Ansio per 10 alpinisti impegnati sulla terribile «Nord» dell'Eiger
Ansio per 10 alpinisti impegnati sulla terribile «Nord» dell'Eiger Ansio per 10 alpinisti impegnati sulla terribile «Nord» dell'Eiger Densi banchi di nebbia ostacolano l'ascesa delle cinque cordate - In testa due cecoslovacchi, ultimi due italiani che hanno sbagliato percorso - Già venti scalatori hanno perso la vita sulla difficile parete (Dal nostro corrispondente) Berna, 1 settembre. Le guide dell'Oberland Bernese sono in allarme: dieci scalatori, divisi in cinque distinte cordate, sono impegnati nella ascensione della terribile parete nord dell'Eiger, nel gruppo della Jungfrau. Il massiccio attacco al tetro gigante alpino è stato favorito dalle eccellenti condizioni meteorologiche che da diversi giorni regnano in tutta la Svizzera, ma poiché nella serata di oggi densi banchi di nebbia hanno cominciato ad pvvolgere la montagna, gli esperti di alpinismo — convenuti a GrindeHvald e Xleine Scheidegg — non nascondono le loro apprensioni. Lo scatenarsi di un temporale è suscettibile di creare difficoltà insormontabili per i dieci scalatori. Per primi si sono avventurati sulla famigerata parete i cecoslovacchi Zibrin e Kuchar, i quali, dopo due bivacchi, si trovavano stasera al di sotto della roccia detta < Ragno », uno dei punti più critici della montagna. In base alle osservazioni fatte con l'ausilio di potenti canocchiali, risulta che questa cordata, pur disponendo di un eccellente equipaggiamento, avanza con notevole fatica: in tre giorni ha superato appena la metà della parete. I due cecoslovacchi sono seguiti ad alcune centinaia di metri dagli svizzeri Inwyler e Griiter e dagli austriaci Schlòmmer e Strickler. Queste due cordate appaiono ottimamente preparate: nella giornata di oggi hanno superato un dislivello di 350 metri. Non si hanno notizie invece di due alpinisti polacchi che hanno iniziato la pericolosa ascensione quasi contemporaneamente ai cecoslovacchi. Date le enormi difficoltà che presenta la < nord » dell'Eiger, pare che i due polacchi si siano portati stamane sul fianco ovest della montagna, iniziando il ritorno alla base di Kleine Scheidegg. Nulla di preciso si è potuto sinora sapere circa la nazionalità dei componenti la quinta cordata, portatisi sui pendii dell'Eiger. In un primo tempo si era avanzata l'ipotesi che fossero due alpinisti inglesi, ma secondo le ultime informazioni si tratterebbe di due italiani. Non è stato tuttavia possibile avere confer¬ ma di tale notizia anche perché i due scalatori hanno iniziato l'ascensione alla chetichella. Prima che la parete venisse avvolta dalla nebbia, si è potuto osservare che la cordata aveva sbagliato percorso e si era avventurata verso la zona chiamata la «fessura»: si tratta di un canalone che presenta ostacoli di sesto grado. Negli ambienti alpinistici si sottolinea che per la prima volta si assiste ad un attacco cosi massiccio all'Eiger. Mai più di sei o sette arrampicatori si erano trovati contemporaneamente sulla < nord » di questa montagna, vinta per la prima volta nel 1935 da una cordata austro - tedesca. In complesso, una ventina dì al pinisti hanno perduto la vita nel tentativo di scalarla. L'ultima disgrazia risale a lunedì scorso: l'austriaco Ady Mayer, portatosi da solo sulla montagna, ha perso improvvisamente l'equilìbrio e si è sfracellato in un abisso, dopo un volo di circa mille metri. Uno dei pericoli principali è costituito dalla continua caduta di pietre e di blocchi di ghiaccio. I. f.
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