Nega lo squilibrata di Brescia accusata d'aver ucciso la bimba

Nega lo squilibrata di Brescia accusata d'aver ucciso la bimba Nega lo squilibrata di Brescia accusata d'aver ucciso la bimba «Non ho fatto nulla» ripete in carcere - Verrà sottoposta a perizia psichiatrica - Era già stata in manicomio - Forse colta da follia ha gettato la piccola nell'acqua bollente (Dal nostro corrispondente) Brescia, 2 settembre. Nelle prime ore di stamane si è chiuso — con l'arresto della casalinga Teresa Peli di SI anno residente a Monticelli Brusati — il primo capitolo dell'allucinante delitto dell'ospedale dei bambini di via Vittorio Emanuele dove in un lavandino del reparto di medicina venne trovata, lunedì scorso, cadavere una bimba di 7 mesi, Liliana Maghella, uccisa con un getto di acqua bollente ed abbandonata in una delle vaschette. Prima di spiccare il mandato di cattura per omicidio volontario nei confronti della donna — ohe com'è risultato da venti giorni assisteva un nipotino degente nel letto ac canto a quello della sua vitti ma — il giudice istruttore dot tor Conti e il sostituto procuratore della Repubblica dottor Corigliano, i funzionari e gli agenti di polizia giudiziaria hanno svolto un minuzioso e delicato lavoro di raccolta di elementi idonei a giustificare il grave capo di imputazione nei riguardi della donna. Durante gli innumerevoli pressanti interrogatori, con dotti con costanza e pazienza, gli inquirenti hanno rilevato nelle risposte della Peli talune discordanze, la inesistenza di una sua precisa affermazione e manifestazioni di insicurezza di fronte alla ricostruzione di alcune situazioni createsi pri¬ ma e dopo l'uccisione della piccina. Tuttavia la Peli ha continuato e continua tuttora a respingere lo spaventoso addebito. Nel carcere dove bì trova da stamane alle 3,30, la donna ripete con sconcertante monotonia che lunedi scorso, poco dopo mezzogiorno, si era appisolata perché affaticata dalla veglia notturna ed era stata svegliata soltanto dal trambusto seguito alla macabra scoperta fatta da un'inserviente prima delle 14. Il ritornello di Teresa Peli è: <Non ho fatto nulla. Io non c'entro. Io non l'ho uccisa. La bambina non disturbava ». L'imputata, che ha trascorso la prima giornata nel carcere giudiziario mantenendo lo stesso atteggiamento dimesso tenuto nei giorni scorsi nei confronti dei giudici, al momento dell'arresto ha versato qualche lacrima ma non erano lacrime di rimorso. Ecco perché all'Imputazione di omicidio volontario, che accompagna il mandato di cattura, è stata aggiunta la richiesta di una perizia psichiatrica. Si presume che la Peli sia stata colta da « raptus omicida » senza alcuno scopo precìso ed a questo sia seguito lo stato di amnesia da cui è probabilmente ancora affetta. La Peli nel 1954 era stata ricoverata in manicomio come soggetto ipocondriaco; la sua permanenza era durata alcuni mesi e poi ella era stata dimessa, clinicamente guarita. Può darsi che la donna di Monticelli Brusati, sotto la influenza del caldo eccessivo di questi giorni abbia agito inconsciamente, obbedendo all'istinto della sua mente disordinata Ora il primo capitolo di que sto sconcertante delitto è con eluso. Il secondo lo svolgeran no gli psichiatri, che hanno nella Peli indubbiamente un interessante soggetto da studio, ed il terzo i giudici togati, ì quali in base agli elementi d'accusa raccolti dall'inchiesta dovranno decidere la sorte della donna che, se colpevole, certamente varcherà la soglia di un manicomio crimi naie. a* m. Teresa Peli sull'auto che la trasporta in Questura (Tel).

Persone citate: Corigliano, Liliana Maghella

Luoghi citati: Brescia, Monticelli Brusati