Retate di «ultras» ad Algeri per i disordini contro gli arabi

Retate di «ultras» ad Algeri per i disordini contro gli arabi Retate di «ultras» ad Algeri per i disordini contro gli arabi Otto musulmani uccisi, 17 feriti - I fascisti issano la loro bandiera sul municipio -iella città - Il governo di Parigi ripete: « Siamo minacciati dai sediziosi » (Nostro servìzio particolare) Parigi, 13 settembre. Il governo francese ha reagito immediatamente alle manifestazioni di violenza di ieri sera ad Algeri contro gli arabi. Il bilancio ufficiale è di otto morti e diciassette feriti gravi, ma pare che queste cifre siano molto al di sotto della realtà. Si sono avute scene selvagge: gli arabi venivano scaraventati a terra e colpiti con sbarre di ferro e con pietre Ano a che davano segni di vita. Alcuni sono stati bruciati vivi. La caccia al musulmano è durata a lungo per le strade senza che le forze di polizia intervenissero efficacemente per impedirla. Quanto è accaduto ieri sera ha provocato a Parigi un'impressione penosa. Il governo ha annunciato che ad Algeri 225 persone sono state già arrestate la notte scorsa, che un'azione giudiziaria è in cor- t^«&3S$l se nuovi incidenti dovessero prodursi. Ciononostante, altri tre arabi sono stati feriti stamane ad Algeri durante le esequie di vittime del terrorismo, e sul tetto del municipio come su alcuni edifici del porto era stata issata la bandiera dell'Oas. In verità ci sono tre poteri in Algeria: quello legale, quello del generale Salan e quello del Fin, come ha detto oggi un deputato arabo prendendo la parola alla Camera, senza poter continuare perché il presidente lo ha subito interrotto. Dei primi due poteri nessuno è in grado di dire quale sia il più forte. Se l'Oas non ha la possibilità di impedire gli arresti di attivisti, le forze dell'ordine non hanno quella di impedire le loro manifestazioni. E nessuno può dire quanto durerà questa situazione. L'Oas (l'organizzazione fascista) ha diramato un comunicato per affermare che i generali Vanuxem e De Crèvecoeur (arrestati dopo l'attentato contro De Gaulle) non appartengono al suo stato maggiore della sezione metropolitana, aggiungendo che « non essendo ancora in grado di prendere il potere in Francia, non è stata l'Oas ad ordinare l'assassinio del gen. De Gaulle ». TTn documento trovato dalla polizia ad Algeri riferisce effettivamente una dichiarazione del col. Godard secondo cui l'azione dell'Oas non sarebbe pronta prima del 15 ottobre. Qualche cosa quindi si va preparando. In proposito si assicura a Parigi che Jacques Soustelle, che abiterebbe in un sobborgo di Roma, ha fatto viaggi a Milano ed a Bruxel les, ha avuto la visita di un emissario di Salan ed avrebbe fissato per la fine del mese una riunione generale dei suoi amici. Alla polizia e negli am bienti politici si ritiene tutta via che fino a che il gen. De Gaulle sarà al Palazzo dell'Eliseo rappresenterà oer l'Oas un ostacolo insuperabile. Perciò si teme che egli si esponga eccessivamente durante il viaggio che farà dal 21 al 24 settembre nel Sud della Francia. Alla fine del Consiglio dei ministri, durante il quale il Ministro dell'Interno ha fatto una relazione particolareggiata sull'attentato contro il Capo dello Stato e sull'attività dell'Oas, il ministro Louis Terrenoire ha dichiarato ai giornalisti: -*La Repubblica è tuttora minacciata da coloro che avevano già tentato di rovesciarla il 22 aprile, e ciò che è accaduto nella serata di venerdì scorso dimostra fino a qual punto sono decisi a spingersi ». Un invito a far tacere i loro dissensi, manifestatisi apertamente nella riunione di ieri alla Camera, è stato fatto dal gen. De Gaulle ai suoi ministri. Il comunicato ufficiale conclude infatti con la seguente frase: e II gen. De Gaulle ha espresso la convinzione che nelle contingenze attraversate attualmente dal Paese e dal mondo la coesione nazionale sia più che mai necessaria » 1. m. cvn

Persone citate: Algeri, De Crèvecoeur, De Gaulle, Godard, Jacques Soustelle, Louis Terrenoire