Un'apposita scuola a ti innsbruck addestrava i giovani dinamitardi

Un'apposita scuola a ti innsbruck addestrava i giovani dinamitardi Un'apposita scuola a ti innsbruck addestrava i giovani dinamitardi Avrebbero varcato il Brennero, diretti nel nostro Paese, dieci «commandos» • Sei di questi gruppi sono stati arrestati dopo i tentativi compiuti a Roma e Trento - Appartenevano tutti a gruppi studenteschi d'estrema destra, qualificati come « nazisti » dalle stesse autorità locali (Nostro' servizio particolare) Roma, 12 settembre. Dopo la confessione dei tre terroristi arrestati a Trento e del loro complice catturato a Bolzano, hanno confessato anche i due giovani austriaci arrestati a Sarzana dopo aver lasciato precipitosamente Roma dove un loro compagno era rimasto gravemente ferito per l'esplosione dell'ordigno che teneva sulle gambe a bordo di un autobus. Non esistono ormai più dubbi: gli attentati dinamitardi — anche per esplicite ammissioni della stampa austriaca, la maggior parte della quale ha deplorato aspramente le criminose imprese dei terroristi — facevano parte di un unico piano per la cui realizzazione esisteva ed esiste ancora ad Innsbruck una c scuola > per l'addestramento dei giovani estremisti all'uso degli esplosivi. E' risultato che tutti gli arrestati, sia quelli di Roma che quelli di Trento, facevano parte del la stessa organizzazione terroristica: il < Ring Freiheiltlic.her Studenten » (« Circolo degli studenti della libertà ») L'ufficio politico della questura di Roma ha intanto concluso le indagini sui sei atten tati verificatisi nella capitale la sera di sabato Dall'inchiesta è emerso che essi sono sta¬ ti progettati e attuati dagli affiliati .della stessa organizzazione terroristica. Maurtiz Reiner e Richard Schwach, i due giovani arrestati a Sarzana durante la loro fuga verso la frontiera, hanno infatti confessato di essere gli autori degli attentati insieme ad Helmut Winterberger, rimasto ferito dalla esplosione dell'ordigno che avrebbe dovuto essere deposto nel bagagliaio della stazione Termini, e sono stati oggi pomeriggio trasferiti al carcere di Regina Coeli a disposizione del magistrato al quale la polizia ha rimesso un dettagliato rapporto sulle indagini svolte. Nel rapporto, oltre alla confessione dei due arrestati, sono elencati molti elementi che costituiscono autentiche prove sulla loro colpevolezza, su quella dei mandanti e sul luogo dove i terroristi sono stati addestrati per compiere le loro azioni. Mentre le dichiarazioni dei due studenti sono state abbastanza esaurienti, quelle rilasciate da Helmut Winterberger sono state invece reticenti. Questi, com'è noto, si è detto estraneo alla organizzazione terroristica affermando di aver ricevuto la borsa contenente l'ordigno, che poi gli è esploso sull'autobus, da due connazionali di cui ignorava l'identità. Egli è stato però apertamente accusato , dagli altri due arrestati e anche nei suoi confronti è stato pertanto spiccato un mandato di arresto. Le sue condizioni sono notevolmente migliorate e la sorveglianza del ferito, che si trova ricoverato all'ospedale S. Eugenio, è stata rafforzata. Anche sulla sua colpevolezza, come abbiamo detto, non esistono dubbi. La polizia ha accertato che i tre giovani sono partiti da Vienna la mattina dell'8 settembre a bordo di una Volkswagen giungendo la sera stessa a Firenze al camping « Michelangelo > dove presentarono regolarmente i loro documenti. L'indomani sempre insieme vennero a Roma per attuare il loro piano. Si è appreso anche che nel bagagli rinvenuti sull'automobile sono stati trovati alcuni oggetti serviti per la confezione delle « bottiglie Molotov ». Anche i tre giovani austriaci arrestati la notte scorsa a Trento con un carico di valige esplosive appartengono alla stessa organizzazione terroristica accusata da molte parti di attività neonazista e facente capo al c partito del¬ la libertà > di estrema destra. Anch'essi sono pienamente confessi ed hanno fornito agli investigatori il nome di un loro complice e i segreti più scottanti dell'organizzazione che li ha addestrati e finanziati. Un dettagliato rapporto In proposito è stato inviato anche al capo della polizia dott. Vicari. Erano preparati a tutto i sabotatori, anche alla morte. Uno di essi lo ha ammesso esplicitamente: «Venendo in Italia pensavo che mi sarei ammazzato prima di cadere nelle vostre mani... >. I loro nomi sono noti, Johan Nes Klein, di 27 anni, abitante a Norimberga, padrone e guidatore dell'autovettura schiantatasi contro un platano di via Romagnoli; Helmuth Golowitsch, di 19 anni, nato a Sofia e residente a Linz; Alberto Meurer, di 26 anni, abitante a Lanf, in Germania. Questi tre arrestati a Trento. Il quarto catturato la sera stessa a Bolzano, è August Schlegl, di 25 anni, da Norimberga. Si tratta di quattro universitari: uno laureando in ingegneria, uno in medicina, l'altro in economia e commercio e l'ultimo aspirante giornalista. Gli interrogatori hanno svelato episodi decisivi del complotto che fa capo alle organizzazioni oltranziste austriache e si spera che altri ne sveleranno nei prossimi giorni. L'ondata di attentati che da Trento a Roma è deflagrata la sera del 9 settembre e in entrambe le città si è clamorosamente inceppata con « l'incidente > di Trento e con lo scoppio anticipato nell'autobus metropolitano è stata ideata, preparata finanziata Interamente ad Innsbruck. E' stato mandato allo sbaraglio in una sola notte, un manipolo di ragazzi prelevati, manco a dirlo, dall'organizzazione universitaria austriaca, integrata però da elementi germanici, nel nostro caso di Norimberga. Dai loro interrogatori si sono appresi particolari scottanti sul reclutamento e l'organizzazione di questi gruppi di terroristi che svolgevano la loro attività lungo tre direttrici principali: azione propagandistica azione terroristica ed azione combattentistica Sembra che in questi ultimi giorni l'organizzazione terroristica abbia inviato in Italia ben dieci commandos formati ciascuno da tre o quattro elementi. Di questi solo sei sarebbero stati finora neutralizzati dalla polizia; gli altri o avrebbero preferito tornare in Austria oppure attenderebbero il momento più opportuno per entrare a loro volta in azione. g. fr.

Persone citate: Alberto Meurer, August Schlegl, Helmut Winterberger, Johan Nes Klein, Linz, Molotov, Richard Schwach, Ring Freiheiltlic, Vicari