Le impressioni del C.T. Binda sulla squadra per i mondiali

Le impressioni del C.T. Binda sulla squadra per i mondiali Girotondo di interviste «ni traguardo di Pontedecimo Le impressioni del C.T. Binda sulla squadra per i mondiali In Svizzera non ci saranno salite dure : il fatto che Defilippis abbia ceduto sulla Bocchetta ha quindi scarso valore per il selezionatore • Lusinghiero rgifi3tzio su Baldini, Nencini e Pambianco - Domani il Commissario Tecnico seguirà il Giro del Ticino, a cui partecipano i maggiori protagonisti della corsa di ieri, oltre a Carlesi Pontedecimo, lunedì mattina. Aria di campionati mondiali anche al Giro dell'Appennino- La presenza del Commissario tecnico dell'Uvi per i professionisti, Alfredo Binda, in giro di osservazione per raccogliere gli elementi utili per una ponderata selezione degli uomini che rappresenteranno l'Italia fra poco.più di un mese alla corsa iridata di Berna, ha fatto obbligatoriamente ruotare ogni intervista intorno al\ tema obbligato dei campionati! del mondo. La gara ligure, su un percorso accidentato ed imperniato su una salita durissima come quella della Bocchetta, non si prestava troppo a fornire al Commissario tecnico elementi di una certa consistenza per il suo particolare campo visuale. Binda tuttavia è, nel complesso, soddisfatto di quanto ha viste sui S29 chilometri da Pontedecimo a Pontedecimo. <Per me — ha detto Binda pooo dopo l'arrivo, parlando al centro di un crocchio di giornalisti la milita non conta. Una difficoltà come quella ■ della Bocchetta non &è, nelle prossime prove di selezione, né tanto meno nel circuito mondiale di Berna. Ij non debbo quindi rallegrarmi troppo per aver visto qualche corridore superare con la massima disinvoltura la salita, né amareggiarmi perohé invece qualche altro ha ceduto nettamente sugli • aspri tornanti. Potrò farmi un'idea migliore delle condizioni di certi elementi martedì a Luga- no nel Giro del Ticino e ancor più domenica prossima nelTrofeo Matteotti a Pescara e fra due settimane alla Tre Valli Varesine. Nella gara d> Pescara ed in quella di Varese vi sono salite di scarsa entità da ripetere più volte, come avverrà alla prova iridata in Svizzera. Per questo, prima di decidere, ho preferito far annunciare che seguirà tutte que- acappcbgvste corse. Tuttavia, per quan to riguarda in particolare la^ gara di oggi, non ho niotivt per non ritenermi soddisfatto». « Questa sua soddisfazione può riferersi a qualche nome in particolare t » <A molti nomi, direi. Ronchini si è mosso molto bene, anche Baldini — nonostante che per necessità di squadra abbia dovuto frenare la propria corsa nel finale — mi è parso in buone condizioni, anche stilla salita ed altrettanto bene ho visto Nencini, che progressivamente si sta avviando verso il miglior rendimento. Pure Pambianco, che tornava alle corse in linea dopo cinquanta giorni dedicati praticamente al riposo ed ai circuiti, non mi ha deluso. Per quanto riguarda Defilippis, certo Nino non ha scalato la Bocchetta con la disinvoltura dell'anno scorso ma, come ripeto, questo non mi interessa: a Berna non ci sono salite così dure*. « E di Zamboni e Falaschi,\ che dioet ,\ e e « Hanno corso benissimo, meritando il risultato che li ha premiati. Anche per loro vale però, in senso inverso, il ragionamento fatto per Defilippis. Le caratteristiche dei "mondiali" sono diverse da quelle del Giro dell'Appennino.Mi riservo, comunque, di vedere all'opera Zamboni e tutti gli altri a Pescara, mentre per martedì al Giro del Ticino, il più importante elemento sotto osservazione sarà senz'altro Carlesi, assente oggi alla gara ligure. Ma se guarderò con particolare attenzione Carlesi, non trascurerò certo Nencini, Defilippis e tutti gli altri. C'è da lavorare molto, per assegnare otto maglie azzurre ». Binda ha finito il suo discorsetto, mentre, facendosi largo nella strada gremita di folla, il vincitore Adriano Zamboni si avvicina al gruppetto. Il « bravo » di Binda è particolarmente gradito dal veronese, che commenta: «Mi ci voleva proprio, questa vittoria, dopo il periodo nero del Tour. Ora credo che per la maglia azzurra il nome di Zamboni possa contare qualcosa ». Ba vinto Zamboni, battendo in volata il bravo e coraggioso Falaschi, sfuggito una volta tanto ai pesanti doveri del gregariato. Ma l'attenzione generale è per gli altri,- per Nencini, per Defilippis, per Baldini, per Pambianco. Il toscano soddisfatto di se stesso: Ogni corsa che faccio, mi seno meglio. Oggi ho faticato parecchio nei due ultimi chilometri della Bocchetta, ma chi non ha faticato su una salita come quella? Del resto mi ero proposto di non forzare mai. Ho sofferto un po' anche perché il mio stomaco non si è ancora riabituato, dopo la lunga inattività, alle particolari esigenze delle corse. E' un inconveniente che progressivamente si attenuerà anche questo». « Se non bucavo, sarei riuscito a rientrare coi primi sulla Bocchetta» dice'Ercole Baldini. Non Sice però che, dopo la foratura, esigenze di squadra c ordini precisi del suo direttore sportivo Proietti l'hanno indotto a star tranquillo. La Ignis guida la classifica del campionato italiano a squadre ed un inseguimento deciso di Baldini avrebbe probabilmente permesso il ritorno nel gruppo di testa anche di Defilippis e di altri tre attardati della Carpano, la sola compagine che abbia la possibilità di minacciare il primato dei gialli di Comerio. Per questo Baldini, giudiziosamente, sulla Bocchetta, se ne è stato alla finestra. Pambianco ha un solo rim-, pianto, quello di aver dovuto penare più del prevedibile, in seguito al cambio forzato di bicicletta; « Ho dovuto adattarmi, dopo un incidente a Genova, a pedalare sulla bicicletta di riserva, in posizione non abituale. Poi ho anche forato e sulla Bocchetta ho accusato crampi alle gambe. Dopo cinquanta giorni di assenza dalle corse vere e proprie, non posso però lamentarmi. Fisicamente mi sento bene e la forma migliore poco per volta verrà ». Defilippis, infine. Il c Cit » è aiunfo a Pontedecimo piuttosto provato. Binda dice però che non bisogna preoccuparsi. Ai «mondiali» la Bocchetta non c'è. Meno male, perché Nino, appena sceso di bicicletta, ha avuto appena la forza di giustificare il suo ritardo dicendo appunto: *La Bocchetta...!*. Forse c'entra anche un pochino il curioso sistema di prepararsi al Giro dell'Appennino stando in vacanza a Diano Marina. Fatti suoi, comunque. Binda, svalutando l'importanza della Bocchetta, ha fatto chiaramente capire che una maglia azzurra- per Nino è senz'altro disponibile. Al < Cit » il compito di meritarsela, domani a Lugano, o in quelle altre corse di selezione dove la Bocchetta non c'è- Gianni Pignata Mealli, Spinello e Baffi sulle rampe della Bocchetta (Telefoto a «Stampa Sera»)