesa prolungata. Michele Tito

Luoghi citati: Roma