La strada sotto il Sempione si farà dopo mezzo secolo di discussioni?

La strada sotto il Sempione si farà dopo mezzo secolo di discussioni? Oggi a Verbania il comitato che esaminerà le soluzioni del problema La strada sotto il Sempione si farà dopo mezzo secolo di discussioni? L'idea nacque subito dopo l'apertura dei traforo ferroviario, nel 1906 - La vecchia rotabile si può utilizzare solo per quattro mesi all'anno e non è più adeguata all'aumentato traffico automobilistico Interessate all'impresa le province di Novara, Torino, Milano, Genova, Vercelli ed Alessandria (Dal nostro inviato speciale) Verbania, 13 settembre. SI farà 11 traforo stradale sótto 11 Sempione? Da decenni se ne parla, e una nuova discussione si avrà domani a Verbania. Questa riunione si presenta come la più quotata, quella da cui scaturiranno certamente decisioni conclusive. Essa infatti è stata organizzata per interessare al problema anche le province di Torino, Milano e Genova, e per nominare in seno al comitato una giunta con compiti esecutivi. Chièdersi se il traforo stradale sia utile, se risponda a una precisa necessità <ii traffico commerciale e turistico, è assolutamente superfluo. Nel Novarese e nell'Ossolano ie risposte a tali domande sono entusiasticamente affermative. Non soltanto è necessario, viene precisato, ma è anche urgente; si è già perso troppo tempo. E vi fanno la cronistoria del progetto, specificando le ragioni per cui il traforo deve farsi. L'idea di scavare sotto 11 Sempione una galleria da adibire al traffico stradale permanente e veloce pare che abbia la stessa anzianità del t rato- o ferroviario. Si spegnevano appena gli squilli di tromba per l'inaugurazione avvenuta il 19 maggio 1906, le locomotive a vapore lanciavano i primi sibili iniziando i viaggi regolari dodici giorni dopo, e già qualcuno cominciava a dire che quella galleria non bastava e che occorreva scavarne un'altra, per le auto che si avventavano rombanti e ansimanti lungo la strada del valico Se ne parlò per un trentennio, ma molto platonicamente. In realtà la prima riunione di cui si abbia cenno avvenne nel '35, e fu un convegno italosvizzero, in cui 11 problema fu discusso e approfondito, ma sempre in sede di aspirazione. Fu costituito un comitato misto, col compito di studiare le possibilità di realizzazione dell'opera. Ma quattro anni dopo, con l'inizio della seconda guerra mondiale, a chiudere le strade si pensò, piuttosto che ad aprirne di nuove. In realtà i tempi forse non erano maturi. Che oggi' lo siano, è indubbio. L'aumento del traffico è la spinta decisiva a trasformare un'aspirazione in un progetto. La vecchia strada del Sempione non è più adeguata all'odierno movimento dei veicoli. A parte il fatto che è lunga e scomoda, e anche pericolosa per la continua caduta di pietre e massi dai fianchi friabili della montagna, bisogna tener conto che essa è utilizzabile soltanto nei quattro mesi estivi, e in «uei mesi la ingorga un, traffico medio di 40-45 mila veicoli, •* un ritmo crescente. Furono 100 mila le auto transitate, nei oue sensi, nei '58; 130 mila nel '59; ISO mila nel '60. Dell'anno in corso non si possiedono dati. Ma si calcoli, con un incremento del 30 per cento annuo, quante macchine transiteranno nei quattro mesi estivi degli anni che verranno. Una strada con tali limitazioni e con tali medie dì traffico non può più esser considerata adeguata al suo scopo di via di comunicazione internazionale. Della necessità d'una galleria stradale si parla infatti sempre di più. Se ne parlò nel '47, riprendendo l'idea del vecchio comitato italosvizzero del '35, ma non si giunse a nulla di concreto. In un 3uo studio del '5S sui trafori alpini, il prof. Jelmone, progettista dell'autostrada del Sole, accenna a una galleria stradale sotto il Sempione Sarebbe scavata, a una quota media di 1500 metri, fra Guggenen, in vai Divedrò, e Schallberg; lunghezza 9500 metri; le quote d'ingresso la renderebbero percorribile anche d'inverno. Da una parte e dall'altra occorrerebbe rifare una trentina di chilometri di strada. Costo totale, allora 14 miliardi (oggi almeno una ventina). La più concreta iniziativa in proposito è stata assunta dall' amministrazione provinciale di Novara. Nella seduta del 31 marzo '60 il consiglio con Pallora presidente geom. Stucchi, esaminò la situazione e decise d'interessare il ministero alla soluzione del vec chio problema. Il 29 agosto dello stesso anno fu tenuto xin convegno al quale parteciparono il ministro Pastore e vari altri parlamentari. Da quella riunione provin ciale si passa ora a una riunione interprovinciale, altro gradino Intermedio per giungere a impostare il problema a livello nazionale. I lavori sono stati condotti dal comitato formato da rappresentanti delle amministrazioni pròvinciali di Novara, Vercelli, Pavia, Alessandria e Varese, e le determinazioni di procedere oltre sono state prese nelle sedute del 27 aprile e 3 agosto del corrente anno In quelle riunioni è stato deciso d'in¬ cnrimClplcgplvsc cludere nel comitato le amministrazioni provinciali dì Torino, Milano e Genova, non meno interessate delle altre. Coordinatore del comitato è l'avv. Natale Menotti, nuovo presidente della Provincia. Domani a Verbania, nel salone del Kursaal, in seno al comitato verrà nominata una giunta esecutiva. Essa dovrà pronunziarsi sulle possibili soluzioni del problema: traforo a livello medio, traforo a livello alto, traforo a Macugnaga, miglioramento dell'attuale strada, intensificazione del servizio dei treni per il trasporto delle auto. In base alla scelta della soluzione' migliore, fatta col criterio di soddisfare ì più larghi interessi, la giunta esecutiva interesserà le competenti autorità governative italiane e svizzere. Nessuno dubita che la scelta cadrà sul traforo a quota media, sembra superfluo precisare che la vicina Repubblica amica è interessata quanto noi alla costruzione sbrigativa d'un traforo stradale sotto il Sempione. Tecnici svizzeri sono stati osservati qualche mese fa a Varzo, eseguire rilievi, prendere misure L'avv. Menotti è convinto che ci si trovi ormai sulla via che condurrà alla conclusione. Giuseppe Faraci

Persone citate: Giuseppe Faraci, Natale Menotti, Pastore