La moda di Parigi lascia le stravaganze e ritorna alle linee semplici e pratiche

La moda di Parigi lascia le stravaganze e ritorna alle linee semplici e pratiche La moda di Parigi lascia le stravaganze e ritorna alle linee semplici e pratiche I grandi sarti hanno capito che bisogna accontentare anche la commessa, l'impiegata, la studentessa - Gonne corte, ma ginocchi coperti - Poche concessioni alle arditezze : abiti da sera ispirati all'antica Grecia ed ai Faraoni (Nostro servizio particolare) Parigi, 29 agosto. Da stamane il tipo di donna che i sarti parigini si sforzano di imporre al mondo sino alla prossima primavera è sottoposto al giudizio del pubblico, maschile e femminile E' una donna che si è finalmente decisa a respingere le stravaganze ed a rispettare il proprio corpo- Moda semplice, insomma, nella quale la vita è al suo posto, sottolineata da cinture larghe talvolta venti centimetri o sottili come una cordicella; le spalle sono piuttosto strette, ma senza eccessi, soprattutto per ricordare la fragilità della donna; la lunghezza delle gonne è press'a poco quella dell'anno scorso, fra i 48 e i 50 centimetri da terra, in modo da coprire appena il ginocchio che raramente è bello. I sarti parigini hanno tenuto conto, questa volta, del fatto che la moda, per durare, deve « scendere sulla strada >, piacere non soltanto alle dame stravaganti che portano un abito tre o quattro volte, ma anche alle sartine, alle commesse di negozio, alle Impiegate, a tutte coloro, insomma, che prendono l'autobus o 11 mètro per andare al lavoro e hanno quindi bisogno di vestiti semplici e pratici. Perciò la pariglia 1962 somiglia a una studentessa seria a cui un abito deve fare tutto l'anno scolastico. Partendo da queste linee generiche ogni sarto ha lavorato secondo il proprio estro e i modelli a dispo.tizione della clientela sono numerosissimi. Un altro fatto tuttavia predomina e dimostra che un accordo era intervenuto fra gli Interessati: la scollatura è piccola e rotonda, scopre pochissimo 11 collo; le gonne sono generalmente ampie, a campana con pieghe diritte o a imbuto; le maniche sono lunghe per i tailleurs, naturalmente, ma a metà oppure a tre quarti per i mantelli. Mancano o sono cortissime nei vestiti; fra le creazioni originali alcune, evidentemente sono piaciute di più ai compratori che ora 19 riprodurranno industrialmente a centinaia e a migliaia di esemplari, per metterle alla porta¬ ta di ogni borsetta femminile. Jacques Heim, ad esempio, ha avuto la trovata del « falso doppio abito » spaccando la gonna su di un fianco per far- ne apparire un'altra sotto, che però è soltanto una mezza gon-,na, cucita a tutto l'insieme. Pierre Cardin è rimasto fedele al movimento avvolgente di sbieco che già lanciò nel gennaio scorso per la moda di primavera, e in ciò è stato seguito ora da parecchi altri, fra cui Guy Laroche. Anche Christian Dior, che con Marc Boham ha ripreso un posto invidiato nella gerarchia delle grandi sartorie parigine ha abbandonato la vita bassa e 1 modelli degli « anni folli », a cui fu tentato di ridar vita sei mesi or sono. La garsonne che imperò fra il 1925 « il 1930 non ha trovato un clima adatto in quest'anno inquieto dell era nucleare e delle conquiste spaziali. Dior suggerisce che con il tailleur venga portata una sciarpa di pelliccia, possibilmente assortita a un berretto ispirato a quello del Gavroche dei Misurabili di Victor Hugo e che assomiglia a un fungo. Ma con il tailleur starà bene anche una specie di passamontagna della stessa stoffa, prolungato da una sciarpa che si avvolge attorno al collo. Per il soprabito, oltre la cappa, la moda parigina dedica un posto d'onore al mantelli e alle mantelline con cappello di pelliccia oppure cappuccio, ii che sembra la conferma dell'intenzione di creare una linea giovanile. Per la stoffa domina il tweed, ma si vedono anche tessuti di lana reversibile, mohair, velluto; e per 1 vestiti il drappo e il crespo, seta o raso. I colori sono quelli consueti, ma domina il nero, seguito dai vari toni di grigio e di marrone, dal verde e dal rosso. Qualche stravaganza si trova soprattutto negli abiti da .i j„i „.._u ™_ i»„i sera, alcuni dei quali sono ispi-uiii ji ii, ti ratl agli abiti dell'antica Grecia o ricordano quelli dell'epoca dei Faraoni, ma si afferma, negli ambienti della moda, che sono stravaganze necessarie, create soprattutto per attirare l'attenzione, pubblicitarie. L'importanza è che non ve ne siano troppi. Vestita come abbiamo tenta- to di spiegare, la parigina '62 avrà i capelli pettinati all'insù, in modo da formare sul capo il pennacchio che gli allievi della scuola di guerra di St. Cyr portano sul berretto. e la truccatura sarà leggera, , con belletti pallidi, sopracCi¬ glia distanti l'una dall'altra e la bocca sottolineata dal rossetto che si adatta alla.persona. Le gambe saranno chiare,grazie al colore delle calze, e i piedi lunghi e fini. e' una parigina — si afferma negli ambienti interessati — che finalmente dovrebbe riconquistare il posto che aveva perso e che da parecchi anni le eraicontestato. | m

Persone citate: Christian Dior, Guy Laroche, Jacques Heim, Marc Boham, Pierre Cardin, Victor Hugo

Luoghi citati: Grecia, Parigi