Affidato alla Schiaffino l'onore di aprire la parata delle celebrità di Gigi Ghirotti

Affidato alla Schiaffino l'onore di aprire la parata delle celebrità Coti sapiente regia* sotta il fuoco delle telecamere Affidato alla Schiaffino l'onore di aprire la parata delle celebrità Salvador Dali in carrozza ha dato un accento di paradossale stranezza alla sfilata - Le traversie di un abito da sera con una scollatura non troppo televisiva - Molti applausi per le gemelle Kessler in cappa d'ermellino OIXL NOSTRO INVIATO Venezia, lunedì mattina. Salvador Dali ha dato fuoco, con le più paradossali dichiarazioni dell'anno, alla girandola del Festival. La sua presenza, le sue stravaganze, fatte dette e annunciate, hanno distratto l'attenzione dalle celebri bellezze del mondo del cinema, convenute al Lido per la serata inaugurale. « Io sono un arcangelo » — ha dichiarato ieri mattina il pittore spagnolo. Poi si è corretto: < Sono l'uomo più verticale del mondo, venuto a rendere omaggio alla città più orizzontale del móndo. Lo spettacolo che metterò in scena sarà esplosivo. Mi au- guro che il pubblico non ne capisca niente. Io stesso non ne capisco nulla. Però, può darsi che gli spettatori, tra venti giorni o un mese, ricordandosi di ciò che hanno visto sulla scena, le bolle di sapone quadrate, gli ombrelli e i cor.troon.creili, e tutto il resto, possano capire queste mie idee. Gli ombrelli sono un'ottima cosa, molto utile, ma i controombrelli, di mia invenzione, sono ancora più utili: quando non piove, uno apre il controombrello e dall'alto gli cade in testa una bella doccia refrigerante. Carino, no?». Per martedì, cioè per la giornata in cui andrà in scena il suo strambo spettacolo (che ha per protagonisti il bosso ungherese Lorenzo Alvary, Ludmilla Tcherina e la mezzosoprano vercellese Fio¬ renza Cossotto) Dali sta pensando cose strabilianti: la discesa di un elicottero in piazza S. Marco, con una grande palla di plastica trasparente appesa sotto, e dentro la famosa < Apocalisse di S. Giovanni» da lui illustrata, tempestata di perle, il libro più costoso del mondo. In carrozza, vestito con barocca eleganza, in testa una parrucca alla Rimbeud, il panciotto nero ricamato in oro fino, il pittore ha dato un accento di paradossale stranezza alla consueta sfilata dei personaggi che partecipano alla serata inaugurale del Festival. Dali impugnava una grossa pistola ottocentesca, con la quale simulava una violenta sparatoria all'Indirizzo dei fotografi che lo assediavano con i loro obiettivi. Con sapiente regìa gli attori e le attrici sono stati fatti sfilare davanti al microfoni, sotto gli obiettivi della televisione e delle macchine da presa, prima di fare ingresso nella sala dello spettacolo. Assiepata dietro le transenne e dietro robusti cordoni di forza pubblica, la folla ha applaudito 1 più famosi personaggi ed ha ammirato le splendide toilettes da sera. La prima donna Indiscussa, è stata Rosanna Schiaffino, che ha interrotto la lavorazione di un film per accorrere a Venezia ed aprire trionfalminte la parata delle celebrità. Era un privilegio che da anni sognava. Le assenze di Brigitte Bardot e di Gina Lollobrigìda l'hanno favorita, sgomberandole il campo. Per tutto il pomeriggio, la sarta aveva lavorato intorno all'abito da sera rosa-pallido di Rosanna Schiaffino per accomodarle la scollatura troppo abbondante per le pudiche telecamere della tv italiana. La Schiattino ha salutato festante il pubblico che la applaudiva. Al suo trionfo era presente in ghingheri, traboccante di entusiasmo, anche la madre, la quale, ad un certo punto, commossa per gli applausi che fioccavano all'indirizzo della figlia, è andata verso il pubblico a raccogliere e a distribuire baci. Le sorelle Kessler, vestite con cappe d'ermellino, sono state anch'esse acclamatissime. Cera anche Susanna Strasberg, la protagonista di Kapò, la quale ha avuto la sua parte di applausi. Un successo personale è stato quello dell'attore giapponese Toshiro Mifune, protagonista del film con cui 11 Festival è stato aperto. Mifune, che fu interprete dei Rette Samurai e di Rashomon, appariva raggiante per le cordiali accoglienze tributate dal pubblico alla sua nuova interpretazione. Mifune, contrariamente alle previsioni, è apparso con il suo costume da samurai, il quale era stato fatto arrivare di gran fretta da Tokio: un costume con una larga sottana a righe bianche e grigie, una vasta giacca di seta nera ed' un bastoncello di avorio alla cintola, nel luogo dove in origine i samurai tenevano la spada. Mifune era accompagnato dal suo regista, Ku¬ rosawa, e da un gruppo di attrici giapponesi in lunghi chimono di seta. Piuttosto in ombra : apparso un altro personaggio della nouvelle vague cinematografica, Laurent Terzieff. Erano circolate sul giovane attore voci inquietanti nei giorni scorsi: lo si diceva affetto da una malattia incurabile, condannato dalla scienza medica. In effetti Terzieff è apparso emacia- to, accigliato e accorato. aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiui Appena messo piede, ieri nel pomeriggio, nell'atrio dell'albergo, si è subito andato a rifugiare in camera. Accusava estrema stanchezza, voleva soltanto riposare e non vedere nessuno. Dopo aver riposato tutto il pomeriggio, si è ripreso ed ha fatto il suo ingresso nel Palazzo del cinema insieme con il gruppo degli attori francesi e il suo regista Autant-Lara. Gigi Ghirotti L'attore giapponese Yoehiro Mifune a Venezia (Tel.)

Luoghi citati: Tokio, Venezia