I resti di uno scheletro disseminati per 200 metri nel canalone di un bosco di Giuseppe Berta

I resti di uno scheletro disseminati per 200 metri nel canalone di un bosco Scoperti da un contadino pretino il Voile della Maddalena I resti di uno scheletro disseminati per 200 metri nel canalone di un bosco I carabinieri rastrellano la zona e ricompongono le misere spoglie - Trovate anche una scarpa, la cintura e una pistola tedesca - La morte risale alla guerra di Liberazione - Una protesi dentaria fa presumere che si tratti di un tedesco; ferito in uno scontro con i partigiani, si nascose nel fosso e mori - Le ossa sparse dall'acqua delle piogge Carabinieri, polizia scientifica, periti dell'Istituto di medicina legale sono da Ieri al lavoro per far luce sulla macabra scoperta fatta da un contadino sul colle della Maddalena, a breve distanza dalla vetta. Si tratta di stabilire a chi appartengano alcuni miseri resti umani, di accertare le cause della morte dello sconosciuto, di svelare il dramma accaduto in quel luogo parecchi anni fa e che la terra ha fino a ieri tenuto celato. Compiti molto difficili perché ben pochi sono Sii elementi a disposizione delle autorità inquirenti : il tempo e le intemperie hanno cancellato quasi tutto quanto poteva essere utile per ie indagini. II contadino, Giuseppe Berta di 52 anni, abitante a Revigliasco in via Bulbo 3. ieri mattina verso le 11 conduceva le sue mucche lungo il letto ripido di un ruscello che serpeggia al fondo di un canalone alle pendici del Bric della Croce. Numerose volte aveva fatto quel percorso e nulla mal aveva attirato la sua atten zlone. Ieri gli è accaduto di In ciampare ih un oggetto che affiorava tra le foglie secche. Si è chinato per vedere che cosa fosse e per poco non è svenuto per lo spavento: era un teschio umano. Il Berta correva a telefonare ai carabinieri di Moncalieri, Subito il maresciallo Angelucci si recava sul posto indicato dal Berta; lo accompagnavano alcuni carabinieri. Poco dopo li raggiungeva l'ufficiale sanitario dott. Rista. Rimosse le foglie che ricoprivano tutto il letto asciutto del ruscello, i carabinieri trovavano altre ossa: il medico disse che anche quelle erano umane. Le ricerche duravano a lungo e si spostavano su un tratto di terreno di ben duecento metri. In questo ampio spazio erano ricuperate tante ossa da poter ricostruire gran parte di uno scheletro. Mancavano un femore, un'ulna, un radio, parte dell'acetabolo destro, le dita del piedi, tutte le vertebre. I resti erano tuttavia sufficienti per consentire al dott. Rista di stabilire che lo scheletro era quello di un giovane sui 25-28 anni, che la sua statura doveva essere di circa un metro e 70 e che la morte risaliva, probabilmente, a 15-20 anni fa. Sul luogo venivano pure trovate una pistola Mauser « P. 08 ». ricoperta da uno spesso strato di ruggine, una scarpa tipo cmocasslno» ed un brandello di cintura per pantaloni: tutto appariva logorato dal tempo. Lo scheletro è stato portato al cimitero di Moncalieri, a disposizione dei periti settori per un esame approfondito. I primi rilievi effettuati Ieri non hanno potuto consentire che scarse e non sicure ipotesi e non hanno ancora rivelato la causa della morte, per quanto quasi certamente questa sia da attribuire ad un colpo di pistola. Quella trovata accanto allo scheletro oppure un'altra? Un particolare ha indotto II maresciallo Angelucci a stabilire che un proiettile fu sparato con la Mauser arrugginita: l'otturatore infatti non è tornato nella sua sede; si è ine. ppato nel ricaricare l'arma dopo uno sparo. Questo particolare potrebbe indurre a ritenere che lo sconosciuto sia un suicida che si è tolto la vita con un colpo al cuore. Ma altri particolari suggeriscono ipotesi diverse. L'esame dei denti ha rivelato una protesi fatta con materiale impiegato in Italia da pochi anni mentre lo era già, in Germania, durante l'ultima guerra. Questa constatazione cnllegata all'accertamento della marca della pistola (in dotazione a ufficiali delle forze annate tedesche) porta ad altre considerazioni che forse hanno un maggior fondamento dell'ipotesi del suicidio. La morte del giovane risale al periodo della guerra di Liberazione: non è improbabile che sia slata la conclusione di uno scontro fra lui t partigiani. Lo scontro non deve essere avvenuto in quel luogo perché certamente i partigiani, visto cadere il tedesco, gli si sarebbero avvicinati per impadronirsi della pistola: le armi erano allora molto preziose. Si può pensare che lo sconosciuto sia rimasto ferito in altra località e che abbia cercato scampo trascinandosi su ptr la collina fino a raggiungere il canalone. Qui lo colse la morte. Con l'andare del tempo le frane di terriccio ricoprirono il cadavere. Quando la salma fu ischeletrita, frane successive e l'acqua del ruscello — che scende impetuosa quando piove — trascinarono a valle, a poco a poco, le lossa più piccole mentre minori spostamenti impressero a quelle più pesanti e alla pistola. Stamane verranno proseguite le ricerche sul luogo. La scarpa e la pistola trovate accanto alle ossa. contadino Giuseppe Berta

Persone citate: Angelucci, Berta, Bric, Giuseppe Berta, Mauser, Rista

Luoghi citati: Germania, Italia, Moncalieri