Rubava in fabbrica le figurine per vincere i premi del concorso
Rubava in fabbrica le figurine per vincere i premi del concorso Rubava in fabbrica le figurine per vincere i premi del concorso A giudizio per furto l'operaia d'una ditta di detersivi - Una sua compagna di lavoro accusata di truffa e ricettazione (Dal nostro corrispondente) Genova, 28 agosto. (em.) Nel novembre del '57 la direzione d'una nota fabbrica di detersivi, sita nella delegazione di Rivarolo, riceveva reclami da parte di clienti e massaie che avevano trovato gli astucci di sapone in polvere, acquistati in diversi negozi di Genova, privi delle figurine da collezione. Quasi contemporaneamente all'ufficio concorsi della ditta venivano recapitate ben tre raccolte di figurine da 2600 punti ciascuna: il punteggio massimo. I nomi con i quali erano state firmate le tre lettere — che richiedevano i premi stabiliti dal concorso — risultarono ben presto apocrifi. Si scoprì che il vero mittente di ciascuna era il signor Pietro Bongiovanni, abitante a Genova-Ri varolo. A questo punto la ditta dispose un esame chimico delle figurine e il responso dei tecnici confermò 1 sospetti: le tre partite di figurine non erano mal state racchiuse nel pacchetti di detergente, infatti, su di esse, non v'era traccia alcuna di sapone. Da qui la de nuncla. In breve tempo, però, si venne a -sapere che 11 signor Bongiovanni era completamente Innocente e all'oscuro di tutto Di lui si sarebbe servita sua suocera, Francesca Rac chetti, di 58 anni, da Bari, ope rala presso lo stabilimento di detersivi La donna — secondo l'accusa — si sarebbe accor data con la sorvegliante del suo reparto, Jolanda Abati di 51 anno, da Piacenza. La sor¬ vegliante, avendo maggiori possibilità di movimenti nello stabilimento, si impadroniva delle figurine togliendole dai pacchi. Naturalmente aveva cura di scegliere quelle col punteggio più alto; quindi le passava alla Racchettf, la quale a sua volta faceva credere al genero che le figurine In questione erano un gentile omaggio della ditta, alle proprie dipendenti più diligenti. Il Bongiovanni, in perfetta buona fede, redigeva le richieste dei premi e le avviava alla direzione dell'azienda. Le due operaie furono Interrogate e finirono, pare, per ammettere. Furono pertanto denunciate ed oggi 11 giudice istruttore, dottor Borre, le ha rinviate a giudizio. La Jolanda Abati dovrà rispondere di furto e di truffa continuati ed aggravati; Francesca Racchettl di truffa e ricettazione.
Persone citate: Bongiovanni, Borre, Francesca Rac, Francesca Racchettl, Jolanda Abati, Pietro Bongiovanni
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