Un giovane e una sedicenne arrestati confessano di aver ucciso il bracciante di Salano
Un giovane e una sedicenne arrestati confessano di aver ucciso il bracciante di Salano CoMMclnsto io ìxmcìa&ìmmì ssiui £oM*oco dLoiitto Un giovane e una sedicenne arrestati confessano di aver ucciso il bracciante di Salano L'assassino è stato catturato in una cascina di Chivasso dove si era trasferito dopo il crimine - Hanno colpito la vittima con un paletto di cemento - Solo nella notte i due, dopo lunghi interrogatori, hanno ammesso la loro colpa $. (Dal nostro inviato speciale) Saluzzo, 6 settembre. Un giovane di 84 anni, Tommaso Fino ha ucciso il bracciante di Saluzzo Antonio Pei-, rane. Egli è stato arrestato og^^ì^bféfa^ài^-nelìa notte ha confessato"Wsuo delitto. Nel crimine ha avuto una complice, una ragazza sedicenne, Giovanna B. che ha pure confessato. Oravi indizi di colpevolezza nell'uccisione del bracciante agricolo Antonio Peirone erano stai}..raccolti stanptte^e. oggi dàgii 'jfaf&fcspti. <* jEartoà- di Tomm&m *"&!« detto' Pi&ino, di Xi anni, residente a stelle, in ■ vai Varaita, a sua volta bracciante agricolo. Gli indizi sono risultati di tale entità da indurre il sostituto procuratore della Repubblica dott. Ignesti a spiccare contro di lui un ordine di cattura, eseguito questa mattina dai carabinieri di Chivasso presso una cascina di quella citta. Col Fino era fortemente sospettata di complicità uria ragazza di Brossasco, pure in vai Varaita, a pochi chilometri da lielle: Giovanna B., di 16 anni. Capelli biondi tagliati corti, d'una bellezza vistosa, dimostra almeno un paio d anni più della sua età. Consapevole o inconsapevole, essa è forse il fulcro del dramma, colei che si ritiene abbia fatto da esca per attirare il Peirone nel. terribile agguato tesogli da Tommaso Fino. Giovanna è una ragazza sbandata, già da tempo corrosa dai cattivi incontri. Appartiene a una famiglia scombinata. Perse la madre che era ancora una bambina, il padre rifiutò di occuparsi di lei e degli altri figli: « Pensate voi a procurarvi da mangiare perché io non ve ne darò ». Tommaso Fino è invece orfano di entrambi i genitori. Essi lavoravano in Francia quando egli nacque, precisamente a Saint-Véran, presso Briancon. Rientrati in Italia, si stabilirono nel loro paese di provenienza, Melle. Alla loro morte, avvenuta parecchi anni fa, rimasero soli i loro tre figli, Giovanni, Tommaso e Bernardo, che ora contano rispettivamente 25, 21, e SS anni. Spavaldi, fracassoni, sono noti tutti e tre come dei teddy-boys rurali.-Il minore è attualmente sotto le armi, e pare che sia finito in una compagnia di disciplina. Tommaso a sua volta ha avuto a che fare con la giustizia, per furti e per ubriachezza. Di recente aveva un debito di 150 mila lire, che ha pagato cedendo un pezzo di terreno. Sottufficiali e agenti del commissariato di Saluzzo, i carabinieri della squadra di polizia giudiziaria, il commissario dott. Saccotclli con la collaborazione del dott. Punzi, capo della mobile di Cuneo, e del capitano dei carabinieri Moiraghi, diretti dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Ignesti, hanno lavorato duramente da ieri mattina quando fu scoperto il delitto. Il setacciamento della città alla ricerca del ciclomotore appartenente ad Antonio Peirone condusse alla scoperta del posteggio dove egli lunedì pomeriggio lo aveva lasciato in deposito, quello di Maria Fogliaceo, nel cortile interno d'uno stabile di piazza Cavour. Insieme col ciclomotore era stata depositata una valigetta. Questa mattina verso le nove si presentò una ragazza, disse che voleva ritirare la valigia. Gli agenti che sorvegliavano il posteggio la accompagnarono al commissariato. Era Giovanna B. Cominciarono a interrogarla, e Giovanna mise a raccontare un mucchio di storie. Era palese che mentiva, ma le lasciarono dire. Poi le fecero rilevare le contraddizioni. Così vennero fuori le prime ammissioni, e intanto il nome di Tommaso Fino. Dopo mesi di disoccupazione, si nella giornata di lunedì era stato assunto come bracciante agricolo nella cascina Bellavista di Nicola Buffa, a Chivasso. Proprio questa mattina era partito da Saluzzo per iniziare il lavoro. Fu mostrata a Giovanna una fotografia della vittima. Dopo aver negato finì con l'ammettere di conoscerla. Confessò di essersi recata col Fino e col Peirone sull'argine dietro il cimitero. Intanto alcuni agenti frugando nei dintorni del luogo del delitto si erano spinti entro il vicino cimitero ebraico, e lì avevano rinvenuto l'arma con cui la vittima era stata massacrata: un pezzo di sbarra d'una staccionata di cemento. Gliela mostrarono, diede risposte evasive. La accompagnarono a vedere la salma del Peirone, rimase impassibile. Ma poi un tremito la scosse, e dovette esser sorretta. Fu condotta sull'argine del dramma, e diede indicazioni precise sull'itinerario seguito da loro tre, su un incontro intimo fra lei e il Fino, dopo il quale avrebbe dovuto esservi, secondo il piano, un incontro fra lei e il Peirone. Ma lei si ribellò, vi fu un violento litigio, il Fino la ssdpnstccpamlursvcasnsdmuSpdttgl'nssaiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiii strinse alla gola (e sulla pelle sono rimasti i segni). Sulle modalità del delitto non volle dare particolari. Intanto a Chivasso i carabinieri si presentavano olla cascina Bellavista. Furono accolti da un ripetuto < Sono innocente, sono innocente ». Di che cosa era innocente, se non sapeva ancora di quale colpa lo accusavano? Verso sera, una macchina lo ha portato a Saluzzo: alto, biondo, capelli arruffati, indossava un fumettistico abito azzurro chiaro, stivaletti di gomma. Comperato con le 150 mila lire depredate alla vittima? Comunque addosso non gli è stato trovato denaro, e nemmeno ce n'era nella sua stanza alla cascina. Scendendo di macchina ha avuto un moto di sgomento, seguito da un sorriso d'incredibile vanità. Sono poi ricominciate le sue proteste d'innocenza. A sua volta non ha voluto dare precisazioni sulle modalità del delitto. Ma esse sono state ricostruite dal prof. Portigliatti che oggi ha eseguito l'autopsia del cadavere. Il cranio è risultato fracassato da sei colpi vibrati con furia bestiale. jr# f_ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiD Tommaso Fino dopo l'arresto avvenuto ieri a Chivasso iii iiiiiiiiiiiuiiiiiiinniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiniiiiii )igitint!ijuiiiiiiiMiiiB
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Arrestato il giornalista Pino Rauti che fondò il gruppo d'estrema destra "Ordine nuovo"
- Aereo casalese precipita a Biella
- Multicinema in Valle
- I rapinatori della signora Ubertalli di Biella
- Dalla tv altro colpo al cinema arriva l'immagine alta fedeltà
- Un pò aerofagi lo si Ú tutti
- Valentina Vezzali, Maigret dal fioretto d'oro
- Si allarga l'inchiesta sulle esplosioni del '69
- Ugc Cine Cité, finalmente
- Un nuovo atelier d'arte per Albissola
- Arrestato il giornalista Pino Rauti che fondò il gruppo d'estrema destra "Ordine nuovo"
- Multicinema in Valle
- Bollettino Militare
- Aereo casalese precipita a Biella
- I rapinatori della signora Ubertalli di Biella
- Valcareggi Ú conservatore "Una partita non fa testo,,
- Premi De Gasperi a Stoppa, Zavattini, Menotti
- Per chi gioca al Totocalcio
- Dalla tv altro colpo al cinema arriva l'immagine alta fedeltà
- Il Napoli con Omar Sivori all'ala domenica contro i bianconeri
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- Ancora nessuna notizia certa sul numero dei morti e dei contaminati in Ucraina. Scatta nella notte l'allarme in Cannila: radioattività aumentata di Ire volle. Invilo a tenere i bambini in luoghi chiusi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- Morto a 75 anni Amerigo Dumini uno dogli uccisori di Matteotti
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy