Il futuro di "Italia 61,,

Il futuro di "Italia 61,, Il futuro di "Italia 61,, Il prof. Dogliotti espone al Rotary i progetti per utilizzare gli impianti - Mostra Storica: conservarla com'è - Palazzo del Lavoro : un centro di studi o una mostra aeronautica - Le Regioni : un collegio universitario per tecnici « Le celebrazioni del '61 non sono fine a se stesse. Nessuno ha mai pensato che si concludessero definitivamente il Si ottobre (o il > novembre) ; non è quindi il caso di fare un bilancio, ma piuttosto un programma. Più che al passato, bisogna pensare al futuro ». Cosi ha esordito Ieri sera il professor Dogliotti parlando ai soci dol Rotary Club come presidente del sodalizio e presidente del comitato «Torino 61». La riunione pia dedicata alle proposte per utilizzare I palazzi e gli Impianti della zona di « Italia 61 > dopo le manifestazioni centenarie. «Si tratta di semplici suggerimenti, di idee da sottoporre a chi poi dovrà decidere; — lia precisato l'oratore — la Commissione appositamente costituita ha già tenuto una prima seduta per esaminare la situazione e sabato tornerà a riunirsi ». Il problema riguarda soprattutto la Mostra storica, quella del lavoro e quella delle regioni. Per la Mostra storica, la soluzione auspicata è una sola: conservarla cosi com'è, preziosa documentazione e tpstimonianza dPi fastigi di Torino ieri antica capitale, domani centro di importanza europea. Il materiale che non fosse possibile trattenere, perché di proprietà privata o di musei di altre città non disposte a cederlo, potrebbe essere sostituito con altro analogo o con riproduzioni. Quanto alle altre due, i progetti Interessano la destinazione "el palazzi e locali annessi. Sono tutte costruzioni già fatte non in via provvisoria (compresa la palazzina dei « servizi generali »), provviste di Impianti che preve- dono un'utilizzazione permanente. I miliardi spesi per c Italia 61 » Saranno serviti a bonificare e valorizzare 'a zona di Millefontl per sempre. Per 11 grande palazzo in vetro e acciaio, realizzato dall'ing. Nervi per l'Esposizione internazionale del lavoro, le proposte ventilate sono più d'una. Si era pensato In un primo tempo ad installarvi un moderno centro professionale; poi le difficoltà dell'eventuale adattamento suggerirono altre Idee, più idonee a sfruttare la vastità degli ambienti: ad esempio un centro di studio e di educazione per i paesi europei sottosviluppati (fra cui, senza dubbio, alcune regioni. itaMane), organizzato dall'Onu. Altri propongono una grande Mostra aeronautica Internazionale: «Sarebbe cerfo un locale unico in Europa — ha detto 11 prof. Dogliotti — dove potrebbero trovare degna sedt acrei d'ogni tipo e perfino missili Intercontinentali.'». SI è Infine pensato di trasferire a Millefonti l'intera zona espositlva torinese, lasciando quella attuale di Torino-Esposizioni disponibile per altre attività. < Per la Mostra delle regioni l'importante è trovare possibilmente una soluzione globale; non destinare cioè i singoli padiglioni a scopi diversi ed eterogenei magari concedendoli ad associazioni varie od ai migliori offerenti priuafi » ha proseguito l'oratore. Un progetto degno di nota è finora quello esposto dal prof. Colonnettl e dal prof. Pac ces: l'impianto di un collegio di tipo universitario, d'Impostazione Ubera, per la formazione di tecni ci ad alto livello, che — come già in Svizzera o negli Stati Uniti — costituiscano un anello tra. diplomati e laureati. La pròposta è stata successivamente U> lustrata dallo stesso prof. Colonnettl, presente alla riunione. Ha poi parlato il comm. Soffietti, presidente di «TorinoEsposizioni > che ha rivendicato un diritto di precedenza per la sua società, già concessionaria di circa 70 mila mq. nella zona di Millefonti. Esclusa la possibilità di tenere in vita due complessi espositlvi, uno al Valentino e uno !n corso Polonia, egli ha rilevato che 11 Palazzo della Moda (detto del Samla) cosi com'è risulterebbe Insufficiente: mentre gli eventuali ampliamenti (con una spesa prevista di almeno due miliardi» sarebbero troppo one rosi per la società. L'arch. Rigotti ha concluso il dibattito con una precisazione giuridica: la zona di Millefonti è vincolata dal piano regolatore a erde pubblico, deve cioè essere utilizzata come parco effettivo per a massima parte. La discussione ver*, ripresa il 28 settembre.

Persone citate: Dogliotti, Rigotti, Soffietti

Luoghi citati: Europa, Italia, Stati Uniti, Svizzera, Torino