Il giovane e la ragazza che uccisero il contadino dànno versioni diverse sul delitto di Saluzzo

Il giovane e la ragazza che uccisero il contadino dànno versioni diverse sul delitto di Saluzzo Le confessioni hanno rivelato una squallida e sordida vicenda Il giovane e la ragazza che uccisero il contadino dànno versioni diverse sul delitto di Saluzzo Il bracciante sostiene d'aver massacrato il Peirone per difendere la sua compagna - Quest'ultima dice invece che il complice agi in un impeto di gelosia ed esclude di aver colpito la vittima - La polizia ritiene che i due abbiano commesso il crimine per rapina (Dal nostro inviato speciale) Saluzzo, 7 settembre. ■Nel giro di due giorni gli uotnini del commissariato di pubblica sicurezza di Saluzzo, diretto dal dott. Saccotelli — con la collaborazione dei carabinieri della squadra di polizia giudiziaria della stessa città, nonché della Mobile di Cuneo col dott. Punzi c del capitano Moiraghi — dalla scoperta del delitto di cui è rimasto vittima Antonio Peirone sono giunti all'individuazione dei presitn.* colpevoli, al loro arresto, alla confessione del principale indiziato. I due protagonisti del delitto hanno presumibilmente agito per depredare la vittima di quei pochi risparmi che si era formati col proprio lavoro, una somma che potrebbe andare dalle cinquanta alle centomila lire. liti;' Tommaso Fino', ha pienamente confessato la sua colpa; lei, la sedicenne Gio vanno Barra, ha dato varie versioni, nelle quali però esclude sostanzialmente una sua attiva partecipazione al delitto. II ventiquattrenne Tommaso Fino è uno scapestrato, uno sbandato. Ha perso i genitori che era bambino; con i suoi due fratelli fu allevato da una zia a Venasca. Appena furono in età di lavorare i tre furono spediti come garzoni agricoli in cascine del Saluzzese. Tom maso però si specializzò in motociclette, avventure galanti, furti e sbornie. In vai Varaita era conosciuto come « il diavolo rosso », filava come un bolide rombante su una motocicletta rossa, con una tuta rossa, calzando un casco rosso. Giovanna Barra perse a sua volta l'educazione e la tenerezza materne. Aveva quattro anni quando la madre mori dando alla luce la figlia Maria. Le tre bambine — Anna Giovanna e Maria, oggi rispettivamente di 17, 16 e 18 anni — furono allevate dalla nonna paterna e dal padre. Bartolomeo Barra è stato per loro un padre affettuoso ed energico, che ha tentato ma invano di frenare i suoi istinti. La famiglia abita in una frazione di montagna del Comune di Brossasco, ed è stimatissima nella tona, meno Giovanna che viene definita una « testa matta ». E' una ragazza irrequieta, fantasiosa, ribelle; fisicamente adulta e appariscente, ha t'animo prec'cernente avvizzito. Due mesi fa il padre la sistemò alla cascina Chialmc di Antonio Mi glia a Carde, e lì non diede motivo a rilievi. Venerdì scorso improvvisamente si Zicenziò; si fece consegnare le 80 mila lire che le spettavano, e la mattina dopo partì. Ma non si recò a casa. Vi giunse la domenica mattina, consegnò al padre ,ì0 mila lire, venti le affidò alla sorella Anna, dieci le spese in un vestitino al mercato. Ripartì da casa e tornò a Balutzo. Il lunedi il padre seppe che si era licenziata e le mandò la sorella Anna per convincerla a riprendere il lavoro. < Occupati dei fatti tuoi e lasciami in pace * fu la sua secca risposta. La stessa sera, fra mezzanotte e le due, accadde quel che accadde sull'argine dietro il cimitero. Questo lo si è appreso dalla confessione di Tommaso Fino. Ieri sera funzionari e sottufficiali di polizia, col sostituto procuratore della Repubblica, iniziarono negli uffici del commissariato l'interrogatorio <.ei due: Ricevevano proteste d'innocenza da parte del giovanotto, frasi ambigue e sorrisetti sarcastici da parte della ragazza. Alle 11 li con dussero alla camera mortuaria dell'ospedale, dove giaceva la salma di Antonio Peiro ne. In presenza del cadavere i due rimasero impassibili in apparenza. Ma all'occhio acuto ed esperto de gli'inquirenti non sfuggì il pallore e il tre mito della ragazza, il sudore freddo del giovanotto. Per più di due ore continuarono sterilmente le domande e i dinieghi. Ma qualcosa maturava. Furono riaccompagnati al commissariato, ognuno dei due affidato ad un sottufficiale. Il più maturo sembrava il Fino, e nei suoi' riguardi fu adottato il tono affabile, persuasivo. « Ma sì », egli disse infine, < voglio togliermi questo peso dallo stomaco ». Erano circa le due, e Tommaso cominciò il racconto. Lunedì sera lui e Giovanna s'incontrarono con Antonio Peirone. Fu combinata una passeggiata sull'argine, luogo di convegni galanti. Fu combinato che Giovanna si sarebbe intrattenuta prima con Antonio e poi con Tommaso Ma dopo il primo colloquio, Tommaso disse che rinunziava a quanto lo riguardava. Discussione con Antonio che ri fiutava di pagare il compenso pattuito. Lite con Giovanna che lo pretendeva. Colluttazio ne fra i due, lui la stringe al collo. Tommaso la crede in pericolo e interviene in sua di fesa. Gli dà uno spintone, Antonio cade, egli gli balza addosso; colluttando Tommaso si trova fra le mani un pezzo di cancellata di cemento. Lo colpisce quattro o cinque volte alla testa. L'altro grida aiuto, egli s'im pressiona, s'allontana di qualche passo. < Vai pure, ci penso io » dice Giovanna. Il giovanotto se ne va mentre la ra gazza vibra un colpo o due. (I colpi riscontrati all'autopsia sono sci in tutto). Si ritrovano in corso Roma, non sì dicono una parola. Dormono lui sotto una tettoia, lei su una panchina. Il martedì pomeriggio lui parte per Chivasso per prender lavoro alla cascina Bellavista Intanto la polizia li identifica, e Giovanna viene fermata mercoledì mattina mentre va a ritirare la valigia depositata insieme col ciclomotore del Peirone. A sua volta Tommaso è arrestato un paio d'ore dopo dai carabinieri di Chivasso su ordine di cattura spiccato dall'autorità giudiziaria di Saluzzo. Anche Giovanna Barra ha confessato qualcosa. Ma la sua versione è sostanzialmente diversa. Sull'argine lei ebbe un colloquio con Tommaso, poi stava per intrattenersi con Antonio, quando il giovanotto in un impeto di gelosia insorse e aggredì il Peirone con la sbarra di cemento. Lei fuggì, non sa altro. « Io però non l'ho colpito .». In un confronto, ciascuno è rimasto attaccato alla propria tesi. Il denarot Entrambi af-fermano di non saperne nulla.<Ma se il Peirone aveva il de- naro •— precisa il Fino — poi-che Giovanna fu l'ultima a la sciare l'argine, non può averlo preso che lei ». La confessione del giovanotto è stata convalidata questa mattina in un sopraluogo sull'argine, e il delitto è stato ricostruito secondo le sue indicazioni. Anche la ragazza ha ripetuto la propria versione, Dopo una puntata, infruttuo-sa, alla cascina di Carde, i duesono stati rinchiusi in carcere. A Tommaso Fino è stato con , fermato l'ordine di cattura per ]omicidio a scopo di rapina; a Giovanna Barra è stata con 1 testata la correità nel delitto, e contro di lei il dott. /onesti spiccherà un mandato provvisorio d'arresto. Trattandosi di una minorenne implicata in un reato insieme con un maggio renne, la procura generale di Torino deciderà se associare la sua posizione a quella del j Fino< 0 stralciarla. In questo 'caso la sua sorte sarà decisa \dalla procura della Repubbli- ca presso il tribunale dei minorenni di Torino. gt f# Giovanna Barra, 16 anni, a Saluzzo dopo il fermo lIllMIlMIITIItMFlIIIMMlMIIIIIllllllIMlMIIIIIlllllMIIIIIIIIIIIIIItllIIItlllllllllIIIItlItlIIIIIIIIIIIIM Tommaso Fino si volta verso il fotografo durante n Isopraluogo avvenu'r ieri a Saluzzo sul luogo del delittoIS[1111111111 < 111. : ! M M11M11111111 ( 111111111111T11M 11 1111111111111111H1111 ! 1111111111111111111 111 11 111111 ! 11111111