Sette giorni di calvario
Sette giorni di calvario Sette giorni di calvario DOMENICA (9 luglio) — Walter Bonatti, Andrea Oggioni e Boberto Gallieni, diretti al Monte Bianco per la via del Pilastro Centrale, raggiungono 11 rifugio Torino sul colle del Gigante e ne ripartono nella notte verso il bivacco della Fourche. LUNEDI' — 1 tre italiani al bivacco della Pourche incontrano quattro scalatori francesi; Pierre Mazeaud, Bobert Guillaume, Pierre Kohlmann e Antoine Vieille (provenienti da Chamonlx) che sono pure diretti al Monte Bianco per la via del Pilastro Centrale. Con essi alle 9 del mattino partono per la «calata. Tempo ottimo. MARTEDÌ' — Al mattino la cordata Italiana e quella france¬ se, compiuta la marcia di avvicinamento, attaccano il Pilastro Centrale. In testa sono Walter Bonatti, Andrea Oggioni e l'ing. Boberto Gallieni; seguono il prof. Pierre Mazeaud, Robert Guillaume, Pierre Kohlmann e Antoine Vieille. La scalata procede regolarmente per tutta la giornata. MERCOLEDÌ' — Alle 3,30 gli alpinisti sono ad 80 metri dalla meta (nel disegno, n. 1) a quota 4600. Si scatena la prima bufera ed 11 termometro scende a 20 gradi sotto zero. Bonatti, .Oggioni e Ualllenl si sistemano su un terrazzino. Tre del francesi occupano un altro terrazzino mentre 11 quarto deve assicurarsi alla parete da solo. Trascorre tutta la giornata sotto l'imperversare del¬ la tormenta senza che I sette possano muoversi. GIOVEDÌ' — Continua per tutto il giorno e la notte la bufera. I tre italiani fanno posto sul loro terrazzino ad uno dei tre francesi, per consentire a quello solo In parete di raggiungere 1 compagni, VENERDÌ' — Nel pomeriggio, Bonatti nota una schiarita verso il Colle <>u Peuterey (n. 2) ed aiuta gli altri a scendere in quella direzione. A sera 1 sette giungono al Colle e si preparano al bivacco. E' questa la notte più tremenda, poiché la bufera infuria con maggiore violenta e gli alpinisti sono ormai stremati. SABATO — All'alba la situazione si presenta in tutta la sua gravita. I francesi sono esau¬ sti Oggioni che si è assunto 11 compito di trasportare il materiale è spossato. A metà mattina, Antoine Vieille si abbandona sulla neve e muore sotto le rocce Gruber alle soglie del ghiacciaio di Freney, Bonatti lo avvolge in un telo tenda ed attorno al corpo aono ammonticchiati (il oggetti che non è più possibile portare avanti. La tragedia sta entrando nella fase cruciale. Pierre Kohlmann, colpito da edema cerebrale per il freddo Intenso, sembra impazzito. I! gruppo si muove sul giaccialo dei Fréney alla volta del Colle dell'Innominata per raggiungere il rifugio Gamba. E' in testa Bonatti con l'ing. GaUleni, seguito da Kohlmann che procede come Istupidito. Vengono poi Guillaume e Mazeaud; Og¬ gioni chiude la marcia. Muore Robert Guillaume. Bonatti raggiunge la base dei colle dell'Innominata (n. 3) e nonostante sia sfinito riesce ad « attrezzare » la via -per coloro che lo seguono. Quindi supera il colle con GaUleni. DOMENICA — Il doloróso dramma volge all' epilogo. Kohlmann è riuscito a passare l'Innominata per la via attrezzata da Bonatti, nonostante le sofferenze che gli canea l'edema cerebrale. E' l'una dopo mezzanotte quando Oggioni e Pierre Mazeaud sono ai piedi dell'Innominata. Oggioni sale per qualche metro, poi, stroncato, ricade indietro trascinando anche 11 Mazeaud. Alle 2 Oggioni muore. Alle 3, Bonatti giunge con Gallieni al rifugio Gamba (a. 4) dova si incontra con i soccorritori. Li avverte che altri lo stanno seguendo e subito alcune guide si precipitano fuori. Kohlmann viene trovato mentre si trascina nella neve a «oli 60 metri dal rifugio e portato al coperto. E' ancora vivo ma in condizioni disperate. Muore alle 4 nonostante le enre del prof. Luciano Luria che è salito ai rifugio con la spedizione di soccorso. Intanto le guide hanno raggiunto l'Innominata e portato ai rifugio la salma di Oggioni ed il prof. Mazeaud che ha I piedi congelati ma è vivo. Viene anche recuperata la salma del Guillaume, ma è impossibile arrivare fino al Vieille. Da Courmayeur parte per il rifugio Gamba un elicottero che trasporta a valle vivi e morti. bJUL^ln*l!M< i -v»: B w* iHIWflHl
Luoghi citati: Courmayeur, Torino
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